Covid, Disturbi psicofisici: quando il cuore è un bersaglio. Intervista alla Dott.ssa Adelia Lucattini

Ansia e paure somatizzate a livello cardiaco. Ne abbiamo parlato con la Dott.ssa Adelia Lucattini, psichiatra e psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana e dell’International Psycoanalytical Association

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Dott.ssa Adelia Lucattini

Covid-19: ansia e paure somatizzate, negli ultimi tempi, sempre più frequentemente dai giovani, ma anche dagli anziani, a livello cardiaco. Come affrontarle? Come è possibile superarle? Ne abbiamo parlato con la Dott.ssa Adelia Lucattini, psichiatra e psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana e dell’International Psycoanalytical Association.

Dott.ssa Lucattini, Sistema nervoso, stress da covid-19 e cuore: quale relazione sussiste? A riguardo, quali dati sono secondo Lei indicativi?

“Un report dell’ISS ha messo in evidenza il rapporto tra pandemia, stress, disturbi psicologici e somatizzazioni anche a livello cardiaco.

Secondo uno studio internazionale, durante la pandemia sono aumentati i casi di “sindrome di Takotsubo” o “sindrome del cuore spezzato”. Questa particolare forma di cardiomiopatia da stress è risultato essere l’8 % dei casi registrati tra l’1 marzo e il 30 aprile 2021, in pazienti tutti negativi al tampone per Sars-CoV-2.

Questa sindrome per quanto grave è rara, sono invece aumentati i casi di disturbi cardiaci funzionali, soprattutto la tachicardia e i disturbi del ritmo, legati allo stress acuto e prolungato”.

Dott.ssa Lucattini, quali sono in particolare, in questo momento, gli effetti della paura e dello stress sul cuore?

“Le persone convivono da due anni con la paura del contagio e il timore per la salute propria e dei propri cari. Inoltre, la preoccupazione determinata dalla solitudine, dall’isolamento e dalle ripercussioni economiche conseguenti all’emergenza sanitaria sono ulteriori forme di stress.

Anche separazioni, perdite e lutti dovuti al Covid-19 sono una fonte importante di dolore psichico.

Quando il dolore mentale è forte, soprattutto se associato paura, angoscia e solitudine, la mente non riesce a contenerlo. Per difesa la mente lo rimuove o lo dissocia, altre volte prende la via del corpo generando somatizzazioni.

Il cuore è un organo bersaglio dello stress e del dolore psichico poiché investito affettivamente, da sempre il cuore è ritenuto il luogo in cui sono custoditi i sentimenti, l’amore, le emozioni buone e cattive. Ma il cuore come organo è anche sensibile a ormoni e molecole prodotte in caso di stress, paura e perdite, e che influenzano il cervello”.

Le donne sono più colpite?

“Le donne durante la pandemia hanno avuto un carico maggiore di stanchezza e responsabilità, soprattutto in famiglia, con i bambini in DAD, i genitori da accudire con tutte le precauzioni necessarie e non lavorando in smart working.

Hanno anche pagato un prezzo maggiore in termini di precarizzazione e perdita del lavoro.

Anche gli uomini hanno sofferto, sono però meno soggetti a somatizzazioni sul cuore che tanto preoccupano in questo momento le adolescenti, le ragazze e le giovani mamme”.

Cosa suggerisce?

“Innanzitutto, rivolgersi ad un cardiologo per escludere patologie cardiache. Possiamo dire, che un disturbo sia senz’altro psicosomatico o dovuto a stress quando prima siano state escluse cause di natura organica.

Sarebbe un grave errore attribuire subito i disturbi fisici all’ansia o allo stress, senza un’accurata visita specialistica e indagini mirate, prescritte dal medico.

I disturbi cardiaci da stress hanno una caratteristica particolare, infatti, provocano molta ansia perché improvvisi, a volte associati a mancanza di respiro e fisicamente molto fastidiosi. L’ansia, la paura e il panico creano un corto circuito. La liberazione di adrenalina e noradrenalina, mantengono o fanno aumentare il disturbo.

Comprendere che il “batticuore” è passeggero e non è dovuto ad una malattia, permette di controllare l’ansia e gestire il disturbo”.

In questi casi, per chi soffre di disturbi legati allo stress, di disturbi psicomatici importanti come proprio quelli che ha accennato poco fa, legati al cuore, crede che possa essere di supporto, di aiuto, l’intervento dello psicoanalista?

“Certamente in un momento come questo in cui difficoltà e disagio sono di nuovo quotidiani, i numeri della pandemia non sono tranquillizzanti e la fatica è di nuovo in aumento sia al lavoro che in famiglia, un supporto psicologico è indispensabile.

Inoltre, molte paure e angosce sono inconsce, possono quindi dare disagio, sofferenza psicologica e disturbi fisici senza che si riesca a comprenderne razionalmente le ragioni.

La psicoanalisi è la disciplina e la cura che permette di entrare in contatto e conoscere il proprio inconscio, affrontando e risolvendo così le difficoltà e i problemi alla loro radice.

Chi soffre di disturbo fisici legati allo stress, grazie al lavoro su se stessi, con l’aiuto e il supporto del proprio psicoanalista, impara a distinguere i sintomi fisici da quelli psicologici, a tranquillizzarsi, a stare meglio sul momento e a anche chiedere una visita medica se fosse necessario.

Parlare con uno psicoanalista aiuta a capire quello che sta accadendo a noi e alle persone che ci stanno intorno, permette di gestire le emozioni, e trovare la forza e le risorse interiori per stare meglio e per andare avanti nonostante le difficoltà fino a ritrovare uno stato di benessere.

<<Chiedere aiuto per se stessi è un gesto di generosità anche nei confronti delle persone che ci sono vicine, che ci amano e che amiamo>>”.

Le emozioni positive possono garantire una maggiore protezione del cuore?

“È noto che le emozioni positive modulano la risposta del sistema nervoso autonomo in misura simile alle emozioni negative e che possono alterare la frequenza cardiaca, le resistenze vascolari periferiche e la pressione sanguigna. Tuttavia, molti studi dimostrano che a lungo termine, le emozioni positive sono state associate a un minore rischio di malattie cardiovascolari, hanno cioè un effetto “protettivo”.

Dott.ssa Lucattini, ultimamente, si è molto parlato di “bonus” cure psicologiche, proprio per dare un’opportunità di cura a tantissime persone, che in questo momento soffrono, per via della situazione generata dal Covid-19, ritiene che sia un’iniziativa ‘valida’, aiuterebbe?

“In questo momento il “bonus” per le cure psicologiche è quanto mai necessario, un aiuto economico certamente ma anche un riconoscimento che il disagio è reale e che curarsi, prendersi cura di sé, è non solo un bene ma necessario, non rinviabile.

Un ulteriore supporto al desiderio e al bisogno, aiutando a vincere resistenze, imbarazzo, diffidenza di uno strumento che ancora non si conosce. Per chi invece ha dovuto interrompere la propria analisi per ragioni economiche, un modo per riprendere il lavoro su se stessi.

L’analisi attiva la “capacità riflessiva”, la capacità di riflettere su se stessi ma anche sul mondo, stimola l’introspezione, mette in modo il pensiero aiutando a comprendere meglio non se stessi, gli altri, le situazioni reali.

In questo periodo di pandemia, c’è molto bisogno di pensieri positivi, realistici, sani.

Anche il nostro corpo e la salute fisica sono aiutati dal conoscersi sempre meglio e dall’essere più felici”.