In Regione Lazio sciopero generale di Poste Italiane venerdì 4 novembre

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Ufficio postale
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Ufficio postale

“Nella Nostra Regione è prevista una manifestazione, dove sono attese centinaia di persone da tutto il Lazio, davanti Poste Italiane di Viale Europa 175 a Roma dalle 10 alle 12.

L’agitazione è motivata dalla contrarietà dei sindacati alla completa privatizzazione di Poste Italiane

E’ fuor di dubbio che con la privatizzazione selvaggia a cui stiamo andando incontro, 145 mila dipendenti di certo non resteranno, come non resteranno gli attuali 14 mila Uffici Postali, creando così un disagio enorme per la popolazione soprattutto nei centri minori.

Nel Lazio il personale applicato alla sportelleria e al recapito è insufficiente a garantire i servizi ai cittadini e questo determina una situazione non più sostenibile. Agli sportelli i clienti scaricano tutta la loro rabbia nei confronti degli sportellisti. Al recapito la carenza di personale non permette a Poste Italiane di garantire gli standard di qualità concordati con le istituzioni. Inoltre la nuova organizzazione del recapito a giorni alterni, partita ormai da alcuni mesi in modo sperimentale in alcune zone della Nostra Regione, senza l’avallo sindacale, sta producendo grossissimi disservizi, con la corrispondenza che viene consegnata quando va bene una volta la settimana. Nonostante il problema sia sotto gli occhi di tutti, Poste Italiane continua a affermare che va tutto bene. Ci sono poi una situazione insostenibile per i continui distacchi dovuti alla carenza di personale negli uffici e le precarie condizioni dei mezzi necessari alla consegna della corrispondenza.

Come Sindacato vogliamo mantenere tutte le nostre specificità, chiedendo di fermare una riorganizzazione del recapito fatta solo di tagli, di provvedere immediatamente a coprire gli organici minimi e indispensabili negli Uffici postali e vogliamo un reale progetto di sviluppo e investimenti, mantenendo l’unicità aziendale” dichiara Marco Calzavara, delegato SLC CGIL ROMA E LAZIO che di seguito segnala il comunicato stampa della Segreteria Nazionale SLC CGIL

“POSTE, il 4 novembre sarà Sciopero Generale

“Per fermare la privatizzazione di Poste Italiane. Per difendere il nostro futuro”

Le Segreterie Nazionali SLP-CISL, SLC-CGIL, FAILP-CISAL, CONFASAL.COM e UGL-COM hanno proclamato lo sciopero generale in Poste Italiane Spa per l’intera giornata del 4 novembre 2016 con manifestazioni in ogni regione e a Roma un presidio di fronte al Mef e una manifestazione davanti la sede centrale di Viale Europa 175.

La decisione del Consiglio dei Ministri di quotare in Borsa un ulteriore 29,7% e del conferimento a Cassa Depositi e Prestiti del rimanente 35% del capitale, con l’uscita definitiva del Ministero dell’Economia dall’azionariato di Poste Italiane, MUTA completamente gli assetti societari e il controllo pubblico in Poste Italiane. Una decisione ASSUNTA a breve distanza dal primo collocamento azionario di oltre il 30% effettuato ad ottobre 2015.

Una privatizzazione che ha il solo fine fare cassa e recuperare qualche miliardo di euro per  incidere in quantità insignificante sul debito pubblico, ma che non tiene in considerazione il ruolo sociale svolto da Poste Italiane sull’intero territorio. Già ora si assiste ai reiterati interventi di chiusura degli Uffici Postali nelle zone più disagiate e al recapito della corrispondenza a giorni alterni, scelta contestata recentemente dal Parlamento Europeo, compromettendo qualità del servizio offerto e la garanzia del servizio universale.
Le Segreterie Nazionali di categoria ritengono estremamente grave e, peraltro, antieconomica, l’intera operazione di dismissione da parte dello stato, in considerazione che dal 2002 ad oggi Poste Italiane ha sempre avuto bilanci positivi e ha versato consistenti dividendi al Ministero del Tesoro, azionista di riferimento.

LA RITENGONO GRAVE A MAGGIOR RAGIONE PER IL RUOLO INFRASTRUTTURALE STRATEGICO DI POSTE ITALIANE, CHE SOLO IL GOVERNO PUBBLICO PUÒ SFRUTTARE A VANTAGGIO DEL SISTEMA ECONOMICO DEL PAESE CON I DOVUTI E NECESSARI INVESTIMENTI.

La capillarità della rete postale, i servizi di prossimità , le potenzialità di innovazione e sviluppo del segmento logistico, necessitano senza dubbio di investimenti finalizzati al consolidamento di asset portanti per il Paese. Dunque spetterebbe proprio al Governo determinare l’utilizzo di risorse economiche per i necessari investimenti.

Una privatizzazione totale di Poste italiane mette in discussione non solo anni di sacrificio e di lavoro dei dipendenti profusi per darle una dimensione d’impresa tra le più importanti in Italia, ma anche il futuro svolgimento del servizio universale, l’unitarietà dell’Azienda e la sua tenuta occupazionale.

Le Segreterie Nazionali sull’intera vicenda contestano l’assenza di un dibattito pubblico e l’assoluta indifferenza dei mezzi di comunicazione, mentre la privatizzazione di Poste Italiane necessita di grande attenzione.
A questa situazione si aggiungono le problematiche aziendali figlie di una applicazione monca del piano industriale, che prevedeva un forte rilancio della logistica, una applicazione inefficace e scorretta dell’accordo sulla riorganizzazione dei servizi postali, le carenze di addetti nella sportelleria degli Uffici Postali e le continue pressioni commerciali in Mercato Privati, FIGLIE DI UNA FINANZIARIZZAZIONE SEMPRE PIÙ SPINTA DELL’AZIENDA, tutti temi sui quali non abbiamo avuto alcuna risposta da parte dell’ azienda nel corso dell’ultimo incontro con le OO.SS..
Queste le motivazioni che hanno indotto le scriventi segreterie Nazionali a lanciare una fase di forte mobilitazione che culminerà con lo Sciopero Generale del 4 novembre manifestazioni in tutta Italia”.