Dopo un acceso dibattito, è stato approvato, da un’ampia maggioranza, l’accordo per gli aiuti all’Ucraina. Con un voto simbolico si è conclusa l’assemblea che ha votato sull’accordo di cooperazione in materia di sicurezza tra Francia e Ucraina, firmato il 16 febbraio all’Eliseo da Emmanuel Macron e Volodymyr Zelenskyy.
L’accordo a lungo termine, prevede un rafforzamento della cooperazione militare tra i due Paesi per i prossimi dieci anni.
I deputati favorevoli sono stati 372, i contrari 99. Tra i sostenitori, Repubblicani, Socialisti ed Ecologisti. Ad astenersi invece, è il Rassemblement National di Marine Le Pen , in una dimostrazione di non sostegno alla politica di Macron in Ucraina, mentre La France Insoumise secondo cui anche l’adesione dell’Ucraina all’Ue e alla Nato è una ‘’linea rossa’’, hanno votato contro.
Laurent Jacobelli, deputato del partito di Marine Le Pen, ha accusato la maggioranza di “sfruttare la sofferenza degli ucraini per cercare di salvare la propria campagna europea”. Rn, ha assicurato Jacobelli, “sostiene l’Ucraina” ma “si rifiuta di firmare un assegno in bianco a un presidente che dice tutto e il contrario di tutto”.
“O siamo pro-Macron, o siamo accusati di essere pro-Putin”, ha detto Marine Le Pen, figura emblematica e storica del partito, durante il dibattito. “Abbiamo un dovere nei confronti del popolo francese”, ha aggiunto. “Sono le vite dei nostri giovani soldati ad essere in gioco se, per qualche sfortuna, gli annunci bellicosi di Macron dovessero essere attuati”.
Fortemente contrario anche il partito della France Insoumise, che ha definito l’accordo della Francia a sostegno dell’Ucraina come un ‘’assegno in bianco’’, ”Accettiamo che la Francia, una potenza nucleare, si metta in una posizione di guerra contro la Russia, una potenza nucleare?”, ha dichiarato in conferenza stampa Arnaud Le Gall, durante un briefing con la stampa. Il Presidente francese Emmanuel Macron è fermo sul punto: ‘’mettere limiti al sostegno a Kiev significa scegliere la sconfitta’’, l’invio di truppe via terra in Ucraina dunque ci sarà, una preoccupante posizione che rischia di mettere a repentaglio la sicurezza internazionale