Disturbi del comportamento nei bambini: i segnali e i sintomi dei disordini più comuni

Che cosa si intende per disturbo del comportamento nei bambini? Come vengono diagnosticati i disturbi emotivo comportamentali nei bambini?

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Disturbi del comportamento nei bambini: i segnali e i sintomi dei disordini più comuni

Tutti i bambini attraversano fasi difficili nel corso della loro crescita, segnate da atteggiamenti di sfida e di evasione dalle regole. Il desiderio di superare i limiti e di dimostrare la propria indipendenza rientra, infatti, nel normale percorso di sviluppo dell’individuo.

Il limite tra un carattere irascibile o comunque complesso e un vero e proprio disturbo del comportamento, tuttavia, sta nell’impatto che le azioni del bambino hanno sul suo benessere: quando la gravità degli atteggiamenti è tale da compromettere la vita relazionale (con la famiglia e con i propri pari) e/o quella scolastica, diventa probabile l’esistenza di un vero disturbo.

Quali sono i segnali distintivi dei più comuni disturbi del comportamento nei bambini?

In questo articolo, forniamo alcune utili linee guida grazie alla preziosa collaborazione con il personale di un centro per la valutazione dei disturbi emotivo comportamentali a Roma.

Che cosa si intende per disturbo del comportamento nei bambini?

Si parla di disturbo del comportamento quando gli atteggiamenti disfunzionali del bambino perdurano per più di sei mesi, con risvolti negativi sulla vita scolastica, sociale e familiare.

Tra i segnali più comuni di un possibile disordine comportamentale rientrano:

  • iperattività
  • impulsività
  • disattenzione
  • atteggiamenti di sfida

Nei soggetti più grandi, a queste caratteristiche possono sommarsi veri e propri comportamenti a rischio, come l’utilizzo di sostanze stupefacenti oppure il coinvolgimento in attività delinquenziali.

Come vengono diagnosticati i disturbi emotivo comportamentali nei bambini?

La diagnosi dei disordini relativi alla sfera del comportamento è di norma affidata a psicologi, psichiatri o neuropsichiatri dell’età evolutiva. Le visite consistono nella raccolta di informazioni relative ai sintomi manifestati dal bambino, ma anche di dati relativi alla sua storia clinica e a quella della famiglia. In alcuni casi, lo specialista può ritenere utile anche confrontarsi con gli insegnanti o con altre persone che si occupano dell’accudimento del minore, così da valutarne i comportamenti in contesti diversi.

Disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD)

Il disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività (o ADHD da Attention Deficit Hyperactivity Disorder) è tra i più comuni disturbi del comportamento ed è presente sia nei bambini che nell’età adulta.

Secondo stime recenti, il disordine interesserebbe l’11% dei bambini in età scolastica.

Segni e sintomi del disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività

I sintomi dell’ADHD possono variare molto a seconda della severità del disturbo e del sottotipo (quelli principali sono quello iperattivo-impulsivo e disattentivo). In più, anche l’età è un fattore che altera significativamente i segnali osservati.

Sintomi dell’ADHD disattentivo

  • difficoltà di concentrazione
  • difficoltà nel seguire istruzioni
  • disorganizzazione
  • tendenza a smarrire gli oggetti
  • tendenza a compiere errori di distrazione
  • tendenza all’evitamento di compiti che richiedono uno sforzo cognitivo

Sintomi dell’ADHD iperattivo-impulsivo

  • incapacità di restare fermi
  • parlantina
  • impazienza
  • problemi a partecipare ad attività tranquille
  • tendenza a compiere azioni senza considerarne le conseguenze

Diagnosi e terapia dell’ADHD

Una tempestiva diagnosi è cruciale nel caso dei bambini affetti da disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività. In assenza di una terapia adeguata, infatti, i soggetti affetti da questo disordine possono sperimentare gravi difficoltà in tutti gli ambiti, da quello scolastico a quello domestico. In alcuni casi, è possibile giungere ad una diagnosi definita già attorno all’età di 4 anni.

Il trattamento dell’ADHD richiede spesso un approccio combinato, fondato sulla terapia comportamentale e farmacologica, ma anche sul coinvolgimento della famiglia e della scuola.

Disturbo oppositivo provocatorio (ODD)

Il disturbo oppositivo provocatorio (o ODD da Oppositional Defiant Disorder) si manifesta con un persistente atteggiamento di sfida e di disobbedienza rivolto verso tutte le figure di autorità (dai genitori agli insegnanti). Sia negli infanti che negli adolescenti è perfettamente normale osservare delle “fasi di ribellione”. Quando però le manifestazioni diventano costanti ed estreme è possibile che la causa scatenante sia rappresentata dal ODD.

Si stima che il disturbo oppositivo provocatorio possa riguardare una percentuale inclusa tra l’1 e il 16% dei bambini e adolescenti in età scolastica.

Sintomi dell’ODD

  • frequenti scatti d’ira
  • frequenti liti con adulti (genitori, insegnanti, ma anche sconosciuti)
  • tendenza a mettere in discussione o a rifiutare le regole
  • tendenza a infastidire il prossimo volontariamente
  • tendenza ad accusare gli altri dei propri errori
  • comportamenti vendicativi

Diagnosi e terapia dell’ODD

Spesso il disturbo oppositivo provocatorio si manifesta in associazione con altri disordini del comportamento. Anche in questo caso, una diagnosi tempestiva e una successiva terapia risultano essenziali, perché il pericolo è quello che la problematica si evolva in un più grave disordine della condotta.

La diagnosi si basa su una valutazione complessiva dei comportamenti del bambino, tesa proprio ad evidenziare l’eventuale compresenza di altre problematiche.

Nella terapia dell’ODD la famiglia e, in particolare, i genitori giocano un ruolo fondamentale, tanto che in molti casi risultano indicati veri e propri percorsi di preparazione per imparare a gestire la patologia. In più, in molti casi è utile il ricorso a terapie individuali o di famiglia, come pure l’impiego di farmaci (che favoriscono il controllo dei sintomi nei casi più gravi).

Come affrontare i disturbi del comportamento nei bambini

Sperimentare sentimenti di colpa o sentirsi sopraffatti dalla situazione è del tutto normale per i genitori che ricevono una diagnosi di disturbo del comportamento per il proprio figlio.

Tuttavia, nella maggior parte dei casi le terapie possono apportare enormi benefici e aiutare il bambino a trovare sollievo e a superare i propri ostacoli in tempi brevi.

Per maggiori informazioni sui disturbi del comportamento nei bambini e sull’ADHD puoi consultare il portale dell’Associazione Italiana per i Disturbi di Attenzione e Iperattività.