Iceberg, l’arte e la musica raccontati da Numa Palmer e Gabriele Marquignaz

L’arte e la musica sono gli argomenti al centro dell’odierna puntata di Iceberg, il contenitore di informazione realizzato in collaborazione con l’agenzia di stampa Askanews e in onda su Anita TV (canale 88 DTT), presentato da Patrizia Barsotti. Per parlarne sono intervenuti la cantante Numa Palmer, l’artista Gabriele Marquignaz e la giornalista Francesca Lovatelli Caetani (Direttrice di Vanity Class).

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L’arte e la musica sono gli argomenti al centro dell’odierna puntata di Iceberg, il contenitore di informazione realizzato in collaborazione con l’agenzia di stampa Askanews e in onda su Anita TV (canale 88 DTT), presentato da Patrizia Barsotti. Per parlarne sono intervenuti la cantante Numa Palmer, l’artista Gabriele Marquignaz e la giornalista Francesca Lovatelli Caetani (Direttrice di Vanity Class).

Numa Palmer ha detto: «La passione per la musica è nata con me. Si tratta di una vera e propria ragione di vita, quasi una missione per aiutare le persone a connettersi tra di loro. Se devo indicare un mentore, dico sicuramente Renato Zero. Un uomo che ha dato tutto sé stesso in ogni aspetto di arte e creatività, scavando a fondo e indagando dentro la sua anima».

Per Numa Palmer la musica e l’arte si rivedono nella bellezza che lei descrive come «vibrazione e armonia. Non stiamo parlando solo di una questione estetica soggettiva, ma di un qualcosa che ci arriva al cuore e ci fa unire agli altri. L’armonia – ha detto – è unione e vita, la separazione è morte come nelle guerre che attanagliano il mondo in questo periodo e che stanno uccidendo e distruggendo il nostro mondo. Ricordiamoci – ha concluso Numa – che non siamo padroni dell’universo, ma ne siamo figli. Per questo non dobbiamo essere arroganti, ma rispettarlo e rispettarci senza pensare che ci siano esseri viventi di serie a o di serie b».

Gabriele Maquignaz ha parlato del suo stile artistico: sparare vernice sulle tele con un fucile. «Tutto nasce da ricerche durate anni. L’opera in sé è arte concettuale, filosofica e informale e, chiamandosi big bang, rappresenta la nascita dello spazio e del tempo nell’arte» ha detto Maquignaz, che ha aggiunto: «Ho immaginato di essere nel buio eterno e, schiacciando il grilletto, ho voluto dare forma ad una creazione primordiale. In tal senso – ha specificato – non ho maestri, ma ho approfondito un po’ tutte le correnti artistiche».

Sul concetto di “bellezza”, l’artista ha sottolineato: «La prima bellezza è quella che ci ha consegnato Dio: il pianeta terra. Dovremmo conservarla con amore, invece l’uomo la sta distruggendo. Nelle mie opere voglio spiegare il bene ed il male, facendo vincere sempre il primo. Ognuno di noi può portare bene, anche con piccoli gesti».

Francesca Lovatelli Caetani, invece, ha fatto un quadro generale sul momento dell’arte, specificando come «lo scenario è cambiato e le nuove generazioni hanno una nuova attrazione verso la cultura performativa. Arte e musica – ha aggiunto – sono collettori e trasmettitori di messaggi, legati anche alla sostenibilità e alla bellezza. Per questo l’arte deve insegnare e trasmettere un messaggio sociale di sostenibilità».