Dal consiglio comunale di Frascati una politica divisa e rissosa

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Palazzo Marconi, l'edificio che ospita il Comune di Frascati e alcuni suoi uffici
Palazzo Marconi
Facciata Palazzo Marconi a Frascati

La cittadinanza frascatana attendeva con ansia il Consiglio Comunale del 4 luglio. Nove i punti all’ordine del giorno, più intenso del solito il viavai di cittadini che attendevano soprattutto la discussione legata alle note vicende del Parco di Villa Torlonia. Che non fosse un consiglio come tutti gli altri si era visto durante gli interventi sull’ordine dei lavori dei consiglieri d’opposizione. Aleggiava nell’aria la questione impianti sportivi essendo scaduto da qualche giorno l’impegno preso dal Sindaco, nel consiglio comunale di giugno, di riferire in aula. La dichiarazione del Primo Cittadino e la risposta stizzita del Presidente del Consiglio Comunale Paolo Ciuffa, che dichiarava di non essere a conoscenza di novità a riguardo sulla vicenda surriscaldava subito gli animi. I consiglieri del Partito Democratico uscivano in pochi minuti dall’aula cominciando una serie riunioni e conciliaboli che riempivano la mattinata di Palazzo Marconi. Intanto in aula dopo un abbondante tempo, quasi il doppio del solito, dedicato alle interrogazioni ed interpellanze, si iniziava la discussione delle altre mozioni. Prima di parlare della sicurezza nel Parco di Villa Torlonia la mattinata era dedicata all’istituzione delle tariffe SUAP (Sportello Unico Attività Produttive), mozione ritirata dalla maggioranza e al regolamento dei centri anziani cittadini. La terza mozione diventava terreno di aspra polemica con la decisione del consigliere delegato Alfredo Gulisano di presentare il testo in aula e non in commissione competente. Le opposizioni chiedevano di ritirare il testo ingaggiando un duello con la maggioranza, convinta della bontà del testo e delle migliorie apportate. Apparivano chiare le difficoltà numeriche nella maggioranza con un consigliere Franco D’Uffizi assente. Venivano, alla fine di un estenuante tira e molla di oltre cento minuti, votati due emendamenti: il primo all’articolo 7 legato al divieto di parentela tra eletti in Comune e membri dei direttivi dei centri anziani veniva approvato dalle opposizioni con il voto a favore decisivo di Gianluigi Peduto e Romualdo Paoletti e l’astensione di Sergio Carlini. Nove voti a sette il computo numerico dei voti, in realtà uno schiaffo alla maggioranza. Il secondo emendamento legato all’articolo 8 che istituisce il limite di massimo due mandati per uno stesso presidente della durata di tre anni veniva approvato, come il regolamento emendato con l’unanimità dei presenti. Dopo la pausa pranzo, la ripresa dei lavori. Il dibattito sulla sicurezza del Parco di Villa Torlonia spaziava dalla condanna del gesto incivile di due minorenni frascatani, denunciati dopo un’operazione dei carabinieri ad inizio luglio, alle accuse incrociate di demagogia ed allarmismo. Protagonista il Consigliere Giuseppe Privitera che contestava prima la mancata videosorveglianza, poi la mancata approvazione di un progetto di chiusura notturna della villa già approvato nel passato. Il dibattito si infiammava e si avviluppava in un estenuante muro contro muro che neanche l’ordine del giorno della maggioranza, che recepiva quasi tutte le istanze proposte dalle oppposizioni, riusciva a scalfire. Veniva si ritirata la mozione presentata, ma sul voto finale sui due emendamenti presentati alla presidenza si evidenziavano spaccature ed antichi livori. L’ordine del giorno della maggioranza veniva votato anche dal Pdl, mentre si astenevano gli altri consiglieri delle opposizioni, tranne D’Orazio che votava contro. Assente nel pomeriggio Claudio Marziale che non votava decretando l’approvazione del documento con otto voti favorevoli e sei contrari. L’ordine del giorno delle opposizioni veniva bocciano con il voto favorevole dei sei consiglieri di minoranza presenti (assente per motivi personali dalla mattina Annamaria Pacifici), mentre la maggioranza votava contro con le astensioni di Matteo Filipponi e Franco D’Uffizi. Fuori aula al momento delle votazioni Peduto, Caggiano e Paoletti, mentre le opposizioni ed in particolare il Pdl incassavano l’accettazione delle proprie proposte, ma pagando un prezzo politico: il voto diversificato con gli altri gruppi consiliari lontani dal Sindaco Di Tommaso. Appuntamento a fine luglio per l’ultimo consiglio comunale prima della pausa estiva.

Nicola Gallo