Il Lazio e lo spazio non è una semplice rima

Le potenzialità della Regione Lazio nella corsa allo spazio tra eccellenze nascoste e primati internazionali da vantare

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La nostra regione è il cuore pulsante dell’industria spaziale italiana, ma in pochi ancora ne sono consapevoli. Expo Dubai 2020 è stata l’occasione per mostrare al mondo di cosa siamo capaci.

Partiamo da un concetto semplice: la nostra non è una regione come tutte le altre. Abbiamo uno statuto ordinario, vero, ma anche una metropoli (sì, Roma è una metropoli!) di oltre 2 milioni di abitanti, nonché Capitale d’Italia; quattro province piene di ricchezze che, tuttavia, tendono a scivolare nell’ombra delle regioni confinanti; un’identità variegata, unificata dallo Stato Pontificio, ma che fa ancora fatica a riconoscersi. A pensarci bene, quanto poco si sente dire “io sono laziale” (salvo i tifosi biancocelesti, chiaramente)? Risposta: molto meno che “io sono toscano” o “mi sun lumbard”. Infine, l’eterno dilemma che complica ulteriormente il puzzle della questione identitaria, e che almeno una volta nella vita è passato nella mente di ogni abitante del Lazio: siamo centro o sud?

Non è questa però la sede per discuterne.

Oggi parliamo di spazio, forse è il più grande punto di forza del Lazio. Expo Dubai 2020 ha permesso alla Regione di tirar fuori i muscoli, mostrando quanto possa contribuire all’intero sistema paese. Il titolo del forum emiratino non lascia spazio a dubbi: il Lazio è la “Regione dello Spazio” e con essa salgono sul palco tutti i suoi pezzi da novanta, fra cui i privati Leonardo, Avio, Thales Alenia Space, accompagnati dall’Università La Sapienza di Roma, L’Agenzia Spaziale Italiana, i rappresentanti Istituzionali della Regione Lazio Paolo Orneli, (Assessore allo Sviluppo Economico) e Marietta Tidei, (Presidente della commissione Sviluppo economico) e, dulcis in fundo, il primo cittadino di Colleferro.

Già, Colleferro. 20.822 abitanti, 55 km da Roma in direzione sud-est. Il nome non dirà molto a chi non viene dalle nostre latitudini, ma molto invece ha fatto questa città per ottenere il posto che merita: Colleferro sarà per il secondo anno consecutivo Capitale Europea dello Spazio. La casa di Avio, l’industria italiana più importante nell’aerospazio che ha dato vita al lanciatore Vega, sarà ambasciatrice della cultura scientifica e tecnologica del settore aerospaziale.

Non è un caso che proprio una città della nostra Regione sia stata scelta: da anni il Lazio compie un immenso lavoro nel settore spazio. In primis, è attivo da tempo un ecosistema virtuoso e integrato che va dall’industria spaziale all’intera filiera produttiva con imprese ad alto contenuto tecnologico e una ricerca scientifica di alta specializzazione. Si tratta di un innovativo modello produttivo in grado di interpretare le sfide della Space Economy, ma anche di mettere al centro il miglioramento della vita del cittadino: dal monitoraggio dell’ambiente all’agricoltura di precisione, dalla gestione delle emergenze naturali alla protezione delle infrastrutture critiche, alla telemedicina.

Sul territorio regionale si trovano imprese aerospaziali di eccellenza internazionale nei settori dell’elettronica, sensoristica, avionica, computeristica e materiali innovativi per lo spazio ed applicazioni e servizi satellitari, impegnati in consorzi e collaborazioni globalmente riconosciute. La presenza di imprese appartenenti all’intera filiera produttiva del settore offre quindi una gamma di competenze estremamente ampia che garantisce lo sviluppo di una intensa attività di confronto e partnership internazionale. La Supply Chain del Lazio è una catena di valore molto lunga e importante che abbraccia non solo le piccole e medie e grandi imprese, ma accoglie e trattiene le competenze universitarie.

Tali peculiarità fanno del Lazio un unicum sul territorio nazionale, ma questo non basta a rendere l’idea della magnitudo laziale. Servono i numeri, eccoveli serviti:

  • 250 aziende operanti nel settore aerospaziale
  • 000 ricercatori in 10 grandi istituzioni di ricerca
  • 12 dipartimenti universitari dedicati al settore spazio
  • 4 facoltà di ingegneria
  • 30 corsi post universitari
  • 500 dipendenti
  • 5 miliardi di fatturato annuo
  • 2 miliardi di export

In conclusione, dati alla mano, il Lazio e le imprese sul suo territorio si candidano a diventare le grandi protagoniste di un cambiamento epocale targato spazio e ciò non va preso sotto gamba. La regione investe, partorisce startup innovative e porta l’Italia in prima linea sia nei programmi dell’Unione europea Copernicus (osservazione della Terra) e Galileo (Sistema di navigazione satellitare) che nelle missioni ESA (European Space Agency) il cui Centro europeo per l’osservazione della terra si trova, di fatto, proprio a Frascati, comune di 22.239 abitanti della Città Metropolitana di Roma.

Il binomio Lazio-Spazio non solo rappresenta un ottimo esempio di calofonia, bensì una vera e propria dimostrazione di dinamismo sotto il segno dell’efficienza.

Non male per essere una regione “nota per la sua pigrizia”!