“La circostanza prevedeva che dovessi andare a prendere le copie all’una di notte…”

Intervista a Luigi Tempestini

0
678

Storico comunicatore dei Castelli Romani, se una notizia non è stata “rilanciata” da lui col classico invio per e-mail, forse non è poi così importante. Tutti lo conoscono e stimano, dandogli atto del valore di ciò che fa, anche se lui non è completamente d’accordo e, in questo pezzo, si toglie qualche sassolino dalla scarpa. Stiamo parlando di Luigi Tempestini, il pensionato castellano più conosciuto.

Chi è Luigi? “Sono una persona riservata, anche per questo sono limitate le amicizie e sottolineo che nessuno è profeta in patria e lo sperimento quasi quotidianamente. Collaboro, da quando sono in pensione, con  alcuni giornali che da qualche anno sono on line”.

Cosa facevi prima della pensione? “Ho lavorato come operaio, in una fabbrica metalmeccanica a Pomezia e poi, vinto il concorso in Sip e Telecom”.

Come nasce la tua passione per il giornalismo e la comunicazione?
“Arrivato alla pensione, ho avuto la necessità di trovare qualcosa che mi desse soddisfazione, certamente la lettura mi ha sempre impegnato dopo il lavoro, però è anche vero che restando nell’ambito della casa, non avevo possibilità di esprimere la mia dinamicità, essendo una persona che non ha attitudine nè al bar, né al centro anziani”.

Ci racconti i tuoi esordi a Cinque Quotidiano?
“E’ stato un caso che trovandomi alla stazione di Albano, su una panchina, c’erano diverse copie di questo famoso quotidiano gratuito. Mi è venuto in mente allora di poter fare qualcosa di utile per tutti – parliamo del periodo che va dal 2002 al 2012 – così contattai l’editore e direttore Dott. Giuliano Longo, per l’eventuale diffusione cartacea nei Castelli Romani. La circostanza prevedeva che dovessi andare a prendere le copie all’una di notte, in via Tiburtina dove c’era la tipografia. Concordammo svariati pacchi, che consegnavo ai vari Comuni, Regione, Asl, Ospedali, negozi, in modo capillare. Però, di alcuni articoli che pensavo essere più idonei, facevo fotocopia e poi la inviavo per fax a quanti potevano essere interessati, come la Regione e i Ministeri”.

Ai Castelli ti conoscono tutti, sei un punto di riferimento, che effetto ti fa questo? “A tutt’oggi mi chiamano ancora: ‘A’ cinque giorni’.
Ho avuto gratificazione, negli anni, da diverse persone che non mi aspettavo, ma, come in tutte le cose, in alcune circostanze non c’è riconoscimento.
Ma io vado avanti lo stesso”.

Grazie Luigi, sei una memoria storica importante di questo territorio. Al prossimo evento!