Il prossimo venerdì 6 maggio 2016 alle ore 17 presso l’Auditorium delle Scuderie Aldobrandini (Piazza Marconi 6) l’associazione “Idee Nuove” presenterà il libro “Cuore di Rondine”, la storia del Comandante Alfa, uno dei fondatori del reparto G.I.S. dell’Arma dei Carabinieri.
Alla presentazione interverranno, oltre allo stesso comandante anche i professori Luigi Napolitano e Matteo Martini, il Sindaco di Frascati, Alessandro Spalletta, il consigliere delegato alla Cultura, Francesca Neroni e Massimo Papini, Presidente dell’associazione “Idee Nuove”. Il dibattito sarà moderato dalla giornalista professionista Enrica Cammarano. L’ingresso alla presentazione è libero.
Di seguito la presentazione del libro edito da Longanesi:
“È una soleggiata mattina di primavera del 1977 quando il carabiniere paracadutista che tutti chiamano il Cigno, 26 anni, viene convocato nell’ufficio del suo colonnello. Qualcosa di molto importante sta per succedere, qualcosa che cambierà per sempre la sua vita. Il colonnello comunica a lui e ad altri quattro compagni che entreranno a far parte di un nuovo reparto di élite, il Gruppo di intervento speciale dell’Arma dei Carabinieri. Un reparto, più conosciuto con l’acronimo GIS, circondato allora come oggi dalla più assoluta segretezza. A quasi trent’anni da quel momento indimenticabile e dopo innumerevoli missioni, nel 2004 il Cigno (nel frattempo ribattezzato dai suoi uomini Comandante Alfa) è di stanza in Iraq, dove ripercorre con la memoria i momenti cruciali della sua lunga carriera: l’intervento nel carcere di Trani, dove i detenuti in rivolta tenevano in ostaggio dieci agenti della polizia carceraria; la liberazione della piccola Patrizia Tacchella, rapita nel 1990 a soli 8 anni; l’attentato contro le forze italiane a Nassiriya nel 2003, dove persero la vita alcuni fra i suoi più cari amici e colleghi. Nel suo avvincente viaggio fra i ricordi, il Comandante Alfa non si limita a raccontare nei dettagli le tattiche di intervento, la preparazione militare e gli strenui allenamenti, ma lascia spazio anche all’uomo che si nasconde dietro il mefisto: il marito costretto a passare feste e ricorrenze lontano dalla moglie, il padre che vede da lontano crescere i propri figli. Nel suo continuo interrogarsi sui limiti delle proprie azioni, sulla paura di morire, non mette mai in dubbio la profonda convinzione di far parte di un tutto che trova nella difesa di valori come la libertà e la democrazia il suo senso più profondo”.