Il 25 Aprile, Festa della Liberazione sul nostro territorio

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Rocca Priora celebra il 25 Aprile
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Rocca Priora celebra il 25 Aprile

Oggi, 25 aprile 2016, ricorre la Festa della Liberazione. Riceviamo e pubblichiamo le note dei comuni del nostro territorio con le dichiarazioni dei sindaci che celebrano questa data storica per il nostro Paese:

Iniziamo con l’Ufficio Stampa di Rocca Priora che rende note le parole del Primo Cittadino Damiano Pucci:

“Il 25 Aprile è la data scelta per ricordare la fine dell’occupazione tedesca in Italia, del regime fascista e della Seconda Guerra Mondiale. La data venne stabilita ufficialmente nel 1949 perché fu il giorno della liberazione delle città di Milano e Torino. La guerra continuò ancora per qualche giorno, fino ai primi giorni di Maggio.  “Ogni italiano ha il dovere di ricordare tutti coloro che si sono battuti alla Liberazione della nostra Nazione – spiega il sindaco di Rocca Priora, Damiano Pucci. – Oggi siamo chiamati a salvaguardare i traguardi che il movimento della Resistenza, pur con profonde differenziazioni politiche e sociali all’interno, ha raggiunto battendosi per quegli ideali tradotti nella nostra Costituzione. La Festa della Liberazione ci rimanda a quei tragici momenti della fine della Seconda Guerra Mondiale, a quell’Italia spaccata in due dietro ideali drammaticamente contrapposti. Il ricordo di questo momento contribuisca a formare una coscienza culturale e sociale che ripudi la guerra e che faccia dei valori di democrazia e libertà i riferimenti fondamentali della nostra apertura al futuro””.

L’Ufficio Stampa di Zagarolo attraverso le dichiarazioni del sindaco Piazzai celebra il 25 Aprile:

Lunedì 25 Aprile è la “Festa della Liberazione”. Un giorno che simboleggia la lotta di resistenza ed assume un particolare significato politico e sociale: la vittoria delle forze partigiane contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana e contro l’occupazione nazista alla fine della Seconda Guerra Mondiale. “Celebrare il 25 Aprile significa parlare di quel vasto movimento che ha accomunato tutta Italia – afferma il sindaco di Zagarolo, Lorenzo Piazzai. – Una coscienza politica, sociale, civica e morale che sta alla base anche della nostra Costituzione: idee e speranze che si sono unite in una sola voce e hanno donato una delle più belle raccolte di diritti e principi repubblicani. La Liberazione è stata anche la premessa di una nuova stagione di conquiste e di emancipazioni. Ricordare il 25 Aprile è celebrare chi ha lottato per il progresso civile di quella nazione chiamata Italia”.

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Il Comune di Zagarolo celebra il 25 Aprile

Frascati, il discorso del Sindaco Spalletta durante le celebrazioni del 25 Aprile:

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71° anniversario del Giorno della Liberazione dall’occupazione nazi-fascista e della Riunificazione dell’Italia

“Nella storia della Repubblica italiana ci sono alcune date fondamentali che non devono mai essere dimenticate. Sono le date simbolo che raccontano la passione di un popolo nel ritrovare la libertà perduta, nel risorgere e compiere finalmente il cammino verso la propria autodeterminazione.

L’Italia incominciò a muovere i primi passi verso l’unità nazionale nel Risorgimento, attraverso gli scritti di grandi poeti, letterati, statisti, i cui ideali si trasferirono in seguito negli uomini di azione: politici, attivisti, militanti che diedero la vita per arrivare a formare lo stato moderno che oggi conosciamo.

Con il 25 aprile, Giorno della Liberazione dall’occupazione nazi-fascista e della riunificazione dell’Italia, il cammino fu ultimato a livello politico. Non ancora a livello istituzionale.

Infatti come giustamente disse il Presidente Carlo Azeglio Ciampi, che elencò con grande lucidità le date salienti di questo percorso repubblicano: «8 settembre 1943, 25 aprile 1945, 2 giugno 1946, e infine, 27 dicembre 1947, giorno della promulgazione della nostra Carta Costituzionale: queste date segnano la sequenza con la quale il popolo italiano si è posto al centro delle istituzioni, ha ridato loro senso, con un atto di fondazione che, nel Risorgimento nazionale, si era consumato solo in parte e che con l’Assemblea costituente si è realizzato compiutamente».

Noi non dobbiamo mai dimenticare che il “mettersi al centro delle istituzioni”, come ha detto il Presidente Ciampi, fu un atto senza precedenti nella nostra storia. Prima di allora il popolo non era mai stato al centro delle istituzioni. Ne aveva fatto parte solo in lieve misura, attraverso un sistema di voto parziale – non universale -; oppure era rimasto ad assistere a governi che in nome dello stesso popolo lo escludevano di fatto.

“Mettersi al centro delle istituzioni” voleva dire (e vuole tuttora dire) che la responsabilità degli atti di una Nazione, il progredire a livello economico e sociale, l’essere capace a migliorare la vita di tutti i cittadini, difendere i più deboli dalle sopraffazioni, proteggere i propri confini, saper accogliere chi è disperso e senza patria, è nelle mani del popolo e di coloro che sono chiamati a rappresentare e a operare nelle istituzioni per conto del popolo.

All’alba del 25 aprile, coloro che combatterono per la nostra libertà repubblicana, che si erano scrollati di dosso il gioco del nazi-fascismo, ritennero che sì!, che l’Italia fosse pronta a prendere in mano il suo destino, a camminare da pari fra le altre grandi nazioni democratiche e a poter sedere da pari in tale consesso.

A distanza di 71 anni dall’alba radiosa del 25 Aprile, la responsabilità di mettersi al centro delle istituzioni è forse ancora più pressante, urgente e ineludibile. È ancora valida oggi, perché fa ancora parte dei nostri ideali e del nostro cromosoma di cittadini che si sono formati nel corso della Resistenza e della Guerra di Liberazione.

Gli albori sono sempre gli istanti migliori, in cui lo slancio morale, la capacità di azione e di reazione quasi da sole spingono nella giusta direzione. Oggi però quegli slanci ideali, che sono e saranno sempre validi, sono appannati e gli egoismi individuali rallentano il percorso di crescita della nostra nazione.

La crisi economica che ha investito il Paese e che ormai è diventata strutturale, e con la quale dovremo convivere per i prossimi anni, si è accompagnata, forse anche è stata facilitata, da una crisi del sistema politico, che ha aperto le porte alla corruzione, al clientelismo, all’affarismo, al tornaconto personale, piuttosto che al bene nazionale, allontanando il popolo e i cittadini dal centro delle istituzioni.

All’indomani di quel favoloso, emozionante, storico e fondativo 25 Aprile tutto questo non era contemplato, non era immaginato, non era di certo desiderato.

La data del 25 aprile deve dunque essere il momento di riflessione per eccellenza, per comprendere, e far comprendere, come il popolo, che con la lotta partigiana si era conquistato la libertà e il diritto di decidere quale direzione far prendere alla Nazione, è il custode delle istituzioni.

E noi diciamo qui con forza che va rimesso al centro dell’istituzioni il popolo, al centro dell’interesse della nazione i cittadini, operando:

  1. per la dignità del lavoro, che è il principale volano della dignità degli uomini, rispettando così il primo articolo della nostra grande Costituzione.

  2. per il rispetto per coloro che nel corso di una vita hanno contribuito a far crescere la nostra Nazione, e che si meritano una giusta una giusta e equa pensione.

  3. per la possibilità di offrire opportunità di crescita alle nuove generazioni, dando loro un posto e una collocazione nella Nazione in cui sono nate, e non all’estero.

  4. per una fiscalità equa, amica, progressiva, che non crei disparità e sacche di illegalità.

  5. per una burocrazia snella, efficace, abile nel controllare con discrezione, senza rendere difficile la vita ai cittadini nelle loro quotidiane attività.

Temi fondamentali che oggi rivestono un’importanza capitale e che spesso sono sentiti come un giogo sui cittadini e che vanno sanati.

Adesso tocca noi Amministratori salvaguardare gli ideali che ci hanno portato ad essere una nazione libera, degna di stare accanto alle altre nazioni libere. Noi siamo il punto d’incontro tra il popolo e le istituzioni e abbiamo la responsabilità di far sì che il popolo, i cittadini, tornino ad essere al centro delle istituzioni.

Noi Amministratori, eletti per conto e in nome dei cittadini, dobbiamo lavorare e impegnarci ad ogni livello, per sanare gli errori che il tempo ha accumulato e far così riprendere il cammino virtuoso all’Italia. Dobbiamo fare in modo che lo Stato torni ad essere una casa comune dove tutti possano sentirsi accolti, compresi e aiutati, senza distinzione di genere, censo, razza, religione, così come vollero e pensarono i Padri Costituenti che trascrissero gli ideali del 25 Aprile nella Costituzione Italiana.

Ecco perché giornate come questa non sono un mero atto di ossequio formale. Non dovranno esserlo mai. Perché come ha detto il Presidente Ciampi, che abbiamo voluto prendere a modello e ad esempio per questo 71° Anniversario del Giorno della Liberazione dall’occupazione nazi-fascista e della Riunificazione dell’Italia:

«Questa celebrazione della festa del 25 aprile, durerà anche quando non vi saranno altre città martiri da inserire nell’albo delle medaglie d’oro della Repubblica, perché questo giorno è per noi insieme – al 2 giugno – il giorno in cui ritroviamo il senso più profondo dei valori della Patria».

Noi non sappiamo quante città possano essere insignite della Medaglia d’Oro. Sicuramente però sappiamo che ad oggi c’è un’altra città martire che si meriterebbe di entrare nell’Albo delle Medaglie d’Oro al Valore Civile. Questa città è Frascati, che molto ha perso sotto i bombardamenti dell’8 settembre 1943, una di quelle date fondative citate dal Presidente Ciampi. Anzi la data che diede inizio alla Guerra di Resistenza e che si concluse appunto con la Liberazione.

Oggi, grazie alle ricerche e ai nuovi studi di nostri concittadini, possiamo sapere molte più cose di quelle che si sapevano in passato. La ricostruzione storica degli avvenimenti che condussero a quel tragico e fatale giorno è più concreta e chiara. Nette le responsabilità politiche e militari, la sequenza dei bombardamenti, i danni che produssero, i gesti eroici della popolazione. E tutto fa capire come la nostra vicenda civica non sia diversa dalle vicende civiche che hanno investito altre città martiri, insignite del giusto riconoscimento per quello che gli toccò passare.

Per questo l’Amministrazione Comunale ha voluto accogliere le richieste di quei cittadini e di quelle associazioni che vogliono che sia presentata una nuova istanza per l’ottenimento della Medaglia d’Oro al Valore Civile alla Città di Frascati. Il cammino è avviato e l’auspicio è che possa concludersi con il giusto riconoscimento che tutti noi frascatani ci aspettiamo e che comunque ci meritiamo a prescindere.

Concludo dicendo che solo se torneremo a fare nostro quell’orizzonte di speranza che ha animato le brigate partigiane tra il 1943 e il 1945 e ha fatto loro sostenere enormi sacrifici per liberare l’Italia. Solo se applicheremo la loro stessa costanza, lo stesso impegno e la stessa voglia di servire e di far crescere il Paese, e di mettere al centro dei nostri interessi la Nazione e i suoi cittadini, noi potremo superare le attuali difficoltà e gli errori del presente per arrivare tutti insieme a realizzare un luminoso futuro.

Viva La Liberazione! Viva L’Italia! Viva Gli Italiani!” così il Primo Cittadino di Frascati ha voluto ricordare l’anniversario della Festa di Liberazione del 25 aprile nella cerimonia tenutasi in città.

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Manifesto 25 Aprile 2016 a Frascati

L’amministrazione comunale di Lariano ha celebrato il 71° anniversario della Liberazione

E’ stata un’intensa partecipazione popolare ad assistere alla celebrazione del 71° anniversario della Liberazione organizzata dal Comune di Lariano la mattina del 25 Aprile. Lunedì mattina intorno alle 11.00 si è dato il via alla cerimonia con il raduno nel piazzale dell’Anfiteatro, alla presenza di varie associazioni di Lariano, del Gruppo Strumentale Città di Lariano, Protezione Civile Comunale, il Gruppo Protezione Civile Santarsiero, il gruppo scouts, l’associazione Carabinieri in Congedo, i Carabinieri della Locale Stazione, una rappresentanza della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato, della Polizia Locale, del Centro Sociale Anziani di Lariano, e una folta rappresentanza dell’Amministrazione Comunale con il testa il Sindaco Maurizio Caliciotti. Presente il presidente del consiglio comunale Pietro Romaggioli. Si è formato un corteo che è poi giunto in Piazza Santa Eurosia ed è arrivato davanti al monumento ai caduti dove è stata posta una corona d’alloro. Il gruppo scout alzava un bellissimo tricolore, e la cerimonia è iniziata con il Gruppo Strumentale diretto dal maestro Varsalona che ha intonato “La leggenda del Piave”. Il sindaco di Lariano Maurizio Caliciotti ha reso così omaggio al monumento ai caduti, mentre veniva intonato prima “Il Silenzio” e successivamente l’inno di Mameli”. Poi è intervenuto Padre Domenico che ha poi benedetto il monumento ai caduti. Il primo cittadino di Lariano ha poi nel suo discorso commemorativo sottolineato l’importanza della ricorrenza. ”Con la ricorrenza di oggi-ha affermato il sindaco Caliciotti- la nostra Repubblica celebra un sentimento di libertà che è diventato pietra angolare della nostra storia e della nostra identità. Dopo gli anni della dittatura l’Italia è riuscita a riscattarsi, unendosi alle forze che in Europa si sono battute contro il nazifascismo. Tante cose sono cambiate da quegli anni. Eppure misurarsi con i valori di libertà, pace, solidarietà e giustizia, che animarono la rivolta morale del nostro popolo contro gli orrori della guerra, contro le violenze disumane, contro l’oppressione di un sistema autoritario, non è esercizio da affidare saltuariamente alla memoria. Stiamo parlando del fondamento etico della nostra nazione, che deve restare un riferimento costante sia dell’azione dei pubblici poteri sia del necessario confronto nella società per affrontare al meglio le novità che la storia ci pone davanti”. Sul fine del discorso poi ha affermato:” Oggi è la festa di ogni italiano libero, e sottolineo libero, perché la libertà e la democrazia sono beni tanto preziosi quanto deperibili. Tali valori che abbiamo ereditato, vanno conservati, custoditi e possibilmente fatti crescere con azioni positive. Ciascuno di noi faccia il proprio dovere ogni giorno, nei luoghi di lavoro, nelle scuole, all’interno delle propria famiglia, per la nostra comunità! Per noi democrazia oggi vuol dire anche battaglia per la legalità. Vuol dire lotta severa contro la corruzione. Le Istituzioni devono tenere alta la guardia e chiamare a sostegno i tanti cittadini e le associazioni che costituiscono un antidoto di civismo e di solidarietà. La Festa della Liberazione deve rappresentare un incitamento a tenere la schiena dritta, ad essere fedeli a noi stessi. Soltanto così non tradiremo lo spirito del 25 aprile del 1945”.Il sindaco Caliciotti ha infine ringraziato tutte le associazioni civili, religiose e le rappresentanze delle forze armate presenti, le due protezioni civili, i componenti del Consiglio Comunale rappresentati dal presidente Pietro Romaggioli, Piante e Fiori di Daniela Bartoli per la corona d’alloro, Simone Di Tullio per l’impianto audio, i cittadini intervenuti e il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Achille Campanile e il Gruppo Strumentale Città di Lariano.

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Il gruppo strumentale Città di Lariano