La chiesa dell’Istituto Murialdo a disposizione dei fedeli ucraini per la Messa domenicale

L’augurio è che questa Pasqua sia veramente una Pasqua di pace

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Il vescovo di Albano, Vincenzo Viva, con la generosa collaborazione dei padri Giuseppini dell’Istituto
Murialdo di Albano Laziale, ha dato la possibilità alla comunità greco-cattolica degli Ucraini presenti sul
territorio nella diocesi di utilizzare la chiesa che si trova nello stesso Istituto Murialdo per la celebrazione
della Messa domenicale.
La prima Messa sarà celebrata nella domenica di Pasqua alle ore 10 da padre Kozak Oleh (padre Oreste) del
monastero studita ucraino San Teodor di Castel Gandolfo.
«Ringrazio i Padri Giuseppini – ha detto monsignor Vincenzo Viva – che hanno aperto le porte del loro
istituto per consentire agli ucraini rifugiati nella nostra diocesi di avere un luogo dove poter pregare e
riunirsi».
La chiesa, all’interno dell’istituto scolastico, è facilmente raggiungibile anche con i mezzi pubblici per
consentire ai fedeli ucraini di arrivare agevolmente.
Nel frattempo, anche grazie ai fondi 8xMille alla Chiesa Cattolica, continua l’opera di accoglienza nelle
strutture della diocesi di Albano, in cui sono stati accolti già oltre 130 rifugiati, specialmente donne,
bambini, adolescenti e anziani, grazie al coordinamento della Caritas diocesana. Anche la raccolta di offerte
promossa dalla stessa Caritas diocesana, diretta da don Gabriele D’Annibale, ha superato la somma di
30mila euro, che saranno destinati all’accoglienza dei rifugiati.
«Dopo l’entusiasmo delle prime settimane – ha aggiunto il vescovo Viva – occorre proseguire ad assicurare
una degna accoglienza a quanti hanno dovuto lasciare il loro paese sotto la minaccia delle bombe di questa
guerra, definita giustamente da papa Francesco come ripugnante, disumana, insensata e sacrilega.
Continua anche in tutte le parrocchie la preghiera per la pace, affinché in questo delicato momento
prevalga la buona volontà del dialogo e della riconciliazione, invece che la prepotenza e la logica
dell’escalation di questo conflitto. L’augurio è che questa Pasqua sia veramente una Pasqua di pace per
l’Ucraina e per il mondo intero, ma anche per le famiglie del nostro territorio e per quanti soffrono per
qualunque ragione»