Grottaferrata, una piazzetta in ricordo del primo medico condotto

Il commissario prefettizio di Grottaferrata, dottor Giancarlo Dionisi ha presieduto nella mattinata di oggi la cerimonia di intitolazione della piazzetta prospicente gli uffici municipali di Palazzo Grutter  alla memoria del primo medico condotto di Grottaferrata, dottor Francesco Zacchi.

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GROTTAFERRATA, IL COMMISSARIO DIONISI INTITOLA UNA PIAZZA  ALLA MEMORIA DEL DOTTOR FRANCESCO ZACCHI, PRIMO MEDICO CONDOTTO A OPERARE IN CITTA’  
Al cittadino illustre si devono l’intitolazione del parco di Squarciarelli alla memoria dei caduti e la scoperta della villa di Cicerone che trasformò il quartiere delle Capanne in Poggio Tulliano

Il commissario prefettizio di Grottaferrata, dottor Giancarlo Dionisi ha presieduto nella mattinata di oggi la cerimonia di intitolazione della piazzetta prospicente gli uffici municipali di Palazzo Grutter  alla memoria del primo medico condotto di Grottaferrata, dottor Francesco Zacchi.

Nato a Belluno nel 1863. Si laureò brillantemente in Medicina, entrando prima nell’Esercito poi nella Marina militare. Successivamente si trasferì negli Stati Uniti per approfondire i suoi studi, prima di approdare a Grottaferrata nel 1920 dopo aver vinto un concorso per la posizione di medico condotto.

Nella cittadina dei Castelli si distingue subito per la capacità di applicare professionalità e umanità al suo operato. Oltre l’attività medica del dottor Zacchi si deve ricordare, però, la passione per le lettere, la poesia, l’archeologia, la storia. E’ stato lui, infatti, a seguire l’intitolazione del parco di Squarciarelli alla Rimembranza, in onore dei caduti, ma ancor di più si deve ai suoi studi l’intitolazione del vecchio quartiere detto “delle Capanne”, all’ingresso meridionale della città, alla memoria di Marco Tullio Cicerone col nome di Poggio Tulliano.

Zacchi, infatti, attraverso alcuni suoi studi e ricerche archeologiche, sostenne di aver ritrovato in quell’area i resti di una villa appartenuta proprio a Cicerone.

Da menzionare anche il suo operato a sostegno dell’Accademia Tuscolana e l’amicizia, corredata da una reciproca stima, con il Poeta Vate, Gabriele D’Annunzio.

“Francesco Zacchi è stato un grand’uomo, di altissimo livello.  Non c’è modo migliore per descrivere una persona come lui dal carattere poliedrico che ha esercitato in un profondo amore per Grottaferrata, sua città d’adozione, presso la quale  ha trascorso la vita donando amore sotto forma di cure mediche ma anche impegno per il territorio, per la cultura, per la memoria e per la storia di questa città” ha detto il viceprefetto Dionisi prima di scoprire la targa posta sull’entrata posteriore di Palazzo Grutter a eterna memoria del concittadino illustre cui il Comune di Grottaferrata ha voluto tributare l’onore di una intitolazione.

La targa è stata scoperta dal commissario prefettizio Dionisi e dalla signora Francesca Saitto, nipote del dottor Zacchi e promotrice dell’iniziativa assieme al signor Franco Moresi”. Lo rende noto l’Ufficio Stampa del Comune di Grottaferrata.

PIAZZETTA ZACCHI, ANDREOTTI: “UN TRIBUTO ALLA STORIA E ALL’IDENTITÀ DI GROTTAFERRATA  AL QUALE ABBIAMO LAVORATO, SOSTENUTI DA MOLTI CITTADINI”
L’ex sindaco ringrazia il commissario per aver voluto dedicare alla memoria cittadina la sua prima uscita pubblica
“L’intitolazione della piazzetta sotto Palazzo Grutter alla memoria del dottor Francesco Zacchi è un significativo atto di rispetto verso la storia e l’identità di Grottaferrata”.
Così in una nota l’ex sindaco di Grottaferrata, Luciano Andreotti saluta la prima uscita pubblica del commissario prefettizio, dottor Giancarlo Dionisi.
“Si tratta di un riconoscimento cui l’amministrazione da me guidata ha lavorato molto, grazie allo stimolo e alla fondamentale ricostruzione tra memoria e storiografia cittadina del signor Franco Moresi” prosegue Andreotti.
“Desidero pertanto esprimere al viceprefetto Dionisi tutta la gratitudine mia personale e delle tante persone che non hanno smesso di credere all’importanza imprescindibile insita nella  valorizzazione delle radici più antiche e sane della nostra città”.
“Sarà infatti solo grazie alla conoscenza della vera storia del nostro territorio, come proprio il dottor Zacchi ha insegnato, se  si potranno gettare i semi di un futuro di sviluppo e ritrovata armonia sociale che sia realmente consapevole e possibile” conclude Andreotti.