È una tra le patologie neurologiche piu’ diffuse. L’epilessia in Italia colpisce almeno 500mila persone, di cui almeno 70mila nel Lazio, la meta’ delle quali solo nel comune di Roma. E se da un lato e’ riconosciuta dall’Oms come malattia sociale, dall’altro e’ poco conosciuta e tenuta spesso nascosta da chi ne e’ affetto o dai suoi familiari, per non incorrere in atteggiamenti discriminatori. Per favorire un approccio completo ed esaustivo al problema, in occasione della Giornata mondiale per l’epilessia, in Consiglio regionale del Lazio e’ stata illustrata la proposta di legge ‘Promozione di interventi a favore dei soggetti affetti da epilessia’ (n. 274 del 30 giugno 2015), che mira ad assicurare “il miglioramento della qualita’ di vita di malati e familiari, attraverso una efficace assistenza socio-sanitaria, diagnosi precoci e adeguate terapie”. A sottoscriverla il presidente della commissione Politiche sociali e Salute, Rodolfo Lena, in collaborazione con l’associazione nazionale di pazienti Aice Onlus, con sede regionale anche a Roma.
“Con questa legge – ha detto Lena – si vuole promuovere una maggiore conoscenza dell’epilessia per garantire pari opportunita’ e dignita’, con particolare riguardo all’inserimento nel mondo scolastico, lavorativo e sportivo e in ogni altro contesto nel quale si sviluppa la persona affetta da questa patologia. Per questo, intendiamo dotarci di un gruppo di lavoro multiprofessionale e multidisciplinare – ha spiegato Lena – che abbia il compito di predisporre apposite linee guida finalizzate alla costruzione di percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (Pdta) per le persone affette da epilessia, in armonia con quanto gia’ disposto dalla legge regionale n. 36 del 1990, dando cosi’ nuovo vigore ai centri di riferimento e promuovendo i cosiddetti gruppi di ‘self help’ costituiti da malati e loro familiari”.