I benefici della montagna nei bambini

Ne parliamo con la Dott.ssa Adelia Lucattini

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La montagna offre una serie di benefici unici per i bambini, sia dal punto di vista fisico, che psicologico. Tra i vantaggi più significativi, favoriti proprio dallo stile di vita in montagna: l’aria pulita  di montagna, la possibilità di praticare attività fisica e movimento immersi nell’’affascinante cornice della natura. Di questo e molto altro, ne parliamo con Adelia Lucattini, Psichiatra e Psicoanalista,  Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana

Dott.ssa Lucattini, quali sono i principali benefici psicologici che i bambini possono ottenere trascorrendo del tempo in montagna? E in che modo questi vantaggi differiscono rispetto ad altri ambienti naturali?

“L’American Academy of Pediatrics ha da tempo riconosciuto come gli ambienti naturali possano offrire benefici specifici e ineguagliabili per la salute e il benessere dei più piccoli. Il vantaggio principale di trascorrere una vacanza in montagna, è che offre un vero cambiamento di scenario e prospettiva anche psichica in un contesto naturale, soprattutto per chi abitualmente vive in città”.

Lei ha parlato dell’importanza del cambiamento di scenario offerto dalla montagna per i bambini che vivono in città. Può approfondire come questo cambiamento può influenzare positivamente il loro sviluppo emotivo e intellettivo?

“L’esposizione alla natura, e in particolare agli ambienti montani, offre ai bambini un’opportunità unica per crescere in modo sano, equilibrato e resiliente. Il contatto con la natura e la pratica di attività fisiche all’aria aperta non solo migliorano il benessere fisico dei bambini, ma li aiutano anche a sviluppare capacità sociali e competenze psicologiche essenziali per il loro sviluppo complessivo. Il cambiamento di prospettiva è stimolato da un ambiente avvolgente che permette anche di guardare i paesaggi dall’alto e di abbracciarli con la mente. Tale prospettiva, aiuta a sviluppare delle qualità psichiche importanti: la visione d’insieme senza perdere l’analisi dei particolari, essenziali per lo sviluppo del pensiero astratto. Questa qualità intellettiva è unita a sensazioni piacevoli legati alla bellezza di ciò che si osserva e alle esperienze sensoriali tipiche dei luoghi montani, i profumi e gli aromi della montagna. La sensazione di libertà permette di volare con la fantasia al di là degli ostacoli e di acquisire una visione delle cose più complessa, che nell’immediato aiuta a scuola e sempre nella vita”.

Il contatto con la natura è stato associato a una riduzione dello stress e a un miglioramento della salute mentale nei bambini. Come l’ambiente montano può contribuire a questi benefici specifici?

“Le ricerche recenti dimostrano che il contatto costante con la natura è associato a una serie di risvolti positivi per la salute psicofisica dei bambini. Tra questi, spiccano insieme al piacere di dedicarsi ad un’attività fisica controllata, la riduzione del rischio di obesità, dello stress e il miglioramento della salute psicologica. Questi benefici sono particolarmente rilevanti in un’epoca in cui la sedentarietà e l’affaticabilità infantile sono in aumento. Il gioco all’aperto in ambienti naturali favorisce comportamenti salutari che ha numerosi effetti benefici: sviluppo della forma cardiorespiratoria, promozione di uno stile di vita attivo e l’interiorizzazione di una cultura ecologica. I vantaggi non sono solo fisici, ma anche psicologici e sociali, poiché il gioco, immersi nella natura, sollecita l’immaginazione, stimola la creatività, favorisce l’interazione tra bambini, riduce i livelli di ansia e depressione”.

Oltre ai benefici fisici legati all’attività all’aperto, quali sono gli effetti a breve e lungo termine che una regolare esposizione all’ambiente montano può avere sul benessere complessivo dei bambini?

“I benefici sono dati da fattori diversi che concorrono al benessere dei bambini e dei loro genitori: l’aria è decisamente più pulita e la percentuale di umidità è molto più bassa, gli acari hanno difficoltà a sopravvivere e in generale vi sono meno allergeni. Chi soffre di asma, allergie o problemi respiratori ne sentirà i benefici in breve tempo. Inoltre, l’aria più rarefatta stimola l’organismo a produrre più globuli rossi, rendendo i bambini più resistenti. I bimbi più vivaci riescono a rilassarsi e a dormire meglio la notte, grazie al silenzio, alle temperature più basse e al clima più mite, soprattutto in anni caratterizzati da ondate di calore pericolose per la salute sia per loro che per i pazienti fragili. Importante ricordarsi di  bere abbondantemente, acqua e bevande naturali, a intervalli regolari. Trascorrere molto tempo all’aria aperta favorisce la trasformazione della vitamina D che necessita del sole per essere attivata e, come è noto, è molto importante per l’organismo, sia per la crescita ossea, che per il sistema immunitario”.

Lei ha menzionato il rischio di mal di montagna per i bambini ad alta quota. Quali consigli darebbe ai genitori per preparare al meglio i loro figli a un soggiorno in montagna e minimizzare questi rischi?

“Nell’ultimo decennio un numero crescente di famiglie sceglie di trascorrere le vacanze in montagna in alta quota, fino a 3-4mila metri di altezza, esponendo i bambini al rischio di sviluppare il “mal di montagna” in forma acuta. Questa tendenza ha portato i pediatri a scrivere e divulgare i rischi delle alte quote (l’Altitude sikness) per i bambini, offrendo ai genitori preziose indicazioni per la prevenzione e la gestione dei sintomi. Le ricerche indicano che, per la maggior parte, bambini e adulti reagiscono in modo simile all’altitudine. Se da un lato, è emerso che la risposta negativa all’alta quota potrebbe essere influenzata dall’ereditarietà, tutti i genitori dovrebbero comunque tenere presente questo rischio quando pianificano delle vacanze in alta montagna. I soggiorni migliori per i bambini sono a quote medie, l’alta quota (sopra in 2000 metri) può appunto indurre nei bambini l’Altitude sikness con inappetenza, nausea e vomito, irritabilità, disturbi del sonno, affaticamento, respiro affannoso, stato confusionale. Per raggiungere e oltrepassare i 2000 metri è necessario un periodo di acclimamento, di alcuni giorni. Naturalmente è anche necessario proteggere sempre i bambini dal sole con cappello e crema solare ad alta protezione (50-100), anche a bassa quota”.

Quale ruolo la montagna può avere, in particolare, nel rafforzare i legami familiari e nell’offrire esperienze educative ai bambini, ad esempio attraverso l’esplorazione della natura e la scoperta di nuove culture?

“Le regioni di montagna offrono alcune opportunità particolari, psicologiche, sensoriali e culturali, ad esempio, il far conoscere nuove pietanze, nuovi sapori e nuovi profumi. L’immersione nei tanti aromi della montagna arricchisce i bambini e li rende più recettivi. Da non sottovalutare la possibilità di sperimentare una gastronomia molto ricca e differenziata, grazie a cibi a chilometro zero e piatti regionali che entrano a far parte del patrimonio personale e culturale, dei bambini e degli adolescenti: formaggi, pietanze tipiche, bevande, frutti di bosco, dolci locali, etc. Potremmo parlare di una bella “avventura nel gusto” e nell’apprendere una corretta e variata alimentazione che associata al movimento, pone le basi per una vita più salutare, previene l’obesità che si può presentare fin dall’infanzia”.

Quali consigli si sente di dare al riguardo  alle famiglie?

“-La salute viene prima di tutto. Per aiutare i bambini a crescere meglio i soggiorni in montagna sono essenziali, anche solo nei fine settimana. Asma, allergie o problemi respiratori ne sentirà i benefici in breve tempo;

-L’aria più rarefatta stimola l’organismo a produrre più globuli rossi, rendendo i bambini più resistenti. Inoltre, favorisce la trasformazione della vitamina D grazie all’esposizione al sole  che, com’è noto, è molto importante per l’organismo, per la crescita e per il sistema immunitario:

-La montagna è rilassante. Il silenzio, le temperature più basse e al clima più mite, aiuta a dormire meglio la notte, per cui i figli saranno meno irritabili e più positivamente attivi;

-L’attività fisica e lo sport aiutano a crescere bene e in salute. In montagna, i bambini possono sperimentare il Trekking, fare passeggiate in bicicletta o a cavallo, imparare a nuotare con istruttori nei laghi, fare rafting per bambini, slittino estivo, andare a cavallo, ecc.;

-Alle “Piccole marmotte” piace accamparsi. Campeggiare in aree attrezzate, accanto a torrenti e sul bordo di boschi ricchi di vita e osservare in sicurezza animali allo stato libero, sviluppa competenze e capacità di adattamento a situazioni scomode e agli imprevisti, sia ambientali e situazionali, che relazionali.

-Ricordarsi sempre che i bambini hanno bisogno di  bere abbondantemente, acqua e bevande naturali, a intervalli regolari, oltre che di avere un nutrimento adeguato alle situazioni. Il cibo sano è gustoso e forgia una buona cultura alimentare;

– Escursionismo sicuro. Passeggiare in sentieri tracciati e sicuri, con attrezzatura (scarpe e vestiti) adatta alle temperature e protettiva per adulti e bambini, è un’occasione per tutta la famiglia  di scoprire la natura insieme;

-Pausa naturale dalla tecnologia quotidiana. Molti luoghi montani sono privi di connessione internet, mettono quindi al riparo dal diluvio quotidiano di e-mail, dalla vorticosa presenza dei social, dal lavoro “in smart”, dal martellante squillo delle chiamate. Abituano ad avere un tempo dedicato per la tecnologia, che nei bambini aiuta a svilupparne un uso consapevole, anche grazie all’esempio dei genitori;

-Stare insieme nella natura migliora e consolida le relazioni. Mentre si cammina tra  alberi e prati, c’è un’occasione speciale osservare, per parlare e ascoltare. Compare spontaneamente il tempo per chiacchierare e scambiarsi idee, impressioni e sensazioni, per condividere emozioni;

– La montagna tranquillizza e aiuta a pensare, mentre ci si rilassa e ci si sente meglio anche fisicamente, giorno dopo giorno. Vivere insieme divertenti avventure, avvicina e rafforza i legami tra tutti i membri della famiglia”.