Fratelli d’Italia su funerali Priebke, “Atteggiamento strumentale di Marini”

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Funerali Priebke
Immagini delle manifestazioni attorno alla bara di Priebke (Tratte da Fratelli d'Italia Albano Laziale)
Funerali Priebke
Immagini delle manifestazioni attorno alla bara di Priebke (Tratte da Fratelli d’Italia Albano Laziale)

Dopo circa una settimana dagli eventi e dal primo comunicato stampa diramato dal Portavoce Provinciale di Fratelli d’Italia Marco Silvestroni, i dirigenti di Albano Laziale del partito di Giorgia Meloni tornano sulle vicende relative alle non celebrazioni dei funerali di Erich Priebke ed alle manifestazioni svoltesi ad Albano contro la celebrazione degli stessi in città.

“Karl Hass, Maggiore delle SS a Roma ed Erich Priebke, Capitano delle SS a Roma. Entrambe agli ordini del Tenente Colonnello Herbert Kappler, Ufficiale di collegamento con Berlino e capo della Gestapo a Roma. Entrambi – dichiara Fratelli d’Italia di Albano Laziale – fra i responsabili della rappresaglia delle Fosse Ardeatine, furono arrestati insieme dopo decenni di latitanza, processati insieme ed insieme condannati all’ergastolo che, vista l’età, fù commutato in arresti domiciliari.

L’ex Cap.no Priebke, fu portato in un appartamento a Roma, in zona Boccea, dove ha vissuto gli ultimi 15 anni, godendo di permessi di uscita e senza che nessuno abbia mai, in questi anni, effettuato alcun tipo di dimostrazione nei suoi confronti o verso la sua abitazione. La giustizia aveva fatto il suo decorso, doveva scontare la pena ed i cittadini romani, anche se avvolti nel dolore della memoria, hanno accettato civilmente la presenza dell’ex ufficiale tedesco. Lo stesso accadde per il più alto in grado ex Magg.re Karl Hass, solo che questi, per motivi di salute, trascorse gli ultimi anni della sua vita agli arresti domiciliari presso una casa di cura sulle rive del Lago Albano nel Comune di Castel Gandolfo, ovvero al confine con quell’Albano Laziale teatro dei tafferugli dei giorni scorsi per Priebke. Ma torniamo ad Hass – continuano i dirigenti albanensi di FdI – trascorse anche lui gli anni dei domiciliari senza che mai i cittadini di Castel Gandolfo, anch’essi non certamente contenti della sua presenza, creassero mai disordini o rappresaglie verso la persona, verso l’istituto in cui era ricoverato o verso la figlia che, residente in Svizzera, veniva tutti i mesi a fargli visita. Karl Hass morì il 21 aprile 2004 e l’allora Sindaco di Castel Gandolfo, si espresse contro i funerali e contro la sepoltura nel territorio cittadino, attivando tutte le strade possibili. Per i funerali ebbe l’avallo dell’allora Vescovo della Diocesi di Albano, di cui Castel Gandolfo fa parte, che rifiutò la concessione di ogni tipo di funzione religiosa, mentre per la sepoltura nulla potè perché su ordine del Prefetto se ne ordinò la stessa nel cimitero comunale in quanto il defunto ne aveva diritto poichè residente. Una funzione religiosa fu comunque officiata da un sacerdote, o di fuori diocesi o disobbediente alle direttive del Vescovo (la cosa non è stata mai chiarita).

Il tutto avvenne senza che gli organi di stampa riservassero particolari spazi all’evento e senza nessun tipo di manifestazione, pacifica o tanto meno violenta, da parte dei cittadini.Oggi Karl Hass è sepolto presso il cimitero di Castel Gandolfo”.

“Erich Priebke è morto l’11 ottobre scorso – aggiungono da Fratelli d’Italia – e subito tutti gli organi di stampa, dai giornali alle televisioni si sono gettate sulla notizia. Anche per lui la chiesa ha negato la funzione religiosa, ed anche per lui si è offerto qualcuno per la celebrazione, la Chiesa di Pio X° dei Padri Lefebvriani di Albano.

La stampa riempie giornali e televisioni di notizie sulla vicenda creando – sostengono militanti e dirigenti di FdI – contrariamente a quanto accadde per Hass, un gran clamore. Questo clamore genererà poi i noti incidenti e tafferugli ad Albano Laziale”.

Fratelli d’Italia sostiene nel suo ragionamento un perfetto parallelismo tra le vicende dei due nazisti, individuando nel clamore generato, a loro dire dai media, la reale causa degli scontri avvenuti durante alcune fasi delle manifestazioni svoltesi ad Albano, attorno alla struttura di San Pio X ed al carro funebre che ha portato in città le spoglie dell’ex Capitano S.S.. Nel discorso FdI sottolinea anche il perchè tanto clamore è stato sollevato attorno alla vicenda, focalizzando la propria attenzione su una volontà di “distrarre” l’opinione pubblica da altri fatti, quelli della crisi economica e dell’operato del Governo delle “larghe intese” in particolare.

Poi il partito dell’ex Ministro della Gioventù si sofferma sui fatti di Albano: “all’arrivo della bara che conteneva il corpo di Priebke, la gente si è scagliata contro il carro con calci, pugni, sputi ed insulti. Come purtroppo spesso accade in queste occasioni, basta il primo intervento di qualche incivile (o di qualche fomentatore), per scatenare gli scontri. Il tutto accadeva sotto gli occhi del Sindaco (del PD) che, attorniato da televisioni e giornalisti, si metteva in mostra con la fascia tricolore indosso – attaccano da Fratelli d’Italia – ad ufficializzare la “protesta”, che più che protesta era un attacco violento ed incivile”.

funerali Priebke
Manifestazione attorno alla bara di Priebke (Tratte da Fratelli d’Italia Albano Laziale)

Di qui FdI di Albano Laziale si rivolge al Sindaco Nicola Marini, criticando fortemente il suo operato durante quella giornata tesa in cui si sarebbero dovuti celebrare i funerali: “Che il Sindaco presenziasse  l’evento, poteva anche starci, ma che lo facesse con il tricolore al collo no. Quasi è sembrato che anziché protestare – sostiene Fdi Albano Laziale – stesse rendendo omaggio alla salma. Sapendo che questo non era, perché, allora, indossare la fascia?”.

Fratelli d’Italia di Albano Laziale accusa senza mezzi termini il Sindaco Marini di aver strumentalizzato mediaticamente a fini di propaganda i fatti di quel giorno, così dicendo: “improvvisamente si ricorda anche che Albano aveva ricevuto la Medaglia d’Oro per la Resistenza: d’Oro per la Resistenza?  E’ Medaglia d’Argento al Valor Civile,  ottenuta da parte della precedente amministrazione di centro-destra, in memoria del sacrificio delle vittime civili a seguito dei bombardamenti alleati durante la salita da Anzio verso Roma, e che il Sindaco, che nei suoi tre anni di mandato, si è sempre dimenticato di commemorare al pari della Giornata per le Foibe. Il Sindaco, di fatto, si è venduto una notizia falsa, ha dichiarato che Albano aveva ricevuto la medaglia per la resistenza contro i tedeschi, e mentre rilasciava queste fuorvianti dichiarazioni, intonava un’accorato Bella Ciao. Bel teatrino. Ma non sono questi i fatti più gravi. La vera gravità – secondo Fratelli d’Italia – è insita nei fatti: mentre il Sindaco parlava ai giornalisti di DIMOSTRAZIONE PACIFICA, qualcun altro provvedeva a scatenare l’assalto alla bara. Si dirà: cosa centra il Sindaco, erano presenti i neonazisti, sono loro che hanno aizzato gli scontri”, motivazione plausibile per i più, ma che lascia molto perplessi gli osservatori locali. Perplessi non perché si debbano prendere le parti dei neonazisti, assolutamente, ma semplicemente perché sarebbe stato naturale che le cariche politiche locali presenti, si fossero strette attorno al proprio Sindaco, in maniera civile, composta e rispondente a quanto il Sindaco declamava, ovvero in MANIERA PACIFICA. Purtroppo non è stato così, perché consiglieri del PD ed Assessori della Giunta di centro-sinistra – continua la nota – che governa la città di Albano Laziale, sono stati immortalati dai molti fotografi presenti, in primissima fila, al fianco del feretro, intenti in atteggiamenti a dir poco, ambigui?”.