“Mentre le scuole – dichiara in una nota il cordinatore dell’Italia dei Valori di Marino Marco Comandini – su tutto il nostro territorio hanno seri problemi: essendo oggetto di furti, l’ultimo in ordine temporale è quello alla materna di Via Vascarelle dove sono stati rubati tv ed altri beni, tra l’altro acquistati come al solito dai genitori; di disservizi: ricordo la mancanza di collegamento internet alla scuola Pertini, per non parlare poi della presenza di barriere architettoniche.
Potremmo con una battuta facilmente ricordare che hanno inventato gli antifurti, che a conti fatti costano meno dei danni fatti dai ladri.
In una scuola italiana arretrata, in molte realtà – continua Comandini – dove la programmazione e l’organizzazione è una chimera, i plessi di Marino centro hanno aderito ad un “Progetto europeo”, di derivazione “sperimentale” francese, in cui i ragazzi verranno impegnati per 4 settimane totali, programma che prevede in una settimana di febbraio l’uscita dalle scuole anticipata alle ore 11,10.
Non sta a noi giudicare la validità o meno di tale “progetto”, anche se abbiamo delle idee in merito, ma di certo constatiamo che iniziative di tal genere si inseriscono in un sistema italiano non pronto a recepire proposte di questo genere, si pensi solo ai genitori che non saranno in grado di organizzarsi per poter andar a prendere in orario anticipato i propri figli, a coloro che magari non hanno ferie o permessi da prendere, o semplicemente di chi trova inutile una tale iniziativa. Genitori che dovranno affidarsi in buona parte alla comprensione dei propri datori di lavoro o raccomandarsi per chi ne ha, a parenti.
Ci chiediamo anche se il personale annesso e connesso alle mense ed alla scuola, perderà parte della propria retribuzione dovuta alla diminuzione dell’orario, fattore non secondario essendo quegli stipendi non elevati.
Ultimo ma non ultimo dal punto di vista didattico, ci si chiede perché “stressare così” bambini con delle verifiche a raffica, aiutati sicuramente da genitori, invece che essere seguiti da insegnanti preparati e qualificati per questo, ci chiediamo poi del perché imporre a bambini piccoli e piccolissimi di ripassare a casa, se sia psicologicamente corretto.
Ci piacerebbe poi sapere visto che tale progetto è sperimentale, in quali altre realtà italiane sia stato applicato e con quali esiti, non vorremmo che i nostri ragazzi facessero da cavie per esperimenti fallimentari.
Moltissimi genitori – conclude Comandini nella sua nota – di Marino Centro comunque sono molto preoccupati, tanto che si parla di raccolta firme per annullare tale progetto, o quanto meno di evitare che ci sia quella settimana di uscita anticipata, ed in tutto questo, l’amministrazione non riesce a dir nulla se non andare nelle scuole per Natale a regalar colori… mentre molte famiglie sono seriamente preoccupate”.