“IL DISTRETTO DI VELLETRI – LARIANO RIFLETTE SUL PROPRIO FUTURO PROSSIMO
PER RIPENSARE INSIEME LUOGHI E MODI DELL’EDUCAZIONE, DELLA PARTECIPAZIONE, DELLA FORMAZIONE E DELLA CULTURA SENZA CHE NESSUNO RESTI ESCLUSO
Il 4 maggio alle ore 15,00, le istituzioni e le realtà della società civile operative nel Distretto di Velletri e Lariano, si incontrano in rete sulla piattaforma WWW.GOTOMEETING.COM .
Partecipa alla mia riunione da computer, tablet o smartphone: https://global.gotomeeting.com/join/452258005 Codice accesso: 452-258-005 )
L’invito segue il dialogo aperto dagli incontri per la scrittura partecipata del Manifesto contro la povertà educativa dei Castelli Romani. L’avvio incipiente della parziale riapertura, ci spinge a immaginare azioni solidali per consentire alle nostre comunità locali di mettere in atto tutte le possibili strategie di sostegno alla socialità e, in particolare, alle fasce deboli della popolazione. Sono molti gli aspetti della vita sociale che andranno ripensati. La chiusura delle scuole a fronte della parziale riapertura delle attività produttive ci mette davanti a una situazione inedita e il venire meno di quell’anello fondamentale della vita sociale che ha consentito i ritmi conosciuti e noti, ci costringe a ripensare a come far fronte a numerose necessità. Sicuramente, la didattica online, come hanno scritto in molti, ha fatto emergere aspetti critici della scuola e la ripresa svelerà l’approfondirsi dei solchi dell’esclusione e della distanza sociale, non quella necessaria per limitare i contagi, ma quella che amplifica e riproduce il fenomeno della povertà educativa. Molte famiglie avranno difficoltà a ritrovare un equilibrio, per moltissimi motivi. Vedremo accavallarsi le risultanze della fragilità economica, ma soprattutto assisteremo all’emergere di tutte quelle problematiche di natura sociale e culturale che erano rese opache, poco visibili, dal ritmo della vita quotidiana. Quello che bisogna elaborare è un senso di comunità pensato e progettato, affinché la realtà non ci trovi impreparati. Gli adolescenti, protagonisti delle elaborazioni del lavoro svolto sulla povertà educativa, potranno essere considerati come destinatari di risorse o come protagonisti della ripresa. I ragazzi hanno vissuto con consapevolezza un lungo periodo di ritiro sociale e dare loro fiducia, anche da parte delle istituzioni, non vuol dire soltanto pensare di affidare loro dei compiti, vuol dire coinvolgerli nell’elaborazione di un pensiero su come ristrutturare la convivenza civile. Quanto emerso dagli incontri di scrittura partecipata del manifesto ha oggi una possibilità in più di essere coltivato, il riconoscimento di soggettività agli adolescenti vuol dire pensare con loro e non per loro, dovremo interpellarli e coinvolgerli, responsabilizzarli e valorizzare la loro presenza e le loro giovani energie nella vita delle comunità locali. Per fare tutto questo c’è bisogno di mobilitare moltissime energie, di dare spazio all’intelligenza collettiva e di immaginare insieme a un sistema di forti collaborazioni sui territori. Non partiamo da basi certe, la competitività è stata una cifra molto forte del tempo che abbiamo vissuto fin qui, che ora non potrà aiutarci. Su tutto questo vi invitiamo a ragionare insieme e a partecipare, al fine di poter stabilire le basi di una collaborazione ampia e plurale che sappia mobilitare le migliori energie di tutto il nostro territorio per dare alla vita sociale che deve ricostituirsi il nutrimento dei desideri di tutti, nessuno escluso”. Lo rendono noto gli organizzatori Csv Lazio e Casa volontariato di Ariccia.