FONDAZIONE CASTELLI: Corso BLSD alla Asd Kodokan Gordiani, dove lo sport diventa inclusione. Consegnato da Vincenzo Castelli un Defibrillatore

Vincenzo Castelli e i suoi Volontari insegnano le manovre salvavita e l'uso del Defibrillatore semiautomatico a sanitari provenienti da varie realtà assistenziali romane, nella struttura della Asd Kodokan Gordiani, dove Arti Marziali e inclusione mostrano il volto più bello dello sport. Donato un Defibrillatore semiautomatico alla Associazione Sportiva.

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Lo sport è il momento dove una persona si confronta, prima di tutto, con i propri limiti, cercando di superarli. Esistono limiti fisici, mentali, emotivi. Esistono limiti legati alla nostra emotività e ai nostri pregiudizi, esistono limiti che vengono dalle fragilità che la natura o l’ambiente ci regalano. E non esiste fragilità più grande di chi vede sfuggire la propria vita e deve sperare che, vicino a lui, ci siano una donna o un uomo in grado di afferrare questa vita per i capelli e impedire che vada via per sempre. La Fondazione “Giorgio castelli Onlus” opera dal 2006 nel coinvolgimento e nella formazione di uomini e donne, provenienti dal mondo della sanità o assolutamente a digiuno di quelle competenze che sono bagaglio di medici e infermieri. Diciassettemila persone che, grazie alla generosità di Vincenzo Castelli, medico ospedaliero romano, di sua moglie Rita, dei figli Valerio e Alessio e dei 37 Istruttori volontari, di cui 11 sanitari, oggi sono in grado di intervenire con tempestività, competenza ed efficacia nel caso si verificasse un arresto cardiaco in loro presenza o fossero chiamati a soccorrere qualcuno nelle vicinanze.

E una sensibilità di questo tipo si sposa naturalmente con chi, nel mondo dello sport, si dedica all’integrazione e alla inclusione di chi vive quotidianamente una fragilità legata alla disabilità fisica e intellettiva. Una fragilità che in molti casi è amplificata dall’ambiente in cui si vive, dagli sguardi e dagli atteggiamenti di chi, per ignoranza o pregiudizio, trova difficoltà ad interagire con chi è meno fortunato.

E allora servono strutture come l’Asd Kodokan Gordiani, che opera a Roma, nel quartiere Prenestino, dove l’inclusione diventa metodo per vivere lo sport nel modo più bello, dove i limiti da superare non sono solo quelli fisici, ma tutto quello che separa un uomo dall’altro. E dove la disabilità diventa “abilità diversa”, complementare, che arricchisce tutti, atleti, istruttori, pubblico, famigliari che, accanto agli innegabili risultati sportivi, vedono fiorire solidarietà e amicizia che arricchiscono tutti e non impoveriscono nessuno.

In questo bel contesto, sabato 15 aprile il dottor Vincenzo Castelli e sei dei suoi istruttori, Antonio Gagliardi, Carlos Zapata, Giancarlo Moroni, Arianna Di Rocco, Alessandro Vallifuoco e Roberto Ottaviani, hanno formato sanitari provenienti da diverse realtà assistenziali romane nelle manovre di rianimazione cardiopolmonare e nell’uso dell’apparecchio defibrillatore semiautomatico.

Alla Associazione Sportiva, i cui tecnici erano stati formati in una precedente sessione, la Fondazione “Giorgio Castelli” ha consegnato in dono un apparecchio Defibrillatore che, da oggi, rende il “Dojo” una struttura cardioprotetta a tutti gli effetti.

“L’immediato intervento e la defibrillazione precoce – dice il dottor Castelli – ci permettono di intervenire con ottime percentuali di successo in tutti quei casi dove avviene un arresto cardiopolmonare lontano da strutture sanitarie. Occorre quindi che la gestione di una emergenza, come è sicuramente un arresto cardiaco, si evolva da specialistica a cultura di tutti. Non occorre essere medici o infermieri per salvare una vita. Gli istruttori presenti oggi con me, ne sono la più plastica delle dimostrazioni. Provengono quasi tutti dal mondo del lavoro e delle professioni. C’è chi è stato un militare, un ingegnere, un bancario o un funzionario dello Stato. Insieme a chi il sanitario lo fa di professione, rappresentano la spina dorsale della nostra Fondazione che vede nel sostegno a chi è in estrema difficoltà, come chi è in pericolo di vita, il senso della propria esistenza.”

Sport inclusivo, strutture assistenziali e volontariato in un abbraccio solidale per sostenere la vita.

La Fondazione “Giorgio Castelli Onlus” è anche questo.