Intervista a Mimmo Confessa

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Ilaria Solazzo, giornalista pubblicista e blogger, ha intervistato per noi lo scrittore Mimmo Confessa.

Intervista

Ilaria – Cosa spinge un autore a scrivere un libro?
Mimmo – Non credo si possa nascondere ciò che spinge a creare un’opera in qualunque campo e palesarla: vanità, esibizione, una diversa affermazione del sé. Poi il piacere che ne deriva dal suscitare attenzione e stupore, è impagabile.

Ilaria – Qual è il tuo momento creativo?
Mimmo – Preferisco scrivere di notte. Mi affaccio spesso al balcone e quell’immobilità delle cose, quella sensazione d’esser in una città emendata da rumori e inutili affanni, favorisce lo scorrere delle idee senza interferenze.

Ilaria – Quali scrittori del passato hanno influenzato il tuo estro creativo?
Mimmo – Prevalentemente scrittori dell’ottocento pregni di quell’atmosfera decadente che ha “accompagnato” le dottrine nichiliste della seconda metà del secolo. Baudelaire, D’Annunzio, Wilde. Ho riletto di recente “L’innocente”.

Ilaria – E se ti chiedessi: uno su tutti?
Mimmo – Bella domanda, difficile scegliere tra geni. Credo D’Annunzio; chissà quanti motti…aldilà della sua genialità, credo sia stata una persona piacevole, divertente.

Ilaria – Nella tua mente, il romanzo nasce già definito in tutti i suoi dettagli?
Mimmo – No assolutamente. Impostate le caratteristiche comportamentali dei personaggi, molto scaturisce dalla prevedibilità del loro carattere. Comunque la parte finale mi risulta più impegnativa, addirittura stressante. Questo impone lunghe pause tra un romanzo e l’altro. Mi sorprendo a dirmi: “Con questo ho chiuso!”

Ilaria – Il tuo libro che hai nel cuore?
Mimmo – Sicuramente “Le donne di Valerio”. Mi si perdoni questa lode sperticata. Lo trovo fantastico. Ha poco più di cento pagine , ma è un abbraccio soffocante di sensazioni con un finale struggente. Valerio poi il personaggio, è molto vicino al mio modo d’essere.

Ilaria – Come ti definisci, come persona?
Mimmo – Sono un solitario, detesto confusione e stupidità che oggi trovi anche nell’aria. Quindi trascorro il mio tempo libero scrivendo.

Ilaria – Quanto è cambiata la tua vita da quando hai iniziato a scrivere?
Mimmo – Non è cambiata perché l’ho sempre fatto.

Ilaria – E la sensazione di vedere la tua opera pubblicata?
Stupenda. Quando ricevi la prima copia, è come avere tra le mani un figlio.

Ilaria – Stai pensando a un nuovo romanzo?
Mimmo – Sì, ma non sono convinto del soggetto, è probabile che ci ripensi.

Ilaria – Il tuo sogno nel cassetto è…?
Mimmo – Mamma mia che domanda… Un vaccino contro l’idiozia.

Ilaria – Cosa annoveri tra i tuoi futuri progetti?
Mimmo – Te ne dirò uno soltanto: una discreta diffusione dei miei libri, dopo tanto lavoro, vorrei meritarmi la giusta visibilità.