MARINO. FORTE INTENTO UNITARIO DEGLI OPERATORI DEL SETTORE VITIVINICOLO, CO-PROTAGONISTI DELLA GIORNATA CON L’ASSOCIAZIONE “CITTA’ DEL VINO” E LE ISTITUZIONI. FINITO IL BRACCIO DI FERRO PCI-GIUNTA.
Infine, il raccolto è stato messo nei tini. “Occorreva una scossa. Questo era l’intento e ci sembra riuscito, almeno nelle presenze”. Questo il commento a caldo dell’assessore alle attività produttive che, nei mesi scorsi, con un piccolo braccio di ferro tra noi e la dichiarazione del sindaco che indicava l’uscita dalla Associazione, alla fine ha risolto con la Giunta che conferma la partecipazione alla prestigiosa organizzazione istituzionale italiana. Del resto, lo stesso Sindaco di Marino, Carlo Colizza, aveva introdotto l’incontro pubblico di Palazzo Colonna, venerdi pomeriggio, indicando “che la presenza di Marino nella Associazione è motivata dalla volontà di fare cose, non esserci per vegetare”. Lo stesso Presidente dell’Associazione Città del Vino, nel proprio saluto proprio questo aveva declamato “I Comuni, le città del vino, in Italia, sono i protagonisti di programmazione, sia di eventi che di progetti. L’associazione è uno strumento a disposizione, per sviluppare energie virtuose”. L’intervento di Sandro Caracci, commissario del Parco dei Castelli, non è stato affatto formale “abbiamo avuto in passato la possibilità di organizzare cose eccelse con l’Associazione. L’abbiamo fatto a seguito di scelte, programmazione e la costruzione di eventi. Non a caso siamo tra le città fondatrici della Associazione stessa. Quindi possiamo ripetere e innovare quanto già abbiamo saputo dimostrare. Una avvertenza importante – ha chiuso Caracci – il settore vitivinicolo e turistico enogastronomico ha valore, senso ed efficacia se lo svolgiamo a scala castellana”. Il vicedirettore dell’Associazione ha tracciato le novità della legge Testo Unico del settore approvato recentemente, mettendo l’accento “sia sul fatto che la dimensione culturale, del bene paesaggistico, della coltura di qualità passano attraverso i Piani Regolatori dei Vigneti; sia sul fatto che viene ormai riconosciuto un rapporto di connessione delle aree città e campagna. Non esiste più l’extraurbano. Nella veste di organizzatore e conoscitore del tema e degli interventi possibili – ha concluso Paolo Corbini – l’Associazione è partner utililissimo per i singoli comuni e per le aree come quella castellana”. Saluti ed interventi sono stati portati da operatori e sindaci castellani, così come numerose aziende, sono state ricordate dall’assessore Ada Santamaita per i premi e le eccellenze che hanno raggiunto recentemente in vari consessi. La presenza delle aziende Gotto d’Oro, Colle Picchione, Dino Limiti, Nicolini, Parvus Ager, Castel de Paolis davano concretezza alla necessità di unire gli sforzi, nell’intento di offrire Marino e i Castelli romani, come è stato detto in qualche intervento “come luogo di emozione” che in seguito si fa prodotto ed economia. Per questo, con la tipicità della concretezza, nel fuorionda, mentre altri operatori annuivano, uno degli imprenditori agricoli più prestigiosi ci ha sentenziato “vedi, non cerchiamo nessun tipo di aiuto; ma che almeno non si mettano di traverso(riferito sia all’ambito locale che nazionale) ha chi ha idee e voglia di lavorare”. Ad esempio, noi comunisti crediamo, che un giusto impegno collettivo sia la realizzazione di una enoteca pubblica. Non è utopia. E’ praticabile, e con l’acquolino che suscita la rinnovata partecipazione all’Associazione Città del Vino, possiamo perseguirla.