“Il 12 marzo scorso in Consiglio comunale è stata bocciata la nostra mozione che chiedeva “la temporanea sospensiva della differenziazione per settore di residenza per coloro che afferiscono al settore C (residenti di Ciampino Centro) di modo che a questi sia permesso di poter parcheggiare in qualunque orario anche in una zona diversa senza dover provvedere ad ulteriore pagamento” e in particolare nelle zone Piazza Rizzo, Piazza Kennedy e il piazzale antistante il Burger King (G5). Chiedevamo dunque all’Amministrazione di mitigare i disagi che gli interventi di PNRR stanno creando ai cittadini di Ciampino che abitano nelle zone del centro. L’assessore Silvi ci rassicurava dicendo che di tale proposta se ne sarebbe potuto tenere conto nel futuro Piano della Sosta, ma intanto, in Consiglio comunale, la maggioranza votava contro e la nostra mozione veniva bocciata!
Che l’idea non era affatto da scartare, ma invece da mettere immediatamente in pratica, lo sapevamo già e ora lo apprendiamo da un comunicato dell’Amministrazione che – attuandola in parte – ha deliberato per i residenti del settore C la possibilità di parcheggiare con l’abbonamento a tariffazione agevolata nell’area del comparto G5, fino al completamento delle opere PNRR. Un parziale cambio di direzione certamente positivo se non fosse che nel frattempo sono trascorsi altri due mesi, pieni di disagio, per i nostri cittadini!
Come abbiamo ribadito molte volte, si sarebbero dovute trovare soluzioni al ben noto “problema parcheggio” prodotto dai cantieri dei progetti PNRR ben prima dell’inizio dei lavori, ma ciò non è mai avvenuto. Alla mancata programmazione si aggiunge dunque il fatto che le buone idee, come la nostra, vengono bocciate per mere divisioni politiche, facendo perdere altro tempo. Con questo comportamento si certifica anche la linea politica dell’Amministrazione Colella nella relazione con le minoranze: bocciare in Consiglio comunale le proposte anche se valide – senza riuscire ad addurre motivazioni serie – per poi tuttavia utilizzarle e farle proprie, in ritardo ovviamente”. Così in una nota il movimento Diritti in Comune.