“#CORONAVIRUS 31 MAGGIO 2020
AI CASTELLI ROMANI E LITORANEA SOLO 1 NUOVO CASO, 19 GUARITI, 2 DECESSI
LA CURVA DEI NUOVI CONTAGI È SCESA DEL 93%
IL NUMERO DEI GUARITI SUPERA QUELLO DEI POSITIVI
LA STRAGE NELLA SANITÀ PRIVATA NON SI FERMA: ANCHE OGGI MORTE DUE ANZIANE SIGNORE DI LARIANO IN CASE DI RIPOSO PRIVATE
I NUOVI ULTIMI CASI SONO “POSITIVI ASINTOMATICI” O “FALSI POSITIVI”
Nella ASL RM6, che comprende i Castelli Romani e la Litoranea, il 31 maggio è continuato il trend molto positivo di rallentamento del coronavirus: un solo nuovo caso, 19 guariti, 2 decessi. Il numero complessivo dei guariti è salito a 644 (+19), il numero delle persone attualmente positive è sceso a 602 (-20), mentre il numero dei decessi è salito a 133 casi (+2). Rispetto al picco la curva dei nuovi contagi è scesa del 93%. Dai nostri modelli econometrici il numero dei soggetti positivi asintomatici liberamente in circolazione nei Castelli Romani e Litoranea è oggi sceso a 118 soggetti (-3 casi). Per tale motivo vanno rispettate con il massimo impegno tutte le misure di distanziamento sociale.
Nel momento di fine della pandemia, vanno fatti i primi bilanci. Il primo bilancio è rappresentato dal fallimento della faraonica e costosissima sanità privata dei Castelli Romani e Litoranea. Sul nostro territorio, nelle case di riposo, RSA e case di cura private si contano oltre 500 positivi, di cui più di 50 operatori sanitari, e 51 morti.
Dalle comunicazioni ufficiali si contano:
– 178 positivi nella casa di cura San Raffaele di Rocca di Papa, 41 operatori sanitari e 137 pazienti (21 decessi);
– 63 i positivi (9 decessi) nella casa di cura Villa Nina di Frattocchie;
– 48 i positivi all’INI di Grottaferrata (1 decesso);
– 48 i positivi (2 decessi) nella casa di cura Villa delle Querce di Nemi;
– 42 positivi nella casa di cura San Raffaele di Montecompatri, 19 operatori sanitari e 23 pazienti (4 decessi);
– 37 positivi nella clinica Villa dei Pini di Anzio, 9 operatori sanitari e 26 pazienti (3 decessi);
– 5 pazienti positivi nella casa alloggio Villa Fortunata di Anzio.
La strage nella sanità privata non si ferma: anche domenica 31 maggio sono morte due signore anziane di Lariano in case di riposo private. A questi numeri pesantissimi e sicuramente incompleti, vanno aggiunti i familiari dei pazienti ricoverati e degli operatori sanitari che sono stati infettati e, in alcuni casi, sono purtroppo morti. Sul disastro “colposo” della gestione delle casa di riposo, RSA e case di cura private stanno già indagando la Procura della Repubblica di Roma e quella di Velletri. Questo è il disastroso modello di sanità di Zingaretti nel Lazio e di Fontana in Lombardia che i cittadini non vogliono più. Il secondo bilancio è costituito dalla necessità di un rafforzamento della sanità pubblica, a cominciare dall’immediata riapertura dei reparti di pediatria e ostetricia di Velletri e di Anzio-Nettuno.
La direzione della ASL RM6 sposta i reparti di pediatria e di ostetricia come se fossero dei rami secchi di una azienda manifatturiera, distruggendo reti di relazioni e rapporti di fiducia costruiti in decenni di lavoro da decine di medici e di operatori sanitari. Non permetteremo di continuare a tagliare e saccheggiare la sanità pubblica del Lazio, con queste “note” tattiche del continuo accorpamento/spostamento dei reparti, tattiche utilizzate in passato insieme dal centrodestra e dal centrosinistra per chiudere 16 ospedali pubblici nella nostra regione e favorire la crescita faraonica di strutture sanitarie private inefficienti ed indecorose, che hanno provocato un vero disastro “colposo” in epoca coronavirus. Sempre con l’obiettivo di rafforzamento della sanità pubblica, vanno immediatamente riprese nella ASL RM6 tutte le attività ambulatoriali (analisi, visite e prestazioni) e dei consultori, tuttora sospese con la scusa dell’emergenza sanitaria. Nella ripresa delle attività ambulatoriali e dei consultori andrà posta la massima attenzione alle misure precauzionali di distanziamento sociale e alla fornitura di tutti i dispositivi di sicurezza per tutelare la salute degli operatori sanitari e dei pazienti. Aver sospeso analisi, visite e prestazioni per un periodo così lungo è una scelta da irresponsabili, che avrà sicuramente effetti sanitari pesantissimi sulla popolazione. La gravità della situazione sanitaria, ormai quasi al collasso, è dimostrata dall’incredibile aumento delle richieste di urgenza per analisi, visite e prestazioni nella nostra ASL. Invece, personale e risorse finanziarie vengono impegnati dalla Regione Lazio per fare trecentomila test seriologici, la più grande ed inutile indagine di sieroprevalenza per scoprire che nel Lazio fortunatamente il coronovirus si è diffuso molto poco e che solo lo 0,5% della popolazione lo ha incontrato. Data la completa inutilità di questa costosa campagna propagandistica, apprendiamo dai social che moltissime persone stanno rinunciando a partecipare a questa ridicola farsa. Oltre alla farsa anche la beffa. I soggetti positivi al test sierologico vengono sottoposti ad un tampone e, in caso di positività al tampone, la loro vita privata e lavorativa viene stravolta con un periodo forzato di quarantena. Considerando che con un solo tampone, la probabilità di errore del test è stimata nel 5%, sarebbe opportuno effettuare tre tamponi consecutivi prima di dichiarare un soggetto positivo al coronavirus. Lor signori dicono che questi soggetti che stanno benissimo sono “positivi asintomatici”, ma la verità è che trattasi in prevalenza di “falsi positivi”.
Nella tabella seguente viene riportata la ripartizione dei contagi per singolo comune dei Castelli Romani e della Litoranea sulla base delle comunicazioni ufficiali delle autorità competenti.
Domenica 31 maggio sono guarite 19 persone ad Anzio (+1), Castel Gandolfo (+3), Lariano (+6), Nettuno (+2) e Velletri (+7). Gravissimo è il ritardo con cui la ASL RM6 comunica ai Sindaci le informazioni sulla diffusione del coronavirus nei Castelli Romani e Litoranea: ad oggi devono ancora essere comunicati 345 casi, di cui 50 decessi. Cosa c’è da nascondere? Chi si vuole difendere? A causa di questo ritardo, per 11 comuni (Albano, Anzio, Castel Gandolfo, Ciampino, Genzano, Grottaferrata, Lanuvio, Monte Porzio, Montecompatri, Nemi, Rocca di Papa) il numero dei casi pubblicati dal SERESMI (il Servizio Regionale per la Sorveglianza delle Malattie Infettive) è superiore al numero di casi comunicati dai Sindaci.
Per visualizzare la cartina per comune sulla diffusione del coronavirus nel Lazio, puoi fare click sul seguente link:
https://drive.google.com/open…
“. lo dichiarano i comunisti Castelli Romani.