Ciampino, giovedì 31 luglio inaugurazione sottopasso dell’Acqua Acetosa

0
1954
piazza ciampino
Piazza della Pace a Ciampino
piazza ciampino
Piazza della Pace a Ciampino

“Giovedì 31 luglio finalmente si realizza il sogno di tanti ciampinesi”. Così l’incipit di una nota diramata dal Partito Democratico di Ciampino. “Soprattutto di chi in questi anni, per necessità o per senso civico, non si è mai rassegnato ad usare solo l’automobile per muoversi in città, di chi, per andare dal quartiere acqua acetosa a Via Mura dei Francesi, si è sobbarcato ogni giorno un giro a piedi di oltre 2 chilometri, di chi aveva la modesta necessità di andare semplicemente dal sud al centro della città o di chi dal centro voleva andare a prendere il treno alla stazione dell’acqua acetosa senza necessariamente dover arrivare a quella di Ciampino centro.

A Ciampino negli ultimi anni si è parlato molto di sostenibilità – continua la nota del Pd – forse troppo e a furia di abusarne il significato del termine ha assunto progressivamente contorni sempre più vaghi. Un concetto cardine del nostro tempo rischia di diventare una parola d’ordine astratta, buona per tutte le occasioni. L’inaugurazione del sottopasso ferroviario è una occasione per ritrovare il senso autentico della parola.

Siamo infatti convinti che questa importante opera pubblica sia un ottimo esempio di sostenibilità perché risponde a bisogni reali di migliorare la qualità della vita, perché avendo costi limitati si è dimostrata fattibile e perché permette ed incentiva modi alternativi di muoversi in città che non inquinano e non consumano fonti energetiche preziose.

Il Partito Democratico di Ciampino – conclude la nota – è dunque particolarmente fiero di questa realizzazione tanto attesa, fiero di essere stati capaci di superare in modo sostenibile un limite che da anni sembrava invalicabile.

Ma quest’opera è necessariamente parte di un disegno più ampio che si inserisce in un coerente programma di interventi e progetti che la nuova Amministrazione Comunale intende realizzare. Una rete di segni, legami e percorsi che permetteranno di ricucire non solo le parti sfrangiate e divise della nostra città ma anche e soprattutto i rapporti sociali e la nostra identità culturale”.