Elezioni europee, i riflessi sulla politica di Albano

FdI primo partito, mentre il flop di Azione e Stati Uniti, con l'affermazione di AVS pone il tema dello spostamento a sinistra della maggioranza di Borelli. Tra i leader sorride Ferrarini.

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Palazzo Savelli - Albano Laziale

Il responso delle urne di Albano Laziale rispetto alla tornata europea ci restituisce risultati per molti aspetti simili ai numeri nazionali, con alcune peculiarità, che potrebbero avere anche delle conseguenze sul panorama politico cittadino.

Fratelli d’Italia si afferma largamente come primo partito con oltre il 35% dei consensi, staccando il Partito Democratico, fermo al 22%, lievemente sotto la media nazionale. Successo per la lista di Alleanza Verdi Sinistra, che va oltre il lusinghiero 6% italiano, toccando il 10%. Lega e Forza Italia ottengono rispettivamente il 5% e 4%, mostrando di sofrire lo strapotere del partito di Giorgia Meloni in città. Tuttavia i due movimenti sono arrivati a questo appuntamento elettorale dopo fasi travagliate di riorganizzazione interna sul territorio, che evidentemente non ha potuto ancora produrre i necessari obiettivi di radicamento. Discreto risultato per il Movimento Cinque Stelle, che con il 10%, supera la media nazionale, in un’area non facile per i pentastellati, all’interno di un contesto disastroso per Giuseppe Conte. IL tempo ci dirà se gli attivisti locali sapranno investire questo gruzzolo elettorale in termini di alleanze oppure proseguire il percorso di radicalizzazione intrapreso dall’ex Presidente del Consiglio in funzione anti Pd.

Una menzione va riservata per la lista Terra Pace e Dignità, fondata da Michele Santoro, che ad Albano, anche grazie alla candidatura di Elena Mazzoni, responsabile nazionale ambiente di Rifondazione Comunista, supera il 2%.

Capitolo a parte meritano le liste facenti riferimento all’ex Terzo Polo: i grandi sconfitti di questa tornata, anche ad Albano. Sia la lista di Azione che gli Stati Uniti d’Europa, non raggiungono il 4%.

Azione in particolare, non ostante il recente ingresso del Vice Sindaco Luca Andreassi, non si schioda dal poco lusinghiero 3%.

Analizzando i flussi si nota anche qui l’emergere di una sinistra identitaria, sia nel Pd che soprattutto nei numeri di Alleanza Verdi e Sinistra, accresciuti dalla spinta della Consigliera Regionale Alessandra Zeppieri. Un fenomeno visibile anche oltre i confini dei Castelli, che interroga sul ruolo dei cosiddetti moderati, e la capacità dei dem di Elly Schlein, di attrarre quel tipo di elettorato, che soprattutto da queste parti, spesso risulta decisivo.

Dal canto suo il centrodestra, nella sua formazione tipo, FdI, Lega e Forza Italia, sembra godere di ottima salute, mostrando di avere tutte le carte in regola per essere realmente competitivo quando si riapriranno le urne per le comunali. Il tema che si porrà infatti, non sarà tanto la scelta del nome che guiderà la coalizione, ma la capacità della medesima, di coinvolgere pezzi di società non necessariamente ascrivibili ai singoli partiti.

Guardando i voti di preferenza, utile chiave di lettura per osservare gli sviluppi delle trame politiche, Giorgia Meloni fa saltare il banco con 3437 consensi personali, seguita dal collega di partito Nicola Procaccini che supera le 1250, essendo l’altra testa di lista nel collegio dell’Italia centrale. Sul terzo gradino del podio si piazza Dario Nardella con 870, sostenuto però da quasi tutto il Pd e componenti della maggioranza di centrosinistra.

A seguire Francesco Torselli e Marco Squarta di FdI con rispettivamente 659 e 628, sostenuti dal Capogruppo Massimo Ferrarini.  L’ex Sindaco di Roma Ignazio Marino primeggia in Alleanza Verdi e Sinistra con circa 639 preferenze, mentre Carlo Ciccioli, sempre di FdI, protagonista di una partecipatissima cena elettorale organizzata dai consiglieri Orciuoli, Guglielmino e Giorgi, a cui ha partecipato anche l’ex Sindaco ed attuale Capo Gabinetto del Ministro della Salute Marco Mattei, ne ha portate a casa 568.

In Fratelli d’Italia ha conseguito un risultato significativo anche Carla Cappiello, ex Presidente dell’Ordine degli Ingegnieri di Roma, supportata tra gli altri dal Coordinatore cittadino Roberto Cuccioletta e dalla Consigliera Comunale Federica Nobilio, arrivata a 355.

Da segnalare i 127 voti staccati dall’ex Ministro renziano, oggi in Azione, Elena Bonetti, giunta prima della sua lista, sostenuta da Luca Andreassi, ed 122 usciti per Marietta Tidei, Consigliera Regionale di Italia Viva, oggi candidata per gli Stati Uniti d’Europa, che recentemente aveva incassato gli ingressi in Italia Viva del Consigliere Matteo Santilli e di Marco Lorenzetti.

Siamo andati a curiosare anche tra i candidati che si sono dichiarati favorevoli, direttamente o indirettamente, all’installazione del celeberrimo inceneritore di Santa Palomba. Un magro risultato per Alessio D’Amato, 98 voti con Azione e Matteo Ricci, espressione proprio della corrente del Sindaco Gualtieri del Pd, con 165.

Una valanga di numeri che rischia di distrarre rispetto ai nodi politici che animeranno il dibattito sotto l’ombrellone. Perché il punto che emerge è la crisi dell’area centrista e civica del centrosinistra di Albano, manifestata dal flop di Azione e Italia Viva, ma non solo.

Quanto il successo di Verdi e Sinistra Italiana potrà restare privo di adeguati riconoscimenti politici ed amministrativi, rispetto agli equilibri diversi, usciti nel 2020? Quanto lo spostamento a sinistra dell’asse della maggioranza resterà solo un fattore matematico e non politico?

A queste domande sarà chiamato a rispondere il Sindaco Borelli in prima battuta, senza escludere l’attuale opposizione, che vedremo quale ruolo vorrà giocare in questa inevitabile ridefinizione, che ci accompagnerà fino alle prossime amministrative del 2025.