Il senatore Astorre parla di “atto di giustizia” nel firmare l’interrogazione del Senatore Scalia…. e il suo video impazza sui social network
Il Senatore Bruno Astorre apre l’incontro che si è tenuto a Frascati, il 29 marzo 2016, organizzato dal Coordinamento Nazionale TFA (CNT). Con la franchezza che lo contraddistingue parla di “atto di giustizia” spiegando l’impegno a condurre una battaglia per riaprire un canale di assunzione per i docenti del TFA (Tirocinio Formativo Attivo) e parificarli a quelli della SSIS (Scuola di Specializzazione all’Insegnamento Secondario), divisi da una semplice distanza temporale ma uniti dalle modalità di conseguimento dell’abilitazione.
Si allarga quindi il fronte Pd che ha preso vita dal Senatore Scalia, primo firmatario di un’interrogazione rivolta al Ministro dell’Istruzione e richiedente il doppio canale di reclutamento. Astorre si è impegnato infatti a firmare l’interrogazione Scalia e a trovare altri firmatari.
Il video dell’intervento del Senatore Astorre impazza sui social network e riaccende le speranze di genitori e docenti per una scuola migliore. Il sistema di reclutamento della L. 107/2015 ha infatti escluso dall’assunzione i circa 30.000 abilitati TFA, che hanno svolto l’ultimo corso abilitante istituito dal Governo in sostituzione delle SSIS ormai chiuse. Il piano straordinario di assunzioni tiene infatti fuori dalla scuola i docenti più giovani, docenti duramente selezionati che potrebbero apportare nuova linfa vitale nelle scuole. Quasi tutte le mamme si rendono tristemente conto che la media anagrafica dei docenti nelle scuole è eccessivamente elevata, che negli anni non c’è stato quel giusto ricambio generazionale in grado di equilibrare e calibrare la proposta formativa tra la necessità dell’esperienza e quella dell’innovazione, a discapito soprattutto della seconda.
Mentre si avvicina la data del Concorso a cattedre – che priverebbe molti abilitati della possibilità di insegnare e li costringerebbe ad un’altra selezione dopo che hanno già dimostrato il merito (superando prove durissime che hanno portato all’abilitazione di meno del 10% dei candidati) – sui social si riaccende la speranza dei giovani docenti, la speranza che il Parlamento con un atto di responsabilità ristabilisca quella equità sociale prevista dall’art. 3 della Costituzione e non costringa i docenti del TFA (che hanno già superato una prova a carattere nazionale) a dover superare una seconda prova concorsuale, caso unico nella storia della Repubblica Italiana.