Il trasporto urbano e la storia di 1.800 dipendenti della TPL Scarl

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autobus_sciopero
Autobus in sciopero
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Autobus in sciopero

Roberta Sconti racconta per Meta Magazine la storia dei 1800 dipendenti della TPL Scarl, “il secondo gestore del Trasporto Pubblico Locale che gestisce le “Linee Periferiche” di Roma Capitale:

“Il trasporto urbano trae le sue origini a partire dall’Ottocento nella capitale papalina dove si assicurava il servizio pubblico con carrozze simili a diligenze postali denominate “omnibus” (per tutti). Di anni anzi di secoli ne sono passati e il servizio di trasporto pubblico urbano si è evoluto. La categoria dei tramvieri negli anni che precedono la prima guerra mondiale ebbe pieno successo, la loro categoria veniva considerata una vera e propria “aristocrazia operaia”. Purtroppo oggi non si può dire lo stesso – inizia così il racconto di Roberta Sconci per Meta Magazine. Quella che sto per raccontarvi è la storia di 1.800 dipendenti della TPL Scarl considerato il secondo gestore del Trasporto Pubblico Locale che gestisce le “Linee Periferiche” in virtù di un appalto aggiudicato nel 2010 da Roma Capitale dopo regolare gara europea. Detengono il 20% circa del trasporto pubblico mentre il restante 80% è svolto dall’Atac.

La drammatica vicenda di lavoratori sfiancati psicologicamente dal perdurare dei ritardi nel pagamento degli stipendi, avviliti per il rischio di licenziamenti, mortificati dalla mancanza di mezzi per l’impossibilità di provvedere all’approvvigionamento del carburante.

La loro è una protesta legittima e spontanea che purtroppo si ripercuote sugli utenti bloccati alle fermate in attesa di un mezzo che non arriverà.

Massiva l’attività dei Sindacati in rappresentanza dei dipendenti – continua Roberta Sconci – ormai sviliti nella loro dignità personale e professionale.

Gli incontri tra Roma Tpl e l’ ex Assessore Capitolino alla Mobilità Stefano Esposito sono iniziati a settembre, ma nulla è cambiato anzi la situazione ha subito una decisiva involuzione, costringendo il consorzio  a scrivere una lettera indirizzata al  il Prefetto Franco Gabrielli e al Commissario Francesco Paolo Tronca, in cui si chiede un incontro urgente e dove, a chiari note, si paventa l’assoluta inammissibilità che presso il Dipartimento Mobilità Capitolino ci siano numerose determine in sospeso da cui dipendono gli stipendi dei 1.800 dipendenti della società.

Una storia di padri di famiglia che non riescono a soddisfare i bisogni primari delle proprie famiglie, che hanno delle difficoltà economiche a raggiungere il proprio posto di lavoro, è la storia di una società che versa in gravi condizioni finanziarie con il Giubileo alle porte!

“La vera libertà individuale non può esistere senza sicurezza economica ed indipendenza. (cit.)”

Le autorità istituzionali e capitoline restituiscano – conclude Roberta Sconci – a questi dipendenti il diritto ad una serenità economica e  liberino le ali della loro indipendenza!”.