Frascati, presentato il restauro delle Mura dette “del Valadier”

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Pubblico alla presentazione restauro delle Mura dette “del Valadier”

 

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Pubblico alla presentazione restauro delle Mura dette “del Valadier”

Si è svolta lo scorso giovedì 1 ottobre 2015, nella splendida cornice delle Mura dette “del Valadier”, la presentazione del restauro dei saloni interni. Un restauro che ha restituito alla Città un vero e proprio tesoro storico/architettonico con nove ampie sale voltate e strutture di servizio che potranno essere utilizzate per ospitare eventi, manifestazioni e iniziative a tutti i livelli.

Alla presentazione ha partecipato un parterre d’eccezione per quella che è stata una serata molto sentita da tanti cittadini, che non sono voluti mancare, nonostante la pioggia che per tutto il pomeriggio ha battuto la città. Al tavolo dei relatori presenti, oltre al Sindaco di Frascati Alessandro Spalletta, anche la Consigliera delegata alla Cultura e al Turismo Francesca Neroni, lo storico tuscolano Lucio De Felici e l’ex Sindaco di Frascati Francesco Paolo Posa, sotto il cui mandato era partito il progetto di riqualificazione dell’opera.

A prendere la parola per primo è stato il Sindaco Spalletta che ha ringraziato i presenti per la partecipazione: «Arrivo per ultimo – ha dichiarato il primo cittadino di Frascati – ma ho l’onore e il piacere di presentare quest’opera così magnifica, sono molto felice di avere qui anche l’ex Sindaco Posa, grazie proprio alla sua Amministrazione sono iniziati i lavori di riqualificazione di quest’area, che da oggi è a disposizione della Città di Frascati».

Il Sindaco ha quindi lasciato la parola a Lucio De Felici, storico tuscolano che ha letto dei passi tratti da alcuni libri e le motivazioni che attribuiscono alle mura il nome del famoso architetto: «Le mura – afferma De Felici – sono dette “del Valadier”, non perché lo storico architetto le abbia realmente realizzate, quanto per il fatto che il progetto, in alcune sue parti, è del Valadier. Il progetto definitivo e la costruzione, avvenuta nel 1889,+ sono da attribuirsi all’architetto Giammarioli e al suo “team” di ingegneri, Luzi, Viviani e Guidi».

E’ stata quindi la volta dell’ex Sindaco Francesco Paolo Posa che ha ricordato i passi che hanno portato fino all’approvazione del progetto: «Riuscimmo, a distanza di pochi mesi dal nostro insediamento, a riaprire le scuderie Aldobrandini, un progetto che insieme a questo delle mura, era volto alla riqualificazione di due importanti punti della nostra città e a dare un forte impulso alla cultura. Presentammo questo progetto anche a Berlino risultando il secondo miglior progetto tra quelli di altri 20 stati europei. All’epoca l’idea era quella di trasformare questi spazi in un museo del vino ma oggi quella è un’idea vecchia e superata, ora sarà importante trovare il giusto uso di questi spazi, con una decisione che non sia di pochi, ma di concerto con tutte le realtà cittadine».

In chiusura degli interventi quello della consigliere delegata alla Cultura e al Turismo, Francesca Neroni: «Stiamo lavorando alla valorizzazione delle strutture della nostra città che intendiamo destinare in via prioritaria alla cultura. Tutto deve però avere garanzia di sostenibilità perché non è più possibile pensare di mettere i costi a carico delle amministrazioni pubbliche. Per questa ragione gli spazi dovranno avere più di una destinazione. Abbiamo le Scuderie che manterranno la destinazione di luogo deputato all’Arte che troverà nell’auditorium e nel Frascati point le economie per sostenersi; la struttura del Mercato coperto recuperato ad uno delle associazioni già da un anno, ha impresso ora con la manifestazione della Settimana europea della Scienza, un’impronta molto forte su un luogo, nel cuore della città che ha molte potenzialità; l’ex Mattatoio per il quale abbiamo presentato un progetto di riqualificazione in accordo con i comuni e gli enti dell’area Tuscolana che vedrà la realizzazione di uno spazio polifunzionale dedicato allo spettacolo dal vivo con sala prove, registrazione, teatro alla tedesca e per la valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche con una vetrina di vendita e promozione degli eventi sul territorio, aula formazione e spazio fiera; infine le Mura che nel disegno generale rappresentano la cucitura del tessuto urbano. Questa splendida struttura dovrà anch’essa, preservando la vocazione vinicola, trovare le giuste modalità di fruizione, che sia in abbinamento alla musica, all’artigianato, all’utilizzo congressuale ed eventistico. Non esula infine da questo discorso la struttura di Cocciano recentemente restaurata e per la quale si ipotizza un utilizzo condiviso tra pubblico e privato con la tutela della peculiarità archeologica e del patrimonio oleario».