Frascati Scherma, la “new entry” Bonsanto: “Sono qui per migliorare e trovare nuovi stimoli”

Rappresenta un’altra importante novità nel settore sciabola del Frascati Scherma.

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Il club tuscolano ha accolto nella sua “grande famiglia sportiva” Francesco Bonsanto, pugliese classe 1995 che negli ultimi sette anni si è allenato a Bologna. “Ero arrivato a un punto della mia carriera in cui dovevo prendere una decisione, trovare nuovi stimoli e provare a migliorare. Non è stato semplice fare questa scelta e in questo senso la figura di Andrea Aquili, che è il mio direttore tecnico nelle Fiamme Oro e che è diventato il mio nuovo maestro, è stata fondamentale. Lui, tra l’altro, mi ha seguito sin dal 2015 quando vinsi l’argento agli europei Under 20 e quindi c’è sempre stato un certo legame. Le prime settimane di lavoro con lui sono state toste, ma è normale in un periodo di cambiamento. In ogni caso ho tanto entusiasmo addosso e questo è già un punto fondamentale. Le Olimpiadi? Sono l’obiettivo di ogni atleta, ma in questo momento è inutile pensarci: la strada è molto lunga e devo solo concentrarmi sul lavoro e sulla crescita. In questa stagione voglio provare a migliorare i risultati dell’anno scorso sia in Italia che all’estero”. Tra i risultati più rilevanti della carriera di Bonsanto c’è un mondiale Under 20 a squadre, un argento europeo e uno mondiale Under 20 a livello individuale, la vittoria del circuito di Coppa del Mondo Under 20, un secondo posto ai campionati italiani Under 23, due ori europei Under 23 a squadre, tre ori ai campionati Assoluti con le Fiamme Oro. Tra l’altro la famiglia Bonsanto è già “passata” al Frascati Scherma: “Mio fratello Nico è stato maestro qui prima di andare a lavorare a Napoli. Ogni tanto scendevo a trovarlo e quindi conosco bene questo ambiente che è familiare e al tempo stesso di alto livello tecnico. Ho stretto nel tempo un buon rapporto con il vice presidente Massimo Tocci e ovviamente conosco altri atleti che si allenano qui. La passione per la scherma? A me e a mio fratello l’ha trasmessa papà Michele che è stato un atleta e ci ha quasi “obbligato” all’inizio, ma poi anche noi ci siamo innamorati di questo sport che ci ha permesso di girare il mondo e conoscere tante persone”.