La mostra delle opere di Ferruccio Maierna, si terrà presso le sale delle Scuderie Aldobrandini di Frascati dal 29 novembre al 12 dicembre 2015, con il Patrocinio del Comune di Frascati.
Una mostra Personale di sculture di Ferruccio Maierna, realizzata con il patrocinio del Comune di Frascati (RM), Delegato alla Cultura e Turismo. Presso le sale espositive delle Scuderie Aldobrandini di Frascati (Roma) dal 29/11 al 12/12 2015. Un percorso scultoreo, ludico, letterario. Una retrospettiva di opere che propone le diverse fasi creative dell’artista focalizzandosi sull’ultimo momento espressivo: dall’esplorazione del mondo naturale, all’essenza dell’esistenza umana, attraverso forme ed immagini che dal figuratismo iniziale, diventano sempre più astratte. A cura di Candia Savastano, testo critico a cura di Ida Mitrano. Inaugurazione Sabato 28 Novembre 2015, ore 18.00 (ingresso libero), dal 29 novembre al 12 dicembre 2015
Orario di apertura al pubblico:
Martedì – Venerdì ore 10-18
Sabato e Domenica ore 10-19
Martedì 8 dicembre: Aperto
Costo biglietto d’ingresso con visita del Museo Archeologico Tuscolano: 5,5€ intero / 3€ ridotto
Luogo: Scuderie Aldobrandini, Frascati (RM), Piazza Guglielmo Marconi, 6 +39 069417195
Info: arsotium@gmail.com – Facebookpage Radix et Origo
Ferruccio Maierna e’ uno scultore italo-belga, già riconosciuto ed apprezzato nel mondo
dell’arte e della scultura contemporanea. Forgia le sue opere utilizzando il ferro, il rame e ultimamente il lamierino d’acciaio in tecnica mista. Ferruccio Maierna vive e lavora a Monte Compatri (Roma). Ha realizzato molteplici mostre personali e partecipato a diverse mostre collettive vincendo premi e riconoscimenti sia in Italia che all’estero. Selezionato dal Dipartimento VI politiche della programmazione e pianificazione del territorio Roma ed inserito nell’elenco di artisti professionisti per l’affidamento di incarichi di realizzazione
di opere d’arte. Per una panoramica della sua opera e del suo curriculum vedasi: www.ferrucciomaierna.com
Scrive di lui Ida Mitrano, critico e storico dell’arte:
“In qualità di critico fiduciario, Ida Mitrano segue l’artista da diversi anni e cura l’analisi del suo
lavoro dal punto di vista estetico, storico e filosofico. Cercare e ricercarsi. Dentro questo solco – osserva Ida Mitrano – si muove la ricerca di Ferruccio Maierna. Dalle figure più o meno definite alle forme più o meno identificabili, dagli elementi più o meno volumetrici alle linee più o meno grafiche, le sue sculture sono da sempre espressione autentica della necessità dell’artista di ritrovare ogni volta una relazione tra sé, l’opera e il mondo. Radix et Origo, in tal senso, si connota come un momento significativo del suo percorso. Non una fase perché l’opera di Maierna, come ho già avuto occasione di scrivere, non conosce discontinuità ma si presenta, invece, come un corpus unico in rapporto al processo creativo che sottende l’opera stessa. Se discontinuità c’è, è da intendersi come input generativo, come possibilità dell’artista di rimettersi, ogni volta, in gioco e, ogni volta, accettare lo scarto tra ciò che nella sua ricerca appare inaspettato, imponderabile, e ciò che invece è pensato, prevedibile. Là, tra “conosciuto” e “non conosciuto”, tra “sapere” e “non sapere”, tra la necessità di continuità a garanzia al proprio fare e la volontà di discontinuità come possibilità di essere, Maierna trasmuta l’essere in forma. E allora la materia si fa opera attraverso il processo creativo. Ma cos’è il processo creativo, se non essere incondizionatamente presente nel fluire della vita non come atto autoreferenziale ma come apertura all’altro, all’altro sé e all’altro da sé? L’opera, in tal senso, si connota come opera d’arte quando il progetto, l’idea lascia spazio all’accadimento ed è capace di accogliere e svelare altro oltre il già pensato.
Cercare e ricercarsi. Forse perché figlio di due terre, diviso tra Belgio e Italia, forse. Quello che è certo, è che Maierna nel cercare e ricercarsi – continua Ida Mitrano – trova le ragioni della sua arte. Non è un caso che in quest’ultime sculture la materia diviene forma che si origina dalla materia stessa. L’opera, infatti, non nasce da un’operazione di riciclaggio dell’oggetto scartato, che tra l’altro non più identificabile, ma da un processo di recupero della materia. Un ritorno all’origine che è significativo perché all’artista non interessa riutilizzare l’oggetto in quanto
tale, ma ridare nuova vita alla materia. Radix et Origo, appunto. Se la materia ritorna a se stessa, la forma si fa metafora dell’esistere umano. E Maierna nella tensione alla “rinascita” come ricerca di sé, di quel sé conosciuto e, al contempo, sconosciuto, trova nuove relazioni con l’opera.
Il suo processo creativo – scrive Ida Mitrano – guarda da sempre all’essenzialità della forma. Un modus operandi volto a restituire il senso dell’umano che trova, oggi, autentica espressione nei solchi che percorrono la materia come fosse carne viva che conserva in sé la memoria di ciò che è stata e, tuttavia, capace di generare del nuovo.”