Gramigna, la libertà di dire no

0
1567

locandina_gramigna_small“Gramigna” narra la storia di un ragazzino, Luigi, figlio di Diego, uno dei più potenti boss della malavita Campana, che ancora oggi sta scontando l’ergastolo e che Luigi ha visto solo in galera. Luigi è costretto a fare i conti costantemente con una realtà che si divide tra bene e male e conteso tra “tentatori” (ricchi e persuasivi malavitosi) e “angeli custodi” (la madre Anna e Vittorio, l’amato allenatore di calcio). Gli insegnamenti del padre che, contrariamente a quanto potrebbe o dovrebbe avvenire, mettono in guardia il figlio dai rischi del malaffare, dalla pericolosità di cedere alle provocazioni e inoltre lo sprona a studiare e a lavorare, facendogli capire il valore della famiglia, della serenità e, soprattutto, della libertà. Ma il senso d’impotenza che Luigi prova ogni qual volta assiste all’umiliazione dei commercianti della sua terra da parte della malavita, fa crescere il lui un desiderio di riscatto per quella gente e quella terra. Così, crescendo e lottando dolorosamente contro se stesso, vivendo costantemente in uno stato di profonda solitudine e rabbia ed emergendo da uno stato di profonda depressione, riuscirà a risorgere e a estirpare dalla sua mente, come una Gramigna appunto, ogni forma di tentazione che potrebbe costargli quella libertà che conquisterà a sue spese, sperimentando il dolore e l’umiliazione del carcere: nulla può essere barattato se non con la stessa libertà.

Grazie, quindi, alla sua grande voglia di riscatto, diventerà un commerciante e si dedicherà con grande entusiasmo al civile, in particolare la sua attenzione è rivolta a quei commercianti che, più volte, aveva visto umiliati e feriti non solo nel corpo ma anche nella dignità, dalla sua stessa famiglia. Finalmente potrà fare qualcosa per loro, potrà lottare insieme a loro, contro la criminalità. Ma non solo: lottare per il riscatto dei ragazzi del Sud, difendere quella bella terra “sfregiata” che resiste al potere della malavita, sperando che la sua storia possa essere da esempio ai tanti giovani, che sognano di estirpare, come lui, la gramigna dal loro “status” per diventare uomini migliori.

Negli ultimi 10 anni molti dei progetti audiovisivi sono stati realizzati evidenziando una realtà del nostro Paese che ha come protagonista il male. Se si pensa a come i giovani subiscono il fascino del male, a come vengano attratti in maniera quasi naturale dal messaggio di “forza” e “potere” che il male manda loro, allora si capisce come sia quasi necessario deviare la rotta su un messaggio che va da tutt’altra parte. Da qui nasce l’idea di “Gramigna”, dalla convinzione che i giovani debbano avere anche la speranza che il male possa avere un’alternativa – che è il bene – e questo bene non deve essere fine a se stesso, anzi…una sorta di catena di montaggio che diviene riscatto di un’intera terra, di generazioni.

A metterci la faccia in questo progetto è Luigi di Cicco che, con generosa umanità, racconta la sua esperienza di bambino vissuto nel “male”. Con coraggio ci confida la sua continua lotta interiore per sfuggire alle tentazioni; di come abbia dovuto toccare il fondo per poter riemergere; di come l’amore lo abbia salvato: quello della madre, una donna che ha sacrificato la sua vita, ma che ha lottato come una leonessa per tenere lontano il figlio da una strada senza uscita. Un film, nato da un libro scritto a quattro mani con il giornalista Michele Cucuzza, che racconta, dunque, tenebre e luce di un vissuto; la capacità che l’uomo ha di sfuggire al suo stesso destino e fare della propria vita un esempio da seguire.

Racconta il regista Rizzo che “Gramigna” è un film di grande valore socio culturale, nato con l’obiettivo di portarlo in tutte le scuole a scopo educativo e culturale.  Un film che prende i giovani per mano e li guida, senza ipocrisia, senza filtri o menzogne, nelle tenebre del male – un male che rende l’esistenza stessa una galera – indispensabile per farli poi riemergere nella luce, di un riscatto possibile per tutti. Un riscatto che genera libertà e regala così possibilità di: osare, ribellarsi, cambiare, fare, sognare, in una terra dove spesso i sogni restano intrappolati nell’adolescenza e si tramutano poi in rabbia, disillusione e rassegnazione

Nel cast del film, sapientemente girato da Sebastiano Rizzo, bravissimi attori, intensi e completamente immersi nel ruolo interpretato: Gianluca Di Gennaro, il protagonista, Teresa Saponangelo, Biagio Izzo, Enrico Lo Verso, Gianni Ferreri, Mario Forfito e Ciro Petrone.La casa di produzione di Gramigna, la Klanmovie, e una distribuzione nazionale saranno promotori del film nella stagione 2016/17.