Fratelli d’Italia abbandona per protesta il Consiglio Comunale di Albano

Il centrosinistra fatica a garantire il numero legale e l'opposizione protesta: " "Le regole sono patrimonio comune e non possono essere piegate alle esigenze di parte"

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Palazzo Savelli

Il centrosinistra di Albano sotto l’effetto Caronte. Sarà stata la calura, ma nell’importante seduta del Consiglio Comunale di Albano, fissata per oggi, la maggioranza di centrosinistra si è presentata a ranghi ridotti, ridottissimi, ed alla spicciolata.

Al primo appello la seduta è stata rinviata per assenza del numero legale, mentre al secondo, che a detta dei consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, usciti dall’aula per protesta, è stato chiamato dalla presidenza con 20 minuti di ritardo, alle 18:20 invece delle canoniche 18:00, a causa dell’assenza di numerosi consiglieri di maggioranza, talmente numerosi da non garantire il numero legale in aula.

La seduta è così iniziata con soli 12 consiglieri di maggioranza, più il Sindaco Borelli, ma senza gli esponenti di Fratelli d’Italia ed Insieme per Pavona che, come detto, non hanno partecipato alla seduta per protestare sull’applicazione delle procedure adottate dal centrosinistra alla guida di Palazzo Savelli. Alcuni esponenti dell’opposizione sostengono anche che vi sia stata una violazione del Testo Unico degli Enti Locali, in quanto si è computata valida ai fini del numero legale la presenza del Sindaco.

“Le regole non appartengono alla maggioranza – dichiarano gli esponenti del partito di Giorgia Meloni – sono un patrimonio di tutti e servono a far funzionare le istituzioni, non posssono essere piegate agli interessi di parte. Non è possibile presentare una mozione a Gennaio e vedersela all’ordine del giorno a fine Luglio come è successo oggi ed in numerose altre occasioni. Tanto da costringerci a rivolgerci al Prefetto, che ha stigmatizzato questo atteggiamento, purtroppo inascoltato”.

Non è la prima volta che ad Albano si verificano casi controversi rispetto al funzionamento del Consiglio Comunale. Se ne ricorda uno simile a quello odierno nel 2014, quando la allora maggioranza di centrosinistra, disertò lei l’aula, non essendo presente in numero sufficiente per approvare i provvedimenti in discussione. Ai tempi il Consiglio Comunale era ancora composto di 30 membri ed i presenti alla seduta erano appena 15. Nel 2014 però, la seduta non si tenne, tra le proteste del centrodestra, mentre oggi, con 12 consiglieri su 24, più il Sindaco, la seduta è stata dichiarata valida.

“Ci chiediamo – spiegano i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia – come sia possibile, in presenza di situazioni uguali, adottare comportamenti opposti da parte della stessa maggioranza di centrosinistra. Non ci stiamo ad avallare una gestione delle procedure che non tutela i più basilari diritti”.

Dalla maggioranza bocche cucite, perciò non è dato sapere se le assenze siano giustificate o celino disagi di altra natura tra i consiglieri del centrosinistra. Dalla nostra esperienza tuttavia, non possiamo che registrare una certa insofferenza politica tra i banchi del Pd e dei suoi alleati, ancora sotto traccia, ma se durante le sindacature Marini, soprattutto in quella tra il 2010 ed il 2015, le divisioni si palesavano quasi quotidianamente, tra rimpasti, pubbliche dichiarazioni e prese di posizione, il Sindaco Borelli si trova al centro di un clima apparentemente silente, in cui tutto pare ovattato, narcotizzato. A guardar bene, molto più dificile da governare fino alla fine.