Ciampino, “il miracolo di una pista ciclabile che c’è, ma non c’è”

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pistaciclabile
Pista Ciclabile
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Pista Ciclabile

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Roberta Sconci:

“I miracoli sono sogni che diventano luce” cosi recita lo scrittore inglese Alan Drew  senza sapere che il suo pensiero si adatta perfettamente alla storia che stiamo per raccontare. Ricorreva l’anno 2000 quando regnava la Giunta Badaloni ed ebbe inizio l’opera di  realizzazione della  pista ciclabile di Via Lucrezia Romana sul fosso della Patatona che non è stata mai inaugurata o, per meglio dire, che si è concretizzata solo parzialmente nella zona che si estende all’altezza di Via Fratelli Whright – scrive Roberta Sconci. Una costruzione finanziata da fondi regionali a cui è stata negata la luce. L’area oggi è diventata una discarica a discapito delle abitazioni che si affacciano sull’area stessa. Numerose le lamentele dei residenti che sono costretti a convivere con il degrado che, da quel lontano anno 2000,  continua a consolidarsi sempre di più. Tutto ciò rappresenta un pericolo in termini di sicurezza ambientale per le condizioni igieniche non troppo rassicuranti e per i meno fortunati che utilizzano l’area per dimorarvi durante la notte. Molti non la conoscono e  qualcuno ha pensato di modificare la sua destinazione d’uso condannandola ad un servizio non  proprio edificante. La sua apertura consentirebbe ai ciclisti di attraversare serenamente la barriera del GRA,  raggiungere il Parco degli Acquedotti e il Parco regionale dell’Appia Antica e  permetterebbe  ai cittadini di Ciampino e Morena di prediligere l’uso della bicicletta a quello dell’auto. L’infrastruttura si è persa nell’oblio delle varie Amministrazioni che si sono succedute  e il vandalismo e l’inciviltà hanno avuto la meglio costringendo alcuni cittadini ad innalzare delle barricate per difendersi dal debordare dei rifiuti. Ad aprile del 2015 – continua Roberta Sconci – è stato approvato dall’Assemblea Capitolina il nuovo PGTU (Piano Generale Traffico Urbano) che si pone come obiettivo primario quello di incrementare il trasporto pubblico, installare varchi elettronici, spostare maggiormente l’attenzione sulle pedonalizzazioni e non ci crederete potenziare le “PISTE CICLABILI”, peccato però che quella di cui stiamo parlando non è stata presa in considerazione ne tra le opere “Do minimun” (ossia gli interventi già finanziati e privi di rilevanti difficoltà politiche e istituzionali) ne tra quelle “Do Everything” (interventi previsti nei piani ma non ancora finanziai). Eppure lo stesso  PGTU non solo prevede l’istituzione di misure di sicurezza per chi circola con questo mezzo ma intende incoraggiarne l’uso per facilitare gli spostamenti urbani e soddisfare quelli ricreativi, sportivi e cicloamatoriali. Nonostante tutto questo gli anni, i mesi, trascorrono inesorabili e si concretizza sempre più in  un vago ricordo che non è tale per tutti coloro che vivono nelle vicinanze. Si dice che” la strada della speranza è sempre illuminata dal sole”……a noi quella  strada – conclude così il suo intervento Roberta Sconci – ci  piacerebbe percorrerla  in bicicletta!”