Cronaca di un fallimento annunciato

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Risica manifestazione 6 Ottobre 400x270Da quella piazza solo balbettii inconsistenti ed invettive ai limiti della querela.

La manifestazione che si è celebrata sabato scorso per le strade di Albano rappresenta uno spartiacque per chi voglia ancora lavorare alla costruzione di una alternativa credibile all’attuale assetto politico cittadino, uno spartiacque soprattutto sul metodo e sui volti che questa alternativa possono incarnare. L’iniziativa è nata da alcune persone ed associazioni, tanto che anche chi vi scrive, in qualità di legale rappresentante di una associazione culturale attiva ai Castelli, fu chiamato a partecipare ad una riunione preparatoria all’evento. Alle spiegazioni che mi furono date in merito alle modalità ed alla compagnia con la quale ci si apprestava a sfilare per il centro di Albano, abbiamo immediatamente e chiaramente espresso le nostre perplessità, in quanto esse non rappresentavano quella concezione della politica che da queste pagine andiamo professando da sempre. Non vi era traccia di quel “Patto per Albano” fatto di innovazione, di positività e di futuribili nuove classi dirigenti. Tuttavia lo svolgersi della manifestazione è stato comunque un momento di chiarezza dal quale trarre delle riflessioni, per gli organizzatori e per la nostra città. L’insuccesso, anzi il fallimento dell’evento, non è da ricercarsi soltanto nella scarsissima partecipazione popolare, si potevano contare una ventina di persone in piazza, ma soprattutto nella debolezza e nella confusione del messaggio. Dal palco si sono alternati balbettii inconsistenti e invettive ai limiti della querela verso l’attuale ed il precedente Sindaco. A tal proposito siamo un pochino stupiti dal fatto che sotto quel palco, a ricevere alcuni degli strali, si è parlato di una “pluriennale tangente strutturale” all’interno dei bilanci delle partecipate che coinvolgerebbe l’attuale e la precedente giunta, ci fossero anche personalità politiche che nei precedenti quinquenni amministrativi hanno avuto ruoli preminenti e di grande responsabilità politica. L’unico felice in questo contesto è apparso essere il segretario de La Fenice Marco Risica, a nostro avviso giustamente, dato che l’evento pareva fatto su misura per dare voce, spazio e credibilità alla linea politica che lui porta avanti con coerenza dal momento della rottura con Marini, dopo averlo sostenuto in campagna elettorale ed aver contribuito alla sua vittoria nel 2010. Già perchè sabato, volenti o nolenti, è andato in scena il No-Marini Day 2, proprio quello che Risica auspicava e per cui si è sempre battuto. Ora però, una domanda vorremmo sottoporre agli organizzatori dell’evento ed a tutte quelle persone che in buona fede sentono l’esigenza di un cambio di passo dell’attuale politica: vi sembra questa la linea da perseguire per arrivare all’obiettivo? Vi sembra che la proposta politica incarnata da La Fenice sia quella giusta? Noi crediamo di no, ed a supporto del nostro diniego c’è quella piazza vuota, di persone e di contenuti, di idee e di sorrisi, fatta solo di rivendicazioni, di furore ideologico e di malcelate e strumentali furbizie politiche. A poco serve prendersela con gli assenti, ossia con i cittadini di Albano, Cecchina e Pavona, perchè la loro assenza e distanza da quella piazza non è a nostro parere il segno dell’indifferenza verso la cosa pubblica ma la cartina di tornasole del rifiuto di una politica giustizialista, priva di costruttività, personalistica e tutt’altro che trasparente. Albano ed i Castelli Romani hanno bisogno di altro, altri volti, altre proposte, altri metodi. Meta continuerà a raccontare “l’altro possibile”, dando voce a tutti, in ossequio al principio del conoscere per deliberare, che è cardine di ogni vera democrazia autenticamente partecipata e ci guida nel nostro fare informazione e comunicazione.

P.S. Nessuno l’ha fatto, ma ci sentiamo noi di ringraziare le forze dell’ordine, che hanno presenziato in numero superiore rispetto agli stessi manifestanti, mostrando una sconfinata pazienza.

Autore: Andrea Titti

Tags: Albano Laziale, Castelli Romani, Meta Magazine, politica, La Fenice, Marco Risica, Gabriele Casini, Movimento Disoccupati e Precari, territorio, Nicola Marini, Marco Mattei, manifestazione