“Comandante di plotone paracadutisti, inquadrato nel contingente italiano inviato in Somalia nell’ambito dell’operazione umanitaria voluta dalle Nazioni Unite, partecipava con il 183º Reggimento paracadutisti “Nembo” al rastrellamento di un quartiere di Mogadiscio. Nel corso dei successivi combattimenti, proditoriamente provocati dai miliziani somali, con perizia ed intelligenza concorreva con le forze alle sue dipendenze allo sganciamento di alcuni carri rimasti intrappolati nell’abitato. Dopo aver sgomberato con il proprio veicolo corazzato alcuni militari feriti, di propria iniziativa si riportava nella zona del combattimento e, incurante dell’incessante fuoco nemico, coordinava l’azione dei propri uomini, contrastando con l’armamento di bordo l’attacco nemico. Per conferire più efficacia alla sua azione di fuoco si sporgeva con l’intero busto fuori dal mezzo esponendosi al tiro dei cecchini che lo colpivano ripetutamente. Soccorso e trasferito presso una struttura sanitaria di Mogadiscio, reagiva con sereno e virile comportamento alla notizia che le lesioni riportate gli avevano procurato menomazioni permanenti. Chiarissimo esempio di altruismo, coraggio, altissimo senso del dovere e saldezza d’animo”.
Mogadiscio, 2 luglio 1993» — 17 marzo 1995
Sono le motivazioni per cui la Repubblica Italiana ha conferito la Medaglia d’Oro al Valor Militare al Ten. Col. Gianfranco Paglia.
Superata una prima fase di cure, è tornato in servizio, partecipando alle più importanti missioni umanitarie delle Forze Armate italiane all’estero: Kosovo, Libano, Afghanistan. Alla sua storia è stata ispirata la fictiom Le Ali, andata in onda sui canali Rai.
Impegnato nell’opera di reinserimento dei militari feriti in servizio e nell’esercizio del dovere, Gianfranco Paglia si è dedicato ad una paziente ed incessante opera rivolta ai temi dell’inclusione e della sensibilizzazione, verso valori ed esigenze delle Forze Armate.
Oggi è Capitano del Gruppo Paralimpico della Difesa, nonché da pochi giorni nominato dal Ministro della Difesa Guido Crosetto, suo Consigliere.
Su iniziativa del direttore di questa testata Andrea Titti, con il patrocinio del Comune di Ariccia, presso la prestigiosa sede di Palazzo Chigi, lo scorso 30 novembre gli studenti del territorio, hanno potuto ascoltare e dialogare direttamente con il Ten. Col. Gianfranco Paglia, in una mattinata ricca di contenuti ed emotivamente coinvolgente.
I valori dello sport sono spesso gli stessi che spingono tanti ad indossare una divisa: spirito di servizio, impegno, sacrificio, altruismo. Ecco perché è stato facile unire lo sport, l’accessibilità e l’amor di Patria che le forze armate italiane rappresentano dentro e fuori i confini nazionali.
Nel mese di novembre, in cui si celebrano le forze armate e l’unità nazionale, a pochi giorni dalla giornata dedicata alle persone con disabilità.
“Far conoscere ai ragazzi ed alle ragazze storie come quelle del Ten. Col. Paglia – sottolinea Andrea Titti – riteniamo sia importante, perché solo attraverso l’esempio potranno meglio comprendere cosa significhi accessibilità e come ci si debba approcciare alle disabilità, proprie e degli altri. Lo sport poi è il linguaggio più facile e comprensibile per le nuove generazioni, al fine di apprendere e fare propri certi valori”.
All’evento hanno aderito l’Istituto Comprensivo Vito Volterra di Ariccia, il Liceo Linguistico e delle Scienze Umane James Hoyce, il Liceo Scientifico ad Indirizzo Sportivo Leonardo Murialdo e l’Istituto di Formazione Professionale FormAlba.
Una Sala Maestra gremita di circa 200 persone, si è confrontata in modo partecipe, anche attraverso le testimonianze di numerosi intervenuti: Silvia Tombolini, Consigliera alle Pari Opportunità dell?unione dei Ciechi e degli Ipovedenti di Roma e Provincia, il Responsabile del Progetto Tutela Minori, Settore Giovanile e Scolastico della Federazione Italiana Gioco Calcio Massimo Neroni, accompagnato dal Prof. Marco Giustinelli, anch’esso collaboratore della FIGC, nel team della Tutela Minori, del Settore Giovanile e Scolastico.
Presenti anche le delegazioni delle associazioni Sportiva e Sociale Paracadutisti, con il Presidente Marco Bernardi, e Paracadutisti La Squadra di Santo, con il Presidente Vincenzo Garitano. Particolarmente toccante il ricordo che la moglie di quest’ultimo, ha inteso proporre all’assemblea, della storia di Gianluca Garitano, il figlio, militare caduto in servizio all’estero.
A presenziare durante l’incontro anche le autorità cittadine di Ariccia, che hanno fortemente voluto collaborare per la buona riuscita dello stesso: il Sindaco Gianluca Staccoli e le Consigliere Comunali Anita Luciano ed Irene Falcone, rispettivamente delegate alle associazioni ed alla scuola.
Il Sindaco in particolare ha inteso raccogliere con entusiasmo la proposta di promuovere i Giochi Paralimpici dei Castelli Romani, nata dal progetto di Meta Magazine, Sportivi per Cultura e rilanciata sul palco da Andrea Titti.
“Intendiamo dare seguito a questo evento – hanno sottolineato Anita Luciano ed Irene Falcone – costruendo un percorso rivolto alle scuole del territorio, su temi fondamentali quali l’inclusione e l’accessibilità”.
“Lo sport per me è stato molto importante – ha ribadito Silvia Tombolini, tra le più affermate schermitrici non vedenti del panorama nazionale – ed è importante che lo si diffonda quanto più possibile, specialmente tra le persone con disabilità”.
L’evento è stato occasione per concedere il palco alla famiglia Polcino: mamma Monia e papà Enrico, genitori di Sofia, una ragazza di 14 anni gravemente disabili, per cui si sta mobilitando la popolazione dei Castelli Romani, al fine di permettere l’acquisto di un ascensore accessibile che le permetta di uscire dal suo appartamento posto al 5° piano di uno stabile alla periferia di Lanuvio.
“Purtroppo ci sono ancora disabili di serie a e di serie b – ha dichiarato il Ten. Col. Gianfranco Paglia – oggi si è esaltato la mia figura, anche troppo, ma io per certi versi mi sento privilegiato, perché ho avuto la possibilità di essere assistito e seguito al meglio, cosa che non accade a tutti purtroppo. Troppe cose che diamo per scontato, per molti non lo sono. Il Gruppo Paralimpico della Difesa non è nato per vincere medaglie, ma per dare un’altra possibilità a ragazzi e ragazze che hanno subito gravi incidenti e sono chiamati a ricostruirsi una nuova vita”.