La Favola del Benevento Calcio continua

Leonardo Romano racconta la favola del Benevento al suo primo anno in Serie A facendo un excursus sul percorso che ha portato i sanniti nella massima serie

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Benevento

Il Benevento vola sulle ali del suo secondo portiere

Ripercorriamo gli ultimi anni del Benevento prima dell’ottenimento del suo primo punto nella Seria A:

– Stagione 2015/2016:

Il Benevento dopo anni di play-off persi e di mancate qualificaizoni, riesce finalmente per la prima volta nella sua storia a raggiungere la Serie B, da prima del girone C.

-Stagione 2016/2017:

08/06/17 Il Benevento vince il ritorno della finale dei play-off contro il Carpi 1-0 (l’andata era finita 0-0) e incredibilmente raggiunge la Serie A.

-Stagione 2017/2018:

03/12/17  15esima giornata di Seria A.

Si gioca al Vigorito, Benevento-Milan. I padroni di casa sono confinati da 14 giornate in fondo alla classifica. Gli ospiti hanno esonerato Vincenzo Montella e il nuovo allenatore, Gennaro Gattuso, ex giocatore milanista, è alla sua prima panchina rossonera.

Inizia il match e la storia sembra essere la stessa di sempre: chi ha contro i giallorossi vince. A conferma di ciò al 38′ del primo tempo segna Bonaventura e la partita sembra essere in discesa per i milanisti. All’5′ della ripresa segna Puscas per i Sanniti, ma la sorte del match non cambia: all 11′ segna Kalinic e il Milan torna in vantaggio. La partita muta al 75′ quando viene espulso il difensore del milan Romagnoli per somma di ammonizioni. Da qui parte l’assalto del Benevento: l’intera squadra si porta in avanti sostenuta dal caloroso pubblico che li incita verso un insperato pareggio.

Ma tutti gli attacchi giallorossi vengono respinti dai rossoneri. Tutti fino al 93′, quando sulla fascia sinistra Abate stende D’Alessandro: giallo e punizione per il Benevento. È l’ultima azione della partita. Salgono tutti. Sale pure il portiere. Si prepara Cataldi alla battuta del pallone. Si ferma. Prende fiato. Si prepara. Prende la rincorsa e crossa. Mentre la palla si libra in aria lo stadio si ferma. Brignoli vola. Colpisce di testa. La rete si gonfia.

È una bolgia al Vigorito. Tutti i tifosi beneventani, chi allo stadio, chi al bar, chi a casa propria, chi sul proprio divano, esulta, urla, salta e piange di gioia. Tutto per merito di un portiere, di un portiere “panchinaro”. Si, perché l’uomo della storia, l’uomo del primo punto del Benevento non poteva che essere lui. Un uomo che era entrato in campo solo perché il portiere titolare, Christian Puggioni, non era in grado di giocare a causa di un piccolo infortunio. È merito di colui che era salito nell’aera avversaria per dare speranza. Colui che aveva giocato solo pochi minuti in serie A fa un gol che entra nella storia. E molti, anche giustamente paragonano l’esultanza di Brignoli all’esultanza di Grosso dopo l’ultimo rigore segnato contro la Francia nella finale del Mondiale del lontano 2006. E quel gol che vale un misero punto ha un significato immenso per una squadra che solo due anni prima era in Lega Pro. E poi dicono che il calcio è solo un gioco.