“Lo vedi, ecco Marino, la Sagra c’è dell’uva…”: le note della famosa canzone romanesca ‘Na gita a li Castelli, meglio nota come Nannì, scritta da Franco Silvestri nel 1926 e cantata in passato da artisti del calibro di Ettore Petrolini, Claudio Villa, Lando Fiorini, Gabriella Ferri… risuoneranno in questo weekend a Marino quale inno della celeberrima Sagra dell’Uva, la più antica e nota del genere in Italia, con la quale da 92 anni la Città celebra i suoi vini DOP e le sue uve dorate La Sagra – che quest’anno vedrà il suo culmine domenica 2 e lunedì 3 ottobre – affonda le sue radici in un substrato di memorie storiche e religiose e di tradizioni popolari, e coincide con l’antica festa istituita da Pio V in onore della Madonna del Rosario (Madonna “della Vittoria”) per il successo navale riportato contro i Turchi a Lepanto nel 1571 dal principe marinese Marcantonio Colonna, nominato Capitano Generale della flotta pontificia da Papa Pio V. La celebrazione religiosa mariana avviene la domenica mattina con la processione e l’offerta dell’uva nuova. Il pomeriggio della domenica e del lunedì il trionfo di Marcantonio Colonna viene commemorato con uno dei cortei storici in costume più antichi d’Italia: la prima edizione si tenne nel 1929 e fu saltuariamente ripresa negli anni successivi, finché il corteo non venne riproposto con continuità a partire dal 1969. Ripercorre l’ingresso trionfale di Marcantonio II Colonna, vincitore a Lepanto, nel suo castello di Marino. Inizialmente si utilizzavano costumi in affitto; dagli anni Novanta del XX secolo gli abiti vengono invece confezionati ad hoc da due associazioni culturali – “Arte e Costumi Marinesi” e “Lo Storico Cantiere” – che con un attento lavoro di ricerca storico-documentaria e il paziente e qualificato contributo di sarti e costumisti locali confezionano i costumi rinascimentali di guardie, capitani, prigionieri turchi, principi, cavalieri, nobildonne, persone del popolo. La ricostruzione è sempre più accurata e aderente al periodo storico e la cura dei figuranti via via più dettagliata: da alcuni anni si è aggiunta accanto a Marcantonio Colonna la figura della moglie Felice Orsini, rivelatasi molto attiva nell’attività pubblica accanto al marito; i parenti stretti di Marcantonio; e ad oggi ca. 400 figuranti animano il corteo, sviluppato in due tronconi: quello bellico, con Marcantonio Colonna e il suo seguito che parte dal parco di Villa Desideri e percorre Corso Vittoria Colonna, mentre il corteo di Felice Orsini e della nobiltà parte da Palazzo Colonna e percorre corso Trieste; l’incontro avviene in piazza Giacomo Matteotti, dove il governatore pronuncia un discorso di benvenuto e consegna le chiavi del castello a Marcantonio Colonna, il quale a sua volta legge un appello alla pace e alla fratellanza tra i popoli, dopo di che il corteo riunificato si avvia verso Palazzo Colonna per ricevere il saluto delle autorità. Nel corso degli anni, la ricchezza del guardaroba è cresciuta in maniera esponenziale, e anche la partecipazione popolare. Quanti desiderano candidarsi come figuranti possono rivolgersi a inizio settembre alle due associazioni, che destinano ciascun abito alla persona adatta per corporatura ed età. Negli anni, l’evento si è arricchito della partecipazione di gruppi di rievocazione storica di varie parti d’Italia; da alcuni anni è animato dal gruppo locale di sbandieratori tamburini e musici “Lo Scudo di Lepanto”. Marcantonio Colonna – la cui pesante corazza è stata dipinta dal maestro Umberto Mastroianni – e la consorte Felice Orsini sono stati spesso interpretati da attori di fama nazionale. Quest’anno, come nella scorsa edizione, saranno interpretati da figuranti del luogo. Ma c’è una curiosa novità nel corteo storico del 2016: il corteo bellico – con i guerrieri e i prigionieri turchi – verrà anticipato, poiché partirà nel tardo pomeriggio di venerdì 30 settembre da Santa Maria delle Mole, percorrendo Viale della Repubblica e giungendo in Piazza Sciotti; qui ci sarà uno spettacolo di danze orientali e un discorso di Marcantonio, con la consegna di una pergamena da portare al governatore della Città di Marino nella quale il principe annuncia la vittoria e informa che entro due giorni raggiungerà la sua residenza nel castello di Marino. Questo avvenimento non è una ricostruzione storica ma un’ipotesi verosimile. Il proclama verrà bandito il sabato alle 17 nella Città di Marino e letto alle 18 a Palazzo Colonna, oggi sede del Comune. La domenica il doppio Corteo storico partirà alle 15.30, mentre il lunedì – in cui è tradizione replicare il programma della festa profana per un pubblico in genere più ristretto, soprattutto locale – l’appuntamento è per le ore 17. Saranno 70, quest’anno, i quintali di uva distribuiti agli ospiti presenti e 1.200 i litri di vino che sgorgheranno dalle fontane del Miracolo: le due monumentali dei Mori a piazza Matteotti (vino offerto dal Gotto d’Oro) e l’altra del Tritone in piazza San Barnaba (vino offerto da CantineNicolini) e dalla Fontana allegorica di Borgo Garibaldi. La serata di chiusura, il lunedì alle 21 in Piazza San Barnaba, sarà affidata alle note del Banco del Mutuo Soccorso. Sarà una Sagra all’insegna della valorizzazione del patrimonio locale e della tradizione enogastronomica, ma anche all’insegna del Bere Responsabile: nelle giornate di sabato e domenica in piazza della Repubblica sarà presente un gazebo affidato all’Unità di Strada Magliana 80, una cooperativa sociale che lavora a stretto contatto con il SERT di Ciampino e Marino. Altra iniziativa che vede il Sociale in Sagra è quella che riguarderà le persone con difficoltà motorie: verrà loro riservato uno spazio in piazza San Barnaba per poter assistere al corteo della rievocazione storica nel pomeriggio di lunedì, giornata della Sagra meno caotica e sicuramente preferita dagli abitanti di Marino. Nei dintorni, nell’ambito di Enjoy Castelli Romani – circuito di promozione turistica degli eventi del weekend ai Castelli Romani – proposte diversificate sul territorio: visite ed escursioni storico/naturalistiche e attività per le famiglie. Sabato si potrà fare trekking a Velletri sull’Artemisio attraverso un sentiero ad anello che porterà a scoprire quel che rimane dell’antica caldera esterna del Vulcano Laziale. Verrà anche proposto un bus tour alla scoperta delle meraviglie nascoste dei Castelli Romani, da Villa Mondragone alle sponde del lago Albano e di quello di Nemi, con visita del Museo delle navi Romane e del borgo nemese, con guida in italiano e in inglese. Per le famiglie, a Monte Porzio, un pomeriggio di scoperta del “misterioso caso” del Barco Borghese, con una caccia al suo antico tesoro armati di mappa, bussola e torcia. Domenica, trekking nel bacino nemorense partendo da Genzano, passando per Fontan Tempesta, con ritorno lungo il bacino del lago. Si potrà anche scoprire la millenaria storia di Velletri, volsca poi etrusca e romana, dimora di campagna di aristocratici e imperatori, che diede addirittura i natali alla Gens Octavia da cui discese Augusto imperatore. Nell’appuntamento sarà inclusa la visita al Museo Civico Archeologico “Oreste Nardini”. Giornata speciale dedicata ai nonni presso la fattoria degli asinelli di Monte Compatri, area didattica gestita dall’Ente Parco dei Castelli Romani con l’associazione Appha onlus; nella giornata è previsto un emozionante giro sull’asinello per i bimbi, il pranzo condiviso, dei racconti e un originale laboratorio di costruzione di giocattoli. Infine, si avrà la possibilità – come ogni weekend – di navigare il lago di Castel Gandolfo sulla barca didattica dell’Ente Parco.
NB: Tutte le attività guidate richiedono la prenotazione. I contatti e le specifiche si trovano sul sito web www.visitcastelliromani.it