Corradi “Il Consiglio dei Giovani bella esperienza se resta fedele alla sua funzione originaria”

Il Presidente del Consiglio Comunale dei Giovani di Albano Lorenzo Corradi traccia il bilancio alla fine della prima legislatura dell'organo

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Lorenzo Corradi

Si sta per chiudere la prima esperienza del Consiglio Comunale dei Giovani di Albano. All’inizio del prossimo anno infatti saranno indette le nuove elezioni che ne rinnoveranno i componenti. Per questo abbiamo chiesto all’attuale Presidente Lorenzo Corradi di tracciare un bilancio di questa prima legislatura

Raccontaci l’esperienza della prima legislatura del Consiglio dei Giovani: attività, iniziative e risultati ottenuti:

“Dopo 4 anni, prima sotto la guida del precedente Presidente Gianmarco Gasperini e poi in quest’ ultimo periodo con la mia, il nostro consiglio è stato un ottimo luogo di confronto, spesso anche tra visioni diverse, e di collaborazione tra noi ragazzi, purtroppo a mio parere non valorizzato come avrebbe meritato. In questi anni abbiamo raggiunto tanti obbiettivi e realizzato moltissimi progetti, sui temi più disparati: da quelli sociali come lo Zaino Solidale, a quelli Ambientali, come le attività svolte in collaborazione con Lega ambiente, fino ad arrivare alle battaglie contro la violenza di genere. Questo consiglio ha a mio modo di vedere dimostrato quanta forza e passione possono mettere all’interno del panorama politico le nuove generazioni. Confido che dalle prossime elezioni si possano migliorare i punti deboli e valorizzare le potenzialità che quest’organo ha dimostrato di possedere”.

Quale il clima tra i consiglieri eletti in questi anni?

“Nonostante il consiglio dei giovani sia un organo apartitico, la maggioranza dei ragazzi che vi partecipano vengono da esperienze di politica giovanile, ma in questo periodo siamo riusciti, tramite una collaborazione genuina, ad unirci su tematiche comuni e a lavorare in sinergia. C’è da dire che non tutti i ragazzi erano pronti ad un esperienza del genere, che richiede di spendere molto tempo e sacrifici senza un ritorno materiale di alcun tipo, perciò nel tempo alcuni si sono allontanati da questo progetto. ma altri invece hanno dimostrato grande impegno, sacrificio e senso del dovere, da cui certa politica avrebbe tanto da imparare. Nel complesso mi ritengo soddisfatto e ciò mi fa ben sperare nella classe politica che verrà”.

Quale la realizzazione o la cosa fatta per cui sei più orgoglioso?

“Senza dubbio si tratta del progetto presentato da me in una delle primissime riunioni del CCG quando ero ancora consigliere, vale a dire lo Zaino Solidale, un progetto che si occupa di raccogliere materiale scolastico donato in beneficenza dai nostri cittadini e che verrà poi distribuito ai bambini meno fortunati. Dopo anni di duro lavoro, appesantito anche enormemente dalla pandemia, riusciamo ora orgogliosamente a fine mandato a distribuire le svariate centinaia di euro di materiale raccolto grazie alle donazioni di privati e associazioni, insieme all’essenziale supporto delle cartolibrerie presenti sul territorio comunale, che ci hanno aiutato nella raccolta di suddetto materiale”.

Quale secondo te la funzione che il consiglio dovrebbe avere per la città ed i ragazzi che rappresenta?

“A mio parere il consiglio dei giovani dovrebbe rientrare di più in quelle che erano le indicazioni iniziali, vale a dire un organo prettamente propositivo, dovendosi occuparsi assai meno della gestione tecnico-burocratica dei singoli progetti. Rischiando così di assorbire troppo tempo ed  energie agli eletti, a discapito della funzione immaginata originariamente da questo organo. Se nella prossima legislatura si tornerà di più alla funzione originaria del Consiglio dei Giovani, credo che si avrà maggiore partecipazione e produttività in termini di idee e proposte da parte dei ragazzi”.

Dal tuo punto di vista che rapporto c’è oggi tra i giovani, le istituzioni e la politica in generale?

“I giovani oggi si sentono proiettati in un universo dove la politica risulta essere un’entità astratta, lontana anni luce dalla vita di tutti i giorni, motivo per cui viene spesso tenuta da parte. Finché un bel giorno all’ età di 18 anni questa entità li chiama ad esercitare i loro diritti e questi si ritrovano disorientati, come tutti ci sentiremmo trovandoci perduti in una foresta inesplorata. Và intrapreso a tale scopo un lavoro di sensibilizzazione, a partire anche dalle scuole, cercando di favorire un sano dibattito e confronto tra le diverse impostazioni ,  senza ghettizzare la politica in questo, come purtroppo si tende a fare da qualche tempo a questa parte. Per questo i ragazzi si ritrovano spesso non rappresentati, se non proprio danneggiati , dalle istituzioni che, a loro volta, non riescono a comprenderne bisogni e aspirazioni. Basti pensare ai recenti mesi di pandemia, quando sulle spalle delle nuove generazioni si sono scaricati i problemi dell’intera società. Le scuole prime a chiudere ed ultime ad aprire, l’additare i ragazzi e le ragazze come nuovi untori, il non saperci ascoltare”.

Come si potrebbero avvicinare giovani e impegno politico?

“Ai ragazzi andrebbe insegnato cosa è veramente la politica, in modo particolare quella giovanile che, ringraziando il cielo, è ancora libera dal tornaconto personale ed è rimasta perciò vera espressione di idee ed ideali, in una società che diventa ogni giorno più liquida e materialista. La bellezza di fare un banchetto, di riunirsi in sezione, di portare la propria visione all’ interno di un dibattito, dell approfondire temi per preparare interventi, dello spendersi per un’idea, dell’incarnare un’idea e di vivere secondo essa nel presente, che và sempre più alla ricerca di scuse invece di fornire motivazioni per andare avanti. In definitiva bisogna presentare adeguatamente questa sfida alla mia generazione e a quelle che verranno. Sono sicuro saranno tutti ansiosi di coglierla e di migliorarla…per aspera ad astra”.