Giacomo Evangelisti, “il mio sogno è il grande calcio”

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Giacomo Evangelisti
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Giacomo Evangelisti

Intervista al quasi trentatrenne frascatano Giacomo Evangelisti, allenatore FIGC e osservatore calcistico.

Quando nasce la tua passione per il calcio?

“Sono da sempre appassionato per il calcio, fin da piccolo volevo giocare a calcio, ma i miei hanno preferito farmi fare nuoto inizialmente, poi dall’età di 10 anni ho iniziato la mia avventura nel calcio”.

Sappiamo che dopo aver smesso hai deciso di tornare nel calcio in altre vesti, spiegaci meglio.

“E’ vero, attualmente faccio l’allenatore per due compagini della Gioc Cocciano Frascati: alleno i pulcini+ primo anno nati nel 2005 e sono vice della juniores provinciale. Alleno da soli due anni e posso dire che ho ricevuto molti attestati di stima da calciatori, genitori di giovani calciatori e da dirigenti di altre società. Ci tengo a dire che devo tutto questo ad una persona per me davvero speciale, grande mister e grande amico, che mi ha permesso di entrare a far parte del mondo del calcio dilettante e professionistico”.

Professionistico?

“Si. Grazie a lui oggi sono un osservatore di un importante procuratore e farò parte del workshop per allenatori per Arsenal Italia, che si svolgerà i primi di aprile a Fiuggi”.

Quindi giri per i campi di gioco facendo il “talent scout”?

“Esattamente. Sto seguendo varie partite per cercare qualche ragazzo che possa approdare nel mondo del professionismo e devo dire che ne ho già individuati alcuni.”

Puoi dirci qualcosa di loro?

“Posso solo dire che sono ragazzi del 1996 con ampie prospettive e uno addirittura del 2000, ma non posso dirvi di più. Per rispetto della loro crescita calcistica, ci sono tanti “squali” in questo mondo e io spero di fare il bene di questi ragazzi accompagnandoli e seguendoli in un percorso di crescita, che li porti magari anche nella massima serie, senza speculare su di loro, come fanno molti altri. Sto seguendo anche alcuni ragazzi che sono già in Lega Pro (la vecchia Serie C ndr)”.

Quali sono le tue aspettative future?

“Punto a prendere il patentino Uefa B, che permette di allenare fino alla serie D e di allenare tutte le categorie nazionali fatta eccezione della primavera e di poter fare anche il vice in Lega Pro. Spero di entrare nella struttura Arsenal Italia dopo il workshop con loro e magari ricevere la chiamata di qualche società importante per poter scovare giovani talenti per loro, mantenendo il rapporto che ho con l’agente Fifa (procuratore ndr) con il quale lavoro attualmente”.

Sei molto ambizioso.

“Certo, tutti iniziano a giocare sognando la serie A, perché non farlo anche senza gli scarpini? È un mondo difficile dove bisogna ottenere dei risultati per andare avanti, ma confido che con il duro lavoro e la mia voglia di fare per questo sport possa portarmi molto lontano”.

Oltre al tuo amico speciale, senti di dover ringraziare qualcuno?

”Vorrei ringraziare la mia famiglia, che mi sostiene in tutto quello che faccio, la mia ragazza, alla quale tolgo del tempo per andare sui campi di gioco il sabato e la domenica, il mio attuale presidente che mi ha dato la possibilità di allenare, l’agente Fifa per la grande occasione concessami e il mister che seguo con la juniores, uomo di grande esperienza e molto preparato, con il quale sto crescendo molto”.

Ti andrebbe di scriverci le tue esperienze da allenatore settimanalmente aspettando che diventi un professionista?

“Certamente mi farebbe piacere, ma non fatemi passare per un giornalista (ride ndr). Per quanto riguarda il professionismo sarete i primi a sapere se arriva qualche chiamata importante e tutto quello che farò nell’imminente futuro”.

Allora grazie per la disponibilità e in bocca al lupo per tutto.

“Crepi il lupo. Grazie a voi è stato un piacere e un onore rispondere alle vostre domande”.