#CORONAVIRUS 6 GIUGNO 2020
AI CASTELLI ROMANI E LITORANEA ZERO NUOVI CASI E ALTRI 24 GUARITI
PURTROPPO NON TUTTO È ANDATO BENE
A ROMA INVECE ALTRI 24 NUOVI POSITIVI NELLA CLINICA PRIVATA SAN RAFFAELE ALLA PISANA (PEGGIO DI BERGAMO)
RILANCIARE SUBITO LA SANITÀ PUBBLICA
RIFIUTARE RICOVERI, ANALISI, VISITE E PRESTAZIONI NELLA SANITÀ PRIVATA
Nella ASL RM6, che comprende i Castelli Romani e la Litoranea, il 6 giugno nessun nuovo caso e 24 guariti. Il numero complessivo dei guariti è salito a 753 (+24), il numero delle persone attualmente positive è sceso a 492 (-24), mentre il numero dei decessi è rimasto stabile a 135 casi. Rispetto al picco la curva dei nuovi contagi è scesa del 99%. Questi numeri molto positivi sono rovinati anche oggi a Roma da 24 contagi nel cluster della clinica privata San Raffaele della Pisana. Purtroppo non tutto è andato bene. Nel momento di fine della pandemia, vanno fatti i primi bilanci. Il primo bilancio è rappresentato dal fallimento della faraonica e costosissima sanità privata dei Castelli Romani e Litoranea. Sul nostro territorio, nelle case di riposo, RSA e case di cura private si contano oltre 500 positivi, di cui più di 50 operatori sanitari, e 51 morti.
Dalle comunicazioni ufficiali si contano:
– 178 positivi nella casa di cura San Raffaele di Rocca di Papa, 41 operatori sanitari e 137 pazienti (21 decessi);
– 63 i positivi (9 decessi) nella casa di cura Villa Nina di Frattocchie;
– 48 i positivi all’INI di Grottaferrata (1 decesso);
– 48 i positivi (2 decessi) nella casa di cura Villa delle Querce di Nemi;
– 42 positivi nella casa di cura San Raffaele di Montecompatri, 19 operatori sanitari e 23 pazienti (4 decessi);
– 37 positivi nella clinica Villa dei Pini di Anzio, 9 operatori sanitari e 26 pazienti (3 decessi);
– 5 pazienti positivi nella casa alloggio Villa Fortunata di Anzio;
– decine di pazienti positivi in altre case di riposo (2 decessi).
A questi numeri pesantissimi e sicuramente incompleti, vanno aggiunti i familiari dei pazienti ricoverati e degli operatori sanitari che sono stati infettati e, in alcuni casi, sono purtroppo morti. Sul disastro “colposo” della gestione delle casa di riposo, RSA e case di cura private stanno già indagando la Procura della Repubblica di Roma e quella di Velletri. La strage nelle case di cura private è continuata anche oggi: a Roma altri 24 nuovi casi positivi riferibili al cluster della clinica privata San Raffaele alla Pisana. È in corso l’indagine epidemiologica. È stato disposto l’isolamento della struttura e test a tutti con l’affiancamento da parte della Asl. Sul posto sei unità operative USCA-R e i servizi della Asl Roma 3 che ha affiancato la direzione sanitaria della struttura. 1 decesso. Questo è il disastroso modello di sanità di Zingaretti nel Lazio e di Fontana in Lombardia che i cittadini non vogliono più. Considerando che siamo ancora in una situazione di emergenza sanitaria, invitiamo tutti i cittadini a rifiutare ricoveri, visite, analisi e prestazioni nelle strutture sanitarie private (San Raffaele di Rocca di Papa, San Raffaele di Montecompatri, INI di Grottaferrata, Villa dei Pini di Anzio, Villa Fortunata di Anzio, Villa delle Querce di Nemi, Villa Nina di Frattocchie) che non hanno saputo e non sanno gestire l’emergenza sanitaria covid-19. Purtroppo non tutto è andato bene. Il secondo bilancio è costituito dalla necessità di un rafforzamento della sanità pubblica, a cominciare dall’immediata riapertura dei reparti di pediatria e ostetricia di Velletri e di Anzio-Nettuno. La chiusura dei reparti di pediatria e di ostetricia decisa dalla direzione della ASL RM6 comporterà un ulteriore indebolimento di queste strutture pubbliche e finirà per favorire la sanità privata, in particolare l’ospedale privato di Aprilia. Con queste decisioni scellerate vengono vanificate e distrutte reti di relazioni e rapporti di fiducia costruiti in decenni di lavoro da decine di medici e di operatori sanitari dei reparti di pediatria e di ostetricia di Velletri e di Anzio-Nettuno.
L’amministrazione Zingaretti ha prodotto solo disastri nella sanità pubblica dei Castelli Romani e Litoranea:
– nell’ospedale pubblico di Anzio-Nettuno il numero dei parti è sceso da 524 nel 2014 a 429 nel 2018;
– nell’ospedale pubblico di Velletri il numero dei parti è sceso da 525 nel 2014 a 448 nel 2018;
– nell’ospedale pubblico di Genzano il numero dei parti è sceso da 990 nel 2014 a 601 nel 2018.
Il rilancio della sanità pubblica nei Castelli Romani e Litoranea passa, in primis, per l’immediata riapertura dei reparti di pediatria e di ostetricia degli ospedali di Velletri e di Anzio-Nettuno. Purtroppo non tutto è andato bene. Aver sospeso analisi, visite e prestazioni per un periodo così lungo è una scelta da irresponsabili, che avrà sicuramente effetti sanitari pesantissimi sulla popolazione. Una notizia positiva è quella che i laboratori di analisi della ASL RM6 hanno ripreso tutte le attività e adesso vengono effettuate anche le analisi non urgenti. Sempre con l’obiettivo di rafforzamento della sanità pubblica, vanno immediatamente riprese nella ASL RM6 tutte le altre attività ambulatoriali (visite e prestazioni) e dei consultori, tuttora sospese con la scusa dell’emergenza sanitaria. Nella ripresa delle attività ambulatoriali e dei consultori andrà posta la massima attenzione alle misure precauzionali di distanziamento sociale e alla fornitura di tutti i dispositivi di sicurezza per tutelare la salute degli operatori sanitari e dei pazienti. La gravità della situazione sanitaria, ormai quasi al collasso, è dimostrata dall’incredibile aumento delle richieste di urgenza per analisi, visite e prestazioni nella nostra ASL. Invece, personale e risorse finanziarie vengono impegnati dalla Regione Lazio per fare trecentomila test seriologici, la più grande ed inutile indagine di sieroprevalenza per scoprire che nel Lazio fortunatamente il coronovirus si è diffuso molto poco e che solo lo 0,5% della popolazione lo ha incontrato. Data la completa inutilità di questa costosa campagna propagandistica, apprendiamo dai social che moltissime persone stanno rinunciando a partecipare a questa ridicola farsa. In più, oltre alla farsa anche la beffa. I soggetti positivi al test sierologico vengono sottoposti ad un solo tampone e, in caso di positività al tampone, la loro vita privata e lavorativa viene stravolta con un periodo forzato di quarantena. Considerando che con un solo tampone, la probabilità di errore del test è stimata nel 5%, sarebbe opportuno effettuare tre tamponi consecutivi prima di dichiarare un soggetto positivo al coronavirus. Lor signori dicono che questi soggetti che stanno benissimo sono “positivi asintomatici”, ma la verità è che trattasi in prevalenza di errori del test del tampone, cioè di “falsi positivi”.
Nella tabella seguente viene riportata la ripartizione dei contagi per singolo comune dei Castelli Romani e della Litoranea sulla base delle comunicazioni ufficiali delle autorità competenti.
Sabato 6 giugno sono guarite altre 24 persone ad Albano (+5), Anzio (+2), Grottaferrata (+6) e Marino (+11). Gravissimo è il ritardo con cui la ASL RM6 comunica ai Sindaci le informazioni sulla diffusione del coronavirus nei Castelli Romani e Litoranea: ad oggi devono ancora essere comunicati 336 casi, di cui 47 decessi. Purtroppo non tutto è andato bene. Cosa c’è da nascondere? Chi si vuole difendere? Per caso il sistema fallimentare delle case di riposo, delle RSA e delle case di cura private? A causa di questo ritardo, per 10 comuni (Albano, Anzio, Castel Gandolfo, Ciampino, Genzano, Grottaferrata, Lanuvio, Montecompatri, Nemi, Rocca di Papa) il numero dei casi pubblicati dal SERESMI (il Servizio Regionale per la Sorveglianza delle Malattie Infettive) è superiore al numero di casi comunicati dai Sindaci.
Per visualizzare la cartina per comune sulla diffusione del coronavirus nel Lazio, puoi fare click sul seguente link:
https://drive.google.com/open…
“. lo dichiarano i comunisti Castelli Romani.