“Discarica di Albano, depositate in Regione le osservazioni preliminari contro il maxi biogas. BBC si occupa del caso.
https://www.bbc.com/news/av/
DISCARICA DI ALBANO, MAXI-BIOGAS DA 80MILA TONNELLATE L’ANNO:
DEPOSITATE IN REGIONE LAZIO E AI 4 COMUNI LE OSSERVAZIONI PRELIMINARI
“10 mesi fa (per la precisione il 15 gennaio 2021) i pappagalli del Gruppo Cerroni (società Colle Verde affittuaria del monopolista del settore Manlio Cerroni) giuravano e spergiuravano (a mezzo stampa) di voler avviare un “processo inclusivo e di condivisione con il territorio” e di voler “dialogare con i cittadini, con un costruttivo confronto”.
Poi a luglio scorso questi signori del nord hanno calato la maschera ed abbiamo capito davvero chi sono: mentre (il 15 luglio) la sindaca di Roma Virginia Raggi decideva si scaricare la spazzatura di Roma ad Albano,ed i Castelli Romani romani erano in ginocchio davanti i cancelli d’ingresso della discarica di Albano, loro (il 22 luglio) ESORTAVANO l’Ufficio Rifiuti regionale ad avviare “entro 5 giorni” – così hanno scritto – l’iter amministrativo per l’approvazione di un nuovo e maxi-biogas da 80mila tonnellate l’anno, laddove i comuni di bacino ne producono a mala pena 25mila, quindi circa il 150% più grande del necessario.
Ieri, 30 settembre, abbiamo inviato in Regione Lazio ed ai 4 comuni invitati in Conferenmza dei Servizi (Albano, Ariccia, Ardea e Aprilia) le nostre osservazioni preliminari.
I punti chiave:
– il ‘nuovo’ progetto preliminare del maxi-biogas non è stato pubblicizzato correttamente, in violazione dei termini di trasparenza e partecipazione dei cittadini posti dalla legge;
– il terreno su cui la società Colle Verde vuole costruire il maxi-biogas è di proprietà della Pontina Ambiente (Gruppo Cerroni) su cui grava una interdittiva antimafi definitiva confermata da due gradi di giudizio;
– Non si conosce lo stato di salute attuale dei residenti che vivono nei pressi della discarica, eppure il 16 novembre 2020 (determinazione Regione Lazio n.g-13554) l’Area Rifiuti Lazio ha finanziato un nuovo studio epidemiologico ad Eras Lazio che non è stato ancora ultimato e reso pubblico;
– Ignorata la presenza di siti sensibili: il grande plesso scolastico di Cancelliera, le chiese di Cancelliera e Fontana di Papa, il Noc-Nuovo Ospedale dei Castelli, il centro sportivo;
– Il ‘mistero’ del numero di pozzi spia interni alla discarica che sono 9 e non 4, con l’A.I.A. del 2009 mai aggiornata e revisionata, per non disturbare il Gruppo Cerroni;
– la discarica è un sito dichiarato inquinato da 10 anni, ma ancora mai bonificato né soggetto a caratterizzazione idrogeologica, ossia ad una analisi approfondita dello stato dei terreni e delle falde circostanti il sito industriale”. Lo rende noto l’Associazione Salute Ambiente Albano Cancelliera