Gli animali domestici dimenticati durante la pandemia

Su Meta Magazine un nuovo spazio dedicato ai nostri amici animali curato da Cristina Valeri che risponderà alle vostre domande

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Si apre un nuovo spazio sulle nostre pagine, dedicato al mondo degli animali, domestici e non, curato da Cristina Valeri che, periodicamente, risponderà alle vostre domande e sollecitazioni, in merito alle storie ed alle problematiche dei nostri amici animali sul territorio. Per questo potete scrivere fin da ora a: meta.redazione@gmail.com.

Sono Lucia e vivo ai Castelli Romani. Purtroppo da quando la Pandemia non mi consente più di svolgere con regolarità il mio lavoro di collaboratrice domestica le mie entrate sono notevolmente diminuite e in alcuni periodi di questo ultimo anno e mezzo , pur essendo aiutata in minima parte dal Comune , purtroppo a volte mi sono trovata in grave difficoltà per acquistare il cibo per il mio gatto, Fuffy, di 7 anni. Inoltre poiché soffre di cistite non nascondo che ho grandi difficoltà a sostenere la spesa per la parcella del veterinario. Coe
posso fare?

Cara Lucia, i nostri animali domestici sono membri della famiglia a tutti gli effetti, anche se ancora chi ci governa non riesce a capire questo sentimento che si crea tra uomo e animale. Per chi li ama, i cani ed i gatti che vivono con noi ,fanno parte della nostra vita e
sono come dei bambini che non crescono mai e che hanno sempre bisogno delle nostre cure e delle nostre attenzioni. In cambio il loro amore smisurato ed incondizionato ci regala una grande armonia, pienezza e serenità. Ma poiché per la legge ad oggi sono ancora considerati come degli oggetti, il loro cibo e le cure veterinarie sono tassati con un’aliquota IVA del 22%, facendo crescere notevolmente il costo per il loro mantenimento. Da tempo le associazioni animaliste ed i politici sensibili a questo tema , chiedono che almeno si riconosca per queste prestazioni un’IVA del 4% prevista per i beni di prima necessità e per le cure sanitarie umane ma sembra non esserci nessuna soluzione a questa grave situazione. Durante la Pandemia tanti sono stati costretti a cedere i propri animali con immenso dolore, proprio perché non più in grado di assicurargli una vita dignitosa. E pensiamo anche a chi è pensionato e che ha come unico affetto il proprio animale domestico ma non può curarlo in caso di malattia perché troppo costoso. E’ un grande problema che investe tantissimi amanti degli animali. Nel suo caso, può provare a chiedere all’Ufficio Diritti Animali del suo Comune un aiuto (alcuni Comuni sono disponibili)
oppure contattare le associazioni animaliste nazionali sul territorio esponendo loro il problema .

E’ il momento che queste adorabili creature siano finalmente riconosciute in Costituzioni come esseri senzienti.

Un abbraccio a lei ed a Fuffy.