Criaac, “Il Sindaco di Ciampino, le trattative e gli interessi per le aree del margine aeroportuale”

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Ciampino
Panorama Aeroporto di Ciampino
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Panorama Aeroporto di Ciampino

“Lungo il margine aeroportuale che confina con la città sono in atto da mesi lavori che riguardano la realizzazione di una nuova carreggiata stradale e di una nuova recinzione lunga circa 3 chilometri – inizia così la nota del Comitato per la Riduzione dell’Impatto Ambientale Aeroporto di Ciampino che riceviamo e pubblichiamo.

Nonostante le numerose segnalazioni e proteste del nostro Comitato non ci risulta che siano stati effettuati controlli né il Comune ha informato i cittadini che le necessarie autorizzazioni comunali siano state rilasciate, visto che i lavori avvengono entro lo spazio dell’aeroporto che ricade nel territorio di Ciampino. Anche sulla necessità di questo intervento i cittadini non hanno ricevuto chiare informazioni e rimane avvolta nel mistero poiché non si comprende chi stia realizzando questi interventi e per quali motivi. Non si comprende chi stia finanziando queste opere e chi le abbia autorizzate.

L’aeroporto è da tempo una struttura civile e per le indicazioni del Decreto del 14.03.2013 (G.U 10.06.2013 “Dismissione e trasferimento di beni del Demanio Militare Aeronautico situati nell’Aeroporto di Ciampino (Roma), ai sensi dell’art. 693, terzo comma, del Codice della Navigazione, e assunzione da parte del citato Aeroporto dello stato giuridico di aeroporto civile aperto al traffico civile”), Enac gestisce dal 2013 le aree demaniali che prima erano di competenza dei militari.

Dunque – continua la nota – non ci dovrebbero più essere particolari motivi di segretezza che impediscono la trasparenza delle informazioni. Eppure su questa vicenda ancora rimangono dichiarazioni contraddittorie e misteri. Il Sindaco di Ciampino, invece di fare chiarezza, contribuisce con le sue dichiarazioni a ingarbugliare la situazione. Lo scorso novembre affermò che AdR, la società che gestisce gli Aeroporti di Roma, avrebbe donato alla città la strada esistente lungo il margine aeroportuale che confina con l’abitato. Questo slancio di altruismo, che il Sindaco era ben lieto di raccogliere, si mostrò subito poco credibile. Scoprimmo infatti che per questo dono si stava invece trattando la vendita delle aree con un prezzo di partenza di ben 16 milioni di euro. Il 18 febbraio scorso fu lo stesso sindaco a indicare ai rappresentanti del nostro Comitato i termini del confronto. Scoprimmo così che il Comune di Ciampino era chiamato ad acquistare anche le aree dismesse presso la vecchia entrata militare del lato Est dell’Aeroporto. Queste notizie, riportate sul “Caffè” il 22 giugno scorso, sono state smentite dal sindaco qualche giorno fa.

Nella sua smentita al “Caffè” Terzulli ha però confermato che l’ultima riunione per questa trattativa si è tenuta lo scorso 24 giugno con AdR, ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) e Ministero della Difesa (ammettendo così che altre riunioni sono già state effettuate in precedenza) e ha affermato che non ci sarà alcun acquisto delle aree dismesse e che si sta solo trattando l’acquisto dell’area della strada esistente lungo l’aeroporto (ma anche qui non si capisce se a titolo oneroso o a titolo gratuito). Le aree dismesse di via della Folgarella verrebbero invece cedute per una valorizzazione immobiliare e da questa operazione ci sarà un tornaconto percentuale per l’amministrazione comunale. Dunque il comune sarebbe chiamato ad autorizzare un’ennesima speculazione edilizia? Infine ha assicurato che finora non ci sono impegni e nella trattativa non si parla di cifre. Poi la scelta che sarà fatta sarà portata all’attenzione pubblica.

Queste nuove dichiarazioni del sindaco – prosegue la nota stampa – però non chiariscono affatto la situazione.

Þ        Chi sta realizzando gli interventi lungo il margine dell’aeroporto? E’ Aeroporti di Roma? E allora perché il sindaco tratta l’acquisto della strada e delle aree dismesse con i militari?

Þ        Chi ha autorizzato gli interventi? L’area ricade entro il territorio del Comune di Ciampino e per le opere è necessaria non solo l’autorizzazione comunale ma anche i parere della soprintendenza per le verifiche archeologiche obbligatorie e il parere paesaggistico. Inoltre è anche obbligatorio lo studio per la valutazione ambientale dell’intervento, che non è riportato neanche nel documento di Valutazione di Impatto Ambientale presentato, lo scorso febbraio 2016, dall’ENAC al Ministero dell’Ambiente per l’Aeroporto di Ciampino.

Þ        Chi finanzia questi lavori? Dietro questi interventi che si stanno realizzando così alacremente (spesso i lavori si protraggono anche nella notte) si nascondono forse altre manovre? Chiunque ha notato cumuli enormi di sabbia al bordo delle piste e utilizzare tanto materiale solo per realizzare una carreggiata stradale appare improbabile. Cos’altro ancora ci dobbiamo aspettare da questa situazione?

Þ        Per quale motivo si sta costruendo un’altra strada immediatamente a ridosso di quella già esistente lungo il margine aeroportuale? E a cosa veramente servono tutti quegli enormi cumuli di sabbia depositati al bordo delle piste?

Tutte queste domande rimangono senza risposta poiché questa vicenda non è affatto trasparente. Le ripetute dichiarazione del Sindaco non aiutano certo a fare chiarezza e non chiariscono i punti fondamentali della vicenda. Qual è la verità? Lo scopriremo presto ma intanto Terzulli ci propone una visione della città che permette ancora nuove espansioni delle attività dell’aeroporto e non si batte affatto per la loro riduzione. E’ del tutto evidente come le valorizzazioni immobiliari della proposta di acquisto delle aree dismesse non portino proprio nessun vantaggio ai cittadini che subiscono l’inquinamento acustico e atmosferico che produce l’aeroporto. Il Sindaco e l’Amministrazione non sembrano affatto intenzionati a garantire ai cittadini quella trasparenza alla quale hanno diritto. E’ il Sindaco stesso infatti a ricordare che le scelte e gli impegni per l’acquisto delle aree saranno portate alla conoscenza di cittadini solo dopo averle intraprese. È una visione della città e dei diritti dei cittadini che non possiamo condividere – si conclude così la nota del Criaac.

Vorremmo ricordare al Sindaco che le valutazioni degli impatti su cittadini e ambiente per legge si fanno PRIMA di attuare le scelte”.