Come stabilito dal progetto di questa testata giornalistica, relativo alle celebrazioni del Giorno del Ricordo, in omaggio alle vittime delle Foibe ed agli italiani esuli di Istria, Fiume e Dalmazia, in collaborazione con le scuole del territorio, il patrocinio del Comune di Albano Laziale e della Regione Lazio, pubblichiamo integralmente alcuni elaborati degli studenti pervenutici, inerenti le due giornate di approfondimento e confronto sul tema, avvenute a Palazzo Savelli, nelle quali sono intervenuti alcuni dei principali protagonisti e testimoni delle questioni trattate. I lavori sono stati inviati dagli studenti dell’Istituto Leonardo Murialdo di Albano Laziale, Davide Venti e Filippo Perrotti. Rispettivamente sotto forma di articolo giornalistico il primo e poesia il secondo.
Foibe: testimonianze e
ricostruzioni per il Giorno del Ricordo
Gli studenti di Albano Laziale si riuniscono per rendere omaggio a dalmati, istriani e fiumani
A dodici anni dalla legge che istituì la solennità civile nazionale del Giorno del Ricordo, la testata giornalistica Meta Magazine, con il patrocinio del Comune di Albano Laziale, ha voluto riproporre due significativi incontri con i protagonisti della complessa vicenda giuliano-dalmata, rivolti agli studenti delle scuole superiori del territorio.
Sebbene per molti decenni sia prevalso una sorta di “oscurantismo” sugli accadimenti e sebbene persistano ancora forme minime, nonché ingiustificabili, di negazionismo, il dramma delle foibe è oggi preso nella giusta e rispettosa considerazione che gli spetta: a tal proposito, nella Sala Nobile di Palazzo Savelli, sono intervenute le vittime della difficile situazione del confine orientale d’Italia, parlando della loro esperienza, diretta o indiretta, dei fatti, ed evidenziando l’importanza del ricordo e della memoria riguardo una materia tanto tragica e sensibile, per alcuni anche scomoda.
Infatti, dall’intervento del Dott. Marino Micich, Presidente dell’Associazione di Cultura Istriana, Fiumana e Dalmata del Lazio e Direttore dell’Archivio Storico Museo di Fiume di Roma, è emersa la voluta indifferenza da parte dei governi, all’epoca dei fatti, sulle infoibazioni, per motivi prettamente politici: non solo le atrocità dei titini non furono denunciate allora, ma per molti anni rimasero occultate, al punto che persino i vocabolari della lingua italiana o i manuali scolastici di storia a lungo non hanno riportato il dramma delle Foibe.
Commovente e memorabile è stata poi la testimonianza del Sig. Claudio Smareglia, esule di Pola e diretto protagonista dell’Esodo che ha visto migliaia di Italiani istriani, dalmati e fiumani costretti ad abbandonare tutti i loro averi, le loro case e la loro terra natia in quanto dimenticati e privi di protezione da parte dell’Italia. Smareglia ha efficacemente descritto, in maniera oggettiva ma allo stesso tempo autobiografica, gli antefatti storici e politici che hanno portato alle atrocità compiute dall’esercito di Tito e alle violenze ed usurpazioni subite dagli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia, di cui ha accentuato la sostanziale identità culturale con quella degli “italiani d’Italia”: «la pasta la mangiavamo al dente» ha significativamente affermato Smareglia.
Attraverso ricostruzioni e riflessioni storiche, è stato possibile approfondire una questione che costituisce ancora una ferita non del tutto rimarginata per l’Italia post-bellica: è stato pertanto di grande importanza l’intervento dell’On. Roberto Menia, promotore e primo firmatario della legge 92 del 2004, istitutiva della celebrazione del Giorno del Ricordo al 10 febbraio di ogni anno, che ha esposto la sua vera e propria battaglia, affrontata per ottenere il riconoscimento di un giorno che fosse dedicato alle moltissime vittime (come ha sottolineato Smareglia, il numero non è più importante, quando si parla di perdite in termini di vite umane) delle Foibe e dell’Esodo degli Italiani del confine orientale.
In seguito a questi due incontri è stato dunque possibile approfondire un argomento di fondamentale importanza per la storia italiana della Seconda Guerra Mondiale, ma soprattutto del Dopoguerra, ricordando accadimenti storici che hanno distrutto città, che hanno distrutto famiglie e vite intere, ma che soprattutto hanno coinvolto molti, troppi innocenti.
Davide Venti
Oltre all’elaborato sopra riportato, pubblichiamo anche una poesia scritta sul tema da Filippo Perrotti, studente dell’Istituto Murialdo di Albano Laziale, dal titolo: Ricordo.
RICORDO
Ricordo la mia sorte
in quella dannata notte
Ricordo il freddo sguardo
dei miei cari venendomi
incontro nella morte
Ricordo la violenza
falciante la libertà,
Il martellante tacito urlo
nostro
nella testa;
Fummo gettati in una fossa
di paura
Con quale vile
diritto
ci toglieste quello
di vivere?
<Siete Italiani!
E vidi il buio.
Filippo Perrotti