Comunisti Castelli “Albano, il fallimento delle società partecipate”

I Comunisti Castelli Romani attaccano il centrodestra e il centrosinistra sulla gestione società partecipate di Albano Laziale

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Società Partecipate Albano Laziale

“Anche quest’anno, come prassi, il Consiglio comunale di Albano ha votato, in data 20 dicembre 2019, la delibera annuale sull’analisi dell’assetto delle società partecipate del comune richiesta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. La situazione delle partecipate del Comune di Albano è molto preoccupante. La società “Volsca Ambiente Spa”, con sentenza del 05/06/2017 del Tribunale di Velletri, è stata dichiarata fallita. Dai nostri calcoli addirittura si potrebbe configurare un debito di circa 10 milioni di euro, che ricadrà sul comune e, di conseguenza, sui cittadini. La nuova “Volsca Servizi e Ambiente Spa” nel 2018 ha raggiunto un ragguardevole utile di 745.000 euro, che verrà in parte accantonato per ricoprire i debiti della vecchia Volsca. Per questo motivo le tariffe della tassa sui rifiuti rimangono molto alte ad Albano e non scendono, nonostante l’altissimo livello di raccolta differenziata raggiunta grazie al lodevole impegno dei cittadini. La società “Albafor Spa”, con sentenza n. 95/2016 del 06/10/2016 del Tribunale di Velletri, è stata dichiarata fallita. La società Albafor presentava nel 2014 un patrimonio netto negativo di quasi 4 milioni di euro, con 3 milioni di euro di debiti verso le banche difficilmente estinguibili, che ricadranno sul comune e, quindi, sui cittadini. L’azienda speciale “Albaservizi” non ha ancora presentato il bilancio 2018. La società “Albalonga Spa” è in liquidazione, dichiarava nel 2017 un patrimonio netto negativo di 4 milioni di euro e non ha ancora presentato il bilancio 2018. In sintesi, le amministrazioni di centro-destra prima e di centro-sinistra dopo ci lasciano dopo venti anni un debito gigantesco di quasi 20 milioni di euro. Nel Consiglio comunale del 20 dicembre 2019 la maggioranza di centro-sinistra, guidata dal PD, ha votato due pessime scelte:

1) l’alienazione delle due farmacie;
2) la concessione a società esterna del servizio di controllo e riscossione dei parcheggi “blu”.

I consiglieri di centro-destra erano tutti assenti alla votazione (in fondo le privatizzazioni sono proprio il loro programma). La consigliera Sergi ha espresso voto contrario. Preso atto della situazione disastrosa dei bilanci delle società partecipate, frutto di un ventennio di incapacità amministrativa da parte del centro-destra a guida Mattei e del centro-sinistra a guida Marini, oggi il Consiglio comunale delibera la vendita dei gioielli di famiglia (le due farmacie comunali) per ripianare una parte dell’enorme debito maturato. Lor signori hanno pianificato la svendita delle due farmacie comunali, dopo aver autorizzato la nuova farmacia privata delle “Mole” in Via Riccardo Lombardi, a pochi metri dalla farmacia comunale di Via Olivella, abbassandone notevolmente il fatturato e il valore commerciale. Con riferimento al servizio di controllo e riscossione dei parcheggi “blu”, emerge che il “caro parcheggi” ad Albano, Cecchina e Pavona è una specie di tassa occulta per finanziare una società partecipata decotta, la Albalonga Spa. Nonostante un incasso complessivo di un milione di euro derivante dai parcheggi “blu”, che è quasi raddoppiato dal 2013 a seguito delle delibere di aumento delle tariffe e del numero di stalli a pagamento, la società Albalonga Spa rimane in una situazione economica disastrosa. Va anche evidenziato che questa politica del “caro parcheggi” ha pesantemente contribuito alla crisi del commercio sul territorio comunale. In merito Bruno Valentini, candidato a Sindaco di Albano per il Partito Comunista, propone nelle intenzioni dell’attività di governo:

• la chiusura immediata delle società partecipate, tre delle quali dichiarate fallite dal Tribunale di Velletri a causa di un’enorme esposizione debitoria, per la quale prima o poi tutti i cittadini di Albano, Pavona, Cecchina, Mole e Cancelliera saranno chiamati a risponderne in termini di aumento delle imposte;
• l’internalizzazione dei servizi delle partecipate e del personale, adeguato al loro svolgimento, mediante i canali di legge previsti;
• la revisione approfondita del piano parcheggi, delle relative tariffe e degli orari, reintroducendo la fascia libera nelle ore centrali, per arrivare progressivamente all’abolizione dei parcheggi a pagamento sostituendoli con parcheggi a tempo limitato, prima nelle zone periferiche e poi nelle zone centrali.

Sostare deve ritornare ad essere un diritto e non rappresentare un veicolo di tassazione occulta; l’eliminazione progressiva nel tempo dei parcheggi a pagamento – prosegue Bruno Valentini – deve dare respiro ai cittadini residenti, ora tartassati oltremisura, e fare da volano al rilancio dell’attrattività della città per infondere inoltre un impulso positivo alla ripresa delle attività commerciali. Infine, Bruno Valentini esprime la massima contrarietà alla svendita delle due farmacie comunali: chi ha fatto il debito, paghi il debito”. Lo dichiarano i Comunisti Castelli Romani