Giacomo Evangelisti e il calcio ai Castelli Romani

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Giacomo Evangelisti
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Giacomo Evangelisti

Giacomo Evangelisti è un giovane allenatore ed osservatore dei Castelli Romani. Nato a Frascati, ha avuto esperienza in tutte le realtà limitrofe castellane e ha contatti quotidiani con il mondo del calcio locale. Tutto questo non gli impedisce di rispondere senza peli sulla lingua alle nostre domande. Un’intervista a tutto campo piena di spunti interessanti e di giudizi sul calcio ai Castelli

Giacomo Evangelisti, in questi giorni si sono susseguite delle voci sulla sua nuova panchina. Cosa può dirci a riguardo, come giudica il suo approdo a Monteporzio?

“L’Atletico Monteporzio è una società alle quale ho sempre portato rispetto e ho sempre voluto bene perché ci ho passato due anni fantastici, uno in particolar modo con mister Carlo Verdone, che ho ritrovato in società, e mi ha fatto un piacere immenso. Vedo una società seria e determinata a raggiungere alcuni obbiettivi importanti, piena fiducia nel responsabile Stefano Speziale che mi ha chiamato per questa avventura, una persona abile, capace e soprattutto professionale oltre ad essere un grande amico fuori dal campo, ma l’amicizia è una cosa e il lavoro un altra, sono stato sottoposto a regolare colloquio tecnico e poi approvato dal presidente, persona davvero brillante, e da una riunione con il resto dello staff tecnico e con i genitori”.

Allenerà i 2002, qual’è la differenza con i regionali del Santa Maria delle Mole?

“La differenza è abissale, a Santa Maria c’era un’agonistica qui si parla di scuola calcio. Nell’agonistica ci si allena per i 3 punti, nella scuola calcio, come dice la parola stessa, si lavora sui gesti tecnici e sul gioco di squadra. Io personalmente non guardo il risultato, la mia vittoria è avere giocatori destri che stoppano, passano e tirano di sinistro. Se i ragazzi capiscono questo si troveranno pronti per il prossimo anno in cui diventeranno giovanissimi e faranno il loro primo campionato e posso assicurare che vedranno i risultati, garantito”.

 Dall’esperienza sfortunata a Marino cosa le rimane? Pentito della scelta fatta a marzo?

“Non mi pento mai delle scelte fatte, sono stato benissimo con i ragazzi e con un membro dello staff, ma per il resto una società allo sbando da rifondare completamente, in cui troppi avevano velleità di protagonismo. Comunque nel bagaglio personale ho messo tanta esperienza, la società sarebbe dovuta essere più chiara e più precisa, tutto qui”.

Quali sono le sue ambizioni per la nuova stagione agonistica?

“Spero di far bene e come dicevo prima di avere un gruppo di giovani calciatori, il mio sogno sarebbe che qualcuno di loro approdi al professionismo. I risultati del sabato li lascio commentare a voi e ai genitori sugli spalti, io so qual’è l’obiettivo mio e della società e posso assicurare a tutti che l’allenamento post gara nessuno mi sentirà parlare del risultato, ma solo dell’analisi tecnico-tattica della gara. Questa è una promessa che mi sento di fare”.

Da frascatano come giudica quanto accaduto nella sua città con la Lupa Castelli Romani? Com’è possibile che Frascati non riesca a mantenere una prima squadra a livello professionistico o semi professionistico?

“(Sorride ndr). Business, solo una questione di business. A Frascati nessuno vuole fare calcio (frase che mi è stata detta da un calciatore professionista), ma solo affari. Io concordo in pieno, trovo ridicolo che un paese come Frascati abbia avuto 3 società quest’anno perché si pensa alla prima squadra e non al settore giovanile, questo è lo sbaglio. Ho sentito persone dire: no che fusione perderemmo la prima squadra, ecco questa è una frase infelice che gente di calcio non dovrebbe dire. Faccio un discorso di fantasia: immaginiamo che le 3 società ne avessero fatta una unica, avresti avuto un’Eccellenza che ha vinto il campionato, minimo minimo 500 ragazzini tra primi calci e pulcini, una squadra per ogni annata. Il risultato? Ad oggi avresti la D e minimo 3 titoli regionali e uno nazionale (d’obbligo con la D), invece che abbiamo? Una prima categoria, una seconda categoria e una regionale, rispetto tutti e sono amico di tutti, ma il calcio è un’altra cosa. Massimo rispetto per i presidenti e dirigenti che conosco e con i quali mi fermo sempre a parlare molto volentieri, ma questa è la mia idea di cui molti sono a conoscenza e spero che nessuno si offenda per questo”.

 Sono andati via da Frascati prima Cerrai poi Virzì, come giudica la cosa?

“Questa domanda fa male! Oggi di chiama Lupa Roma, ma per resta sempre la grande Lupa Frascati, oggi questa squadra milita in lega pro (serie C per i meno attenti) e dopo Lupa ha messo la scritta Roma, questa cosa mi fa una rabbia incredibile. Avere una squadra in lega pro porta tanti introiti a tutti oltre ad un lustro per la cittadina, adesso di chi è la colpa? Le società dicono del Comune e il Comune dice delle società, a chi credere? Mi verrebbe da citare la frase di chiusura di “Bianco rosso e Verdone”, ma credo sia meglio sorvolare, tanto avete capito immagino. Per quanto riguarda la Lupa Castelli Romani, dispiace anche per loro ma solo per il titolo, non la sento una società frascatana, sono stati qui un solo anno hanno stravinto il campionato ma non avevano un grande seguito, questo credo che sia proprio perché i frascatani non li hanno individuati come squadra locale, c’eravamo sempre le stesse persone, parenti e amici dei giocatori e diciamo gli addetti ai lavori, allenatori, dirigenti, procuratori ecc pubblico che io personalmente non ho mai visto. Faccio un grande in bocca al lupo alla Lupa Castelli Romani per la prossima stagione a Rocca Priora”.

 Lei è anche procuratore, com’è il mercato estivo 2014 ai Castelli Romani?

“Procuratore è una parola grossa, se lo fossi non potrei allenare. Collaboro con un procuratore, io mi definirei più un osservatore. Ho ovviamente dei rapporti con i ragazzi e le famiglie ci sentiamo spesso e mi chiedono consigli, mi invitano a cena o i ragazzi mi raccontano i loro problemi adolescenziali (mi parlano di ragazze in pratica). Mi chiede del mercato dei castelli, e io d’istinto ti risponderei: mi stai chiedendo del mercato di Cocciano? chi c’è ai Castelli Romani che fa mercato? a Frascati nessuno, Grottaferrata nessuno, Monteporzio nessuno…non a caso a Lariano c’è l’eccellenza e a Frascati no, ma non voglio tornare al discorso di prima e rispondo alla domanda. A Rocca Priora non ho sentito di grandi colpi so che punteranno molto sui giovani e hanno tutta la mia stima per questo (credo punti a salvarsi dalla promozione), la Lupa Castelli Romani ha venduto qualche giocatore davvero importante, ma al di la di questo credo che non sarà facile quest’anno la D è molto impegnativa ci sono state molte retrocessioni dalla C2 credo che facciano un campionato tranquillo, il Santa Maria delle Mole appena retrocesso in Eccellenza ha preso un giocatore, ma poi? Ai Castelli c’è il nulla purtroppo”.