FrankinoShow e la tradizione dell’avanspettacolo che risorge

Francesco Dell'Aquila in arte FrankinoShow artista eclettico che porta in scena la tradizione dell'avanspettacolo adottato dai Castelli Romani

0
1314
frankinoshow
FrankinoShow

Originario di Ostia e trasferito da 11 anni a Cecchina, Francesco Dell’Aquila, in arte FrankinoShow, è ormai cittadino adottivo di Albano e dei Castelli Romani. Eclettico animatore, imitatore, attore, cantante e cabarettista, esordisce nel 1986 nei locali del litorale romano, riscuotendo sin dagli inizi il favore del pubblico.

“Il mio primo spettacolo variava tra musica, ballo e comicità: interpretando in voce personaggi come Totò, Bombolo, Verdone, Benigni ed alcuni cantanti molto popolari. La mia prima svolta artistica avvenne nei primi anni 90, con il Karaoke televisivo di Fiorello, da cui trassi uno dei miei spettacoli: il Karaoke Show. Un grande successo che intramezzava imitazioni e canto, apprezzatissimo dal pubblico. Fino al 1997, quando avvenne l’altra mia svolta artistica. Un mio amico mi portò in un locale romano a vedere l’esibizione di un artista in scena mascherato dal personaggio che imitava. Da li nasce in me l’iniziativa di mettere in scena i personaggi non solo tramite l’imitazione vocale ma con un vero e proprio travestimento. Renato Zero, Pupo, Rugantino e tanti altri personaggi oggi fanno parte del mio repertorio”.

C’è un personaggio a cui sei particolarmente legato?

“Più che legato io sono l’unico tra i miei colleghi a portare in scena i personaggi di Panariello come: Mario il Bagnino, Merigo ecc…”;

Progetti futuri?

“Uno spettacolo teatrale ed una continua evoluzione nei modi e negli strumenti come intrattenere il pubblico. Credo si debba rivalutare il valore artistico dell’avanspettacolo che da molti anni si è perso e che tuttavia ha conservato grande apprezzamento tra il pubblico”;

Che rapporto hai con i Castelli Romani e la città di Albano?

“Ottimo…sono stato adottato dalla gente dei Castelli che mostra di apprezzare moltissimo i miei spettacoli e non smette di dimostrarmi affetto e calore, umano oltre che artistico”.

Di Andrea Titti