Eurobasket, si vede la vera Italia che batte la Spagna

0
1621
eurobasket
Eurobasket - Italia Spagna
eurobasket
Eurobasket – Italia Spagna

Davvero c’è ancora qualcuno che ha dei dubbi sul fatto che il basket sia lo sport più bello del mondo? Vuol dire che stasera non ha visto Italia Spagna. Doveva essere l’Italia impaurita e piccola, senza Datome e con tanti dubbi sulla propria identità vittima designata della corazzata Spagna di Pau Gasol che ha appena sotterrato la Turchia. Addirittura viene la tentazione di pensare che forse sia il caso di risparmiare qualche energia perché in fondo questa è una partita già persa e che valga la pena concentrarsi sulla Germania, sulla carta più alla nostra portata.

Ed invece esce la partita che non ti aspetti. Un’Italia straordinaria vince 105 a 98 e, al di là delle ripetute crisi cardiocircolatorie del tifoso, di fatto gioca in controllo del risultato in tutto il secondo tempo.

Si comincia con Cinciarini in quintetto insieme a Belinelli, Gentile, Gallinari e Bargnani. L’avvio è intenso. Pronti via siamo a più cinque. Bargnani stasera viene cercato e lui si fa trovare che è una bellezza. Si va avanti a botte di triple tra Gallinari e Ribas ed è sorpasso Spagna

Pau Gasol è uno spettacolo. E’ il basket. Ma Bargnani e Gallinari rispondono colpo su colpo. Bargnani è completamente dentro al gioco, viene cercato dai compagni, mette 10 punti e 3 rimbalzi a referto nel quarto. Certo dall’altra parte Pau Gasol è a 12 con 3 rimbalzi e 3 assist. Ma vabbè, lo sapevamo. Chiudiamo il primo quarto sotto di uno.

Si riparte. Si scalda la mano del Gallo e arriviamo sopra di cinque a sette minuti dall’intervallo lungo. Si continua botta e risposta. Reyes e Gasol da una parte, Gallinari dall’altra. Ma l’Italia c’è. E’ squadra. Difende con intensità ed anche gli errori non sono comunque legati a scelte illogiche. A due minuti dalla fine, però, rispuntano i mostri. Pau Gasol prende rimbalzi a destra e sinistra. La Spagna sembra inarrestabile. I nostri trovano solo il ferro. Ma a differenza delle altre partite gestiamo la difficoltà. I nostri si cercano e si aiutano. E grazie ad un Gallo stratosferico limitiamo i danni. Chiudiamo il quarto sotto di tre.

In una partita di basket i numeri non dicono tutto ma a volte aiutano a capire: Pau Gasol 16 punti, 7 rimbalzi, 4 assist; Danilo Gallinari 14 punti, 4 rimbalzi, 2 assist. Molto di questa partita sta qui.

Stasera abbiamo anche il commento straordinario in diretta di una mia amica e tifosa live from Berlino, Laura Vaccaro: “Stasera muoio (in realtà la ragazza ha visto troppe partite insieme a me per non sapere che se siamo sopravvissuti ai tre supplementari con Siena – parlo della Virtus Roma – in cui su Righetti era fallo! ed alla finale scudetto in cui Marco Calvani viene espulso, sopravviverà anche a questa partita, n.d.r.) ma è una bella Italia. Ancora indugiamo un po’ in azioni individuali, ma ci siamo. Gasol fenomeno ma arbitri in soggezione e tutelato

Rientriamo con la faccia cattiva. Super Bargnani e Belinelli (undici punti in un amen con tre triple) ci portano sopra di 10. Manca ancora un’eternità però.

Se la cronaca si dovesse interrompere qui, sappiate che sono morto per una giusta causa.

La Spagna rientra sull’onda di un fallo tecnico fischiato a Gentile. Purtroppo il DNA del ragazzo si manifesta non solo nelle capacità tecniche/atletiche indiscusse del ragazzo. Tre punti in fila di Gasol e la Spagna è ancora lì. Ma Belinelli e Gallinari continuano a martellare il canestro. E’ ancora più dieci. La Spagna ha paura di perderla questa partita. Scariolo dimentica di avere una partita stratosferica e continua ad insistere solo su Gasol. Che, per carità, non tradisce ma sembra un po’ col fiato corto. Il quarto finisce con l’Italia sopra di dieci. Belinelli cinque triple nel quarto, Gallinari da 21 punti e Bargnani sempre presente stanno davvero facendoci sognare. L’Italia vista contro Turchia ed Islanda è uno sbiadito ricordo.

Ancora Laura da Berlino: ”Che cuore questi ragazzi. Oggi gli NBA giocano da NBA. Dieci minuti in apnea

L’ultimo quarto si apre come si era chiuso il precedente. Bargnani ci porta sopra di dodici. San Emeterio (ala piccola che mi ricorda drammaticamente il suo collega di ruolo San Epifanio, cestista spagnolo che affrontò Italia di altre generazioni e Virtus Roma di altre generazioni (che però vinceva Coppe dei Campioni) e che faceva davvero tanto male) ricuce il divario con cinque punti consecutivi. Ma oggi l’Italia non ha paura di nessuno. Due triple di Gallinari e di Belinelli (ma da dove ha tirato? ) ci riportano sopra di dieci. Manca ancora un’eternità. Sette minuti. La Spagna prova ad avvicinarsi con Gasol che è già a trenta punti. Ma ormai cammina sul campo. Belinelli e Gallinari rispondono colpo su colpo. A quattro minuti dalla fine è ancora più dieci Italia. Con 25 punti di Belinelli e 27 di Gallinari. E la palla gira che è una bellezza. Con l’Italia sopra di dodici a tre minuti dalla fine finisce la partita del Mago Bargnani per falli. Quella di Cusin era già terminata. L’impresa dovrà completarla un quintetto bassissimo. Che la completa alla perfezione arrivando a segnare alla Spagna dei campioni 105 punti.

Prima del commento finale, ancora Laura (mentre io vado a farmi defibrillare):”Estasi pura. Ripetiamoci domani. Gran cuore

Difficile essere lucidi e formulare un commento tecnico. Ci provo. Questa squadra in ritmo batte chiunque. E Pianigiani, stasera, ha battuto Scariolo. Mentre il coach della Spagna, infatti, ha insistito esclusivamente su Gasol, autore della solita partita monumentale ma che alla fine passeggiava sul campo, dimenticando di avere una panchina lunghissima e soprattutto ha accettato il ritmo imposto dall’Italia senza riuscire a spezzarlo, il nostro coach ha gestito benissimo cambi e soprattutto i lunghi, coinvolgendo Bargnani che lo ha ripagato con una prestazione monstre. Ma la vera nota positiva è che nelle difficoltà alla fine del secondo quarto non siamo svaniti come nelle precedenti partite ma ci siamo cercati, aiutati. Queste sono le chiavi per andare avanti. Queste le chiavi per battere anche la Germania.

Ma ci pensiamo domani. Per stasera la finiamo qui. Se il mio cuore non dovesse reggere sappiate che l’epitaffio che voglio sulla mia lapide è ”I love this game” insieme al disegno di una palla a spicchi.