Il vino Frascati doc e docg protagonista alla Festa della Cortesia

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Festa della Cortesia
Festa della Cortesia a Frascati
Festa della Cortesia
Festa della Cortesia a Frascati

“Il vino è un eccellenza del nostro territorio e come tale va valorizzato”, queste parole riassumono il senso della Festa della Cortesia di quest’anno a Frascati. Tre giorni di eventi dedicati al vino che hanno visto la storica festa divenire un contenitore di eventi in cui si è mischiata la tradizione legata al vino, all’arte e alla cultura. I produttori del vino entusiasti dell’evento chiedono che non sia un fatto isolato e richiamano l’attenzione dei ristoratori per la diffusione del Frascati Doc e Docg.

Eventi Tuscolani ha organizzato l’edizione 2013 della Festa della Cortesia, una tre giorni di eventi, da venerdì 4 a domenica 6 ottobre, in cui è stato assoluto protagonista il vino. “Una storia antica che ha visto per decenni al termine della vendemmia i proprietari terrieri organizzare una festa con i braccianti. Ognuno portava qualcosa, i cosiddetti “fagottari”, per dire, il cibo per festeggiare insieme la fine del lavoro fatto” così gli organizzatori ci hanno spiegato la storia di una tradizione che si era persa negli ultimi decenni per ritornare protagonista da qualche anno. Eventi Tuscolani ha voluto fare “della Festa della cortesia un contenitore” in cui fosse legata la tradizione del vino con la musica, classica con il concerto della domenica pomeriggio di Bruna Baglioni e jazz con l’esibizione di Andrea Gomellini Trio. Un connubio protagonista domenica sera alle Scuderie Aldobrandini con prima il concerto di musica classica e poi la degustazione dei vini Frascati accompagnata dalla musica jazz. Venerdì pomeriggio era stata la volta della degustazione aperta agli addetti ai lavori del settore vitivinicolo, ai ristoratori, agli albergatori ed ai commercianti sempre alle Scuderie Aldobrandini. Sabato il maltempo aveva costretto gli organizzatori a spostarsi dalla classica location di Piazza San Rocco alla sala congressi della Chiesa di Cocciano. L’inconveniente non ha impedito una grande affluenza di pubblico, l’evento era ad ingresso libero. “Un esperienza da ripetere, – questo il coro unanime dei sette produttori che hanno pubblicizzato ed offerto il loro vino nella tre giorni della Festa della Cortesia – sono rappresentate qui delle eccellenze gastronomiche del territorio e noi partecipiamo con estremo piacere”. Qualcuno ha lamentato le poche presenze, soprattutto di ristoratori, alla serata di venerdì dedicata agli addetti ai lavori. Ci hanno raccontato alcuni produttori che  questa è “una nota dolente storica, la difficoltà di fare squadra tra noi produttori e la ristorazione”. Eventi di qualità che “devono essere continuativi – hanno concluso i produttori – diventando un appuntamento fisso per Frascati. La vecchia festa della cortesia con il vino sfuso non va bene, non fa il bene del vino Frascati, dei produttori e anche dei cittadini. Questa festa della cortesia con eventi di qualità aiuta la diffusione dell’importanza nella scelta del vino, magari al ristorante o da portare sulla propria tavola”. L’evento, patrocinato dal Comune di Frascati, dagli assessorati alle politiche culturali e alle attività economiche e produttive e dall’STS Multiservizi, nella serata domenica si è svolto alla presenza tra gli altri del sindaco Stefano Di Tommaso e il consigliere comunale Franco Posa che ha parlato “finalmente un evento che reputo di indubbio livello e di qualità. Questa proposta, oltre che a proporre il prodotto Frascati come vino di eccellenza, dimostra che su una tematica come questa si possono fare delle cose di qualità, eleganti, dignitose, ma anche popolari.  Eventi Tuscolani – continua Posa – si è confermato nei suoi rapporti con gli usi e costumi della città, ma ha anche dimostrato la sua modernità proponendo un evento di indubbio livello, che attrae anche coloro che rispetto al vino ed alla gastronomia hanno il palato fine”. Parlando del rapporto tra politica e vino l’ex sindaco di Frascati ha chiosato sostenendo che “l’Amministrazione deve difendere il territorio dall’aggressività di una grande città vicino come Roma. Lo smantellamento dei vigneti a favore della logica del mattone  ha devastato non soltanto il territorio dei Castelli Romani, ma anche tutto l’agro romano. La campagna romana, – ha sostenuto ancora Posa- in molti casi, è un piacevole ricordo del passato. Sostenere il vino, non soltanto perché rappresenta un  ambasciatore del nostro territorio, vuol dire difendere l’occupazione, perché da benessere e reddito. Difenderlo significa anche continuare a radicare nel nostro territorio da secoli la funzione occupazionale e di immagine e anche di organizzazione industriale del vino”.