Covid, il 18 Marzo il ricordo di chi non c’è più

Le reazioni, le celebrazioni, i commenti al 18 marzo 2021, il giorno in cui si ricorda chi ha perso la vita per il Coronavirus

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Le reazioni, le celebrazioni, i commenti al 18 marzo 2021, il giorno in cui si ricorda chi ha perso la vita per il Coronavirus
Iniziamo con le parole del Primo Cittadino di Nemi:

NEMI RICORDA LE VITTIME DEL COVID PREGANDO ALL’EREMO DI SAN MICHELE ARCANGELO

“Il Sindaco di Nemi Alberto Bertucci con una delegazione la mattina di giovedì 18 Marzo ha voluto ricordare le vittime del coronavirus raccogliendosi in preghiera in un posto simbolo del Comune come l’Eremo di S. Michele Arcangelo.

“Un modo di fermarci e riflettere con forza su questo drammatico periodo. Abbiamo scelto  un luogo simbolo come il Santuario S. Michele Arcangelo posto proprio  sotto lo sperone roccioso di Nemi e non facile da raggiungersi.

Al centro è posto un altare ricavato con l’utilizzo di antico materiale romano e la prima datazione risale verso il 1250 d.C., comunque non si può escludere affatto che sia stato un luogo di culto pagano, quindi molto più antico. All’interno si trovano affreschi del 1480 che rappresentano alcune scene devozionali con santi.

Ci siamo raccolti in preghiera in uno dei più antichi luoghi di culto dove la figura dell’Arcangelo Michele è il simbolo di forza e di difesa del popolo da ogni male”. Lo dichiara in una nota il Sindaco Alberto Bertucci.

Poi la parola al vicesindaco metropolitano:
Zotta Città Metropolitana “Bandiere a mezz’asta nelle nostre sedi”
“In linea con le disposizione della Presidenza del Consiglio dei Ministri abbiamo disposto le bandiere issate a mezz’asta nelle nostre sedi istituzionali per celebrare le vittime della pandemia. Ci stringiamo al dolore famiglie colpite dal Covid, al mondo economico che ha subito danni ingenti a tutti coloro che hanno lavorato per salvare vite umane.
Le nostre Istituzioni continueranno a lavorare affichè si possa uscire presto da questo disagio sociale continuando ad essere al fianco dei cittadini che amministriamo”.

Teresa Zotta, Vice Sindaco della Città metropolitana di Roma Capitale.

Ancora, il messaggio del Sindaco di Marino Laziale Carlo Colizza:
OMAGGIO ALLE VITTIME DEL COVID-19
Il Messaggio del Sindaco Carlo Colizza

OMAGGIO ALLE VITTIME DEL COVID-19

“Oggi, 18 marzo 2021, giornata nazionale delle vittime del Covid-19, alle ore 11.00, con le bandiere a mezz’asta, abbiamo osservato un minuto di silenzio in memoria dei caduti alla presenza della Polizia Locale e della Protezione Civile.
E’ trascorso un anno esatto dal primo Lockdown, sono seguite misure restrittive più o meno pesanti, ma ancora oggi la nostra amata Italia è sotto l’attacco di questa pandemia che miete costantemente vittime innocenti. Ai nostri concittadini ed agli altri che non ci sono più va il ricordo commosso e l’abbraccio dell’intera Città.
Non cediamo allo sconforto, non facciamoci investire dalla disperazione promossa da chi soffia ed instilla la paura nel prossimo, rispettiamo noi stessi e gli altri mantenendo comportamenti corretti.
Siamo stati forti, coesi e saldi contro il nostro nemico invisibile nonostante le perdite patite dalla Città e continueremo ad esserlo convinti che solo insieme come comunità prevarremo.
Insieme ce la stiamo facendo e solo insieme ce la faremo, non molliamo!”.
Dal Comune di Grottaferrata, le dichiarazioni di Andreotti:

BANDIERE A MEZZ’ASTA E MINUTO DI SILENZIO PER LE 31  PERSONE UCCISE  DAL COVID A GROTTAFERRATA

Il sindaco Luciano Andreotti: “L’anno più duro per la nostra comunità.

Un pensiero particolare per il vicesindaco Luciano Vergati, scomparso a novembre

Bandiere a mezz’asta in piazzetta Eugenio Conti, sede municipale di Palazzo Consoli e sull’adiacente Palazzo Grutter in ricordo dei 31 cittadini scomparsi (alcuni anziani ospiti delle case di riposo presenti sul territorio) a causa del Covid-19 nel corso dei dodici mesi trascorsi.

Il sindaco Luciano Andreotti ha invitato dipendenti e amministratori presenti nel palazzo a rispettare un minuto di silenzio.

“E’ stato un anno difficilissimo per tutti, probabilmente il più complicato dal secondo dopoguerra” ha dichiarato il primo cittadino.

“Le istituzioni sono diventate nei mesi più duri dell’emergenza sanitaria, che peraltro stiamo ancora vivendo, un presidio d’emergenza. Qui a Grottaferrata nel corso della prima ondata, esattamente un anno fa, abbiamo visto adoperarsi senza differenziazione di ruoli: amministratori, consiglieri comunali, cittadini volontari che non hanno esitato a mettersi a disposizione nei più vari modi: lasciando una busta di spesa sospesa alla Protezione Civile o effettuando donazioni a un conto corrente dedicato che era stato attivato, sul quale peraltro abbiamo ricevuto una donazione anche dal nostro comune gemello di Vandoeuvre in Francia”.

“Protezione Civile e Croce Rossa hanno dato del loro meglio, operando fianco a fianco al personale del nostro ufficio Servizi Sociali e alla Polizia Locale. Nessuno si è sottratto dal proprio dovere, connotando il tutto con tratti di particolare umanità e solidarietà ai quali, probabilmente, non eravamo più così abituati in tempi normali” aggiunge il sindaco.

“Poi in autunno la tragedia che più da vicino ha colpito l’Amministrazione comunale con la scomparsa dell’amato vicesindaco Luciano Vergati, una perdita che ha gettato tutti in una commozione prossima allo sconforto. A riconsegnarci la forza di andare avanti, nel mese di dicembre, le parole della signora Claudia, vedova di Luciano Vergati, nel corso dell’inaugurazione dei Giardini di Patmos riqualificati, un luogo particolarmente caro al nostro ex vicesindaco. Da quel giorno la commozione si è trasformata in forza, volontà e impegno a proseguire per vincere, tutti assieme, anche questa battaglia. Anche e soprattutto per onorare al meglio proprio la memoria di chi non ce l’ha fatta”.

“Come Amministrazione comunale – prosegue Andreotti – sin dall’inizio abbiamo fatto in ogni modo per restare vicini tanto ai cittadini: dal punto di vista socio-economico come da quello umano, penso al sostegno psicologico, tuttora attivo e alla vicinanza collaborativa che sin dal febbraio dello scorso anno abbiamo offerto anche ai medici di famiglia, cercando di rifornirli, per quel che ci è stato possibile, di presidi di sicurezza (guanti, mascherine e gel igienizzanti) dei quali c’era allora grave carenza”.

“Oggi – conclude il sindaco – proprio il fronte dei medici di base rappresenta la maggiore ragione di speranza. Saranno loro, infatti, da qui alle prossime settimane i maggiori veicoli sui quali dovrà marciare con maggior decisione la campagna vaccinale. E’ sull’impegno di ciascuno di noi e sulla vitale collaborazione delle strutture medico-sanitarie che dobbiamo contare per poter vedere quella così agognata luce in fondo al tunnel e tornare finalmente a vivere tutti in piena libertà”.