La mappa dei vini di Spagna

Approfondimento sull'industria del vino, anche online

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In Spagna come in Italia, il settore vitivinicolo è di straordinaria importanza, sia come motore dell’economia che come fulcro della vita sociale e culturale. Non a caso, la Spagna è tra i dieci maggiori consumatori di vino al mondo, ed i suoi vini rossi come quelli della cantina Dominio de Pingus ed i celebri vini Sherry godono di un’eccellente fama in tutto il globo.

Con 941.086 ettari di vigneto, circa il 13% del totale mondiale, la Spagna è il primo paese per superficie vitata al mondo. La mappa del paese, che comprende circa un centinaio di denominazioni, è un vero e proprio tappeto di vitigni. Oltre a Tempranillo, Cabernet Sauvignon e Airén, che sono le varietà di uva dominanti, negli ultimi decenni tra i viticoltori vanno di moda anche i vitigni Garnacha Tintorera, Verdejo e Syrah. Secondo i dati del Ministero dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione spagnolo, nel 2021 l’uva a bacca rossa Tempranillo, conosciuta localmente anche come tinta del país o cencibel. ha superato l’uva a bacca bianca Airén come varietà più coltivata, arrivando a coprire ben 202.917 ettari. In totale queste due varietà sommate coprono addirittura il 41% dell’intera superficie vitata del paese.

In modo simile a ciò che avviene in Italia, la classificazione del vino spagnolo è legata alle Denominazioni di Origine Protetta, come le popolari Rioja, Ribera del Duero, Priorat, Bierzo, Rías Baixas, Valdeorras e Ribeira Sacra, a cui seguono i vini a Indicazione Geografica Protetta, conosciuti anche come vini locali, ed i vini da tavola. Per quanto riguarda il colore del vino, il consumatore nazionale preferisce i rossi, anche se il gap con i bianchi si è sensibilmente ridotto negli ultimi anni, in particolare grazie all’exploit dell’uva a bacca bianca Albariño, che dà vita a vini sorprendenti come l’Albariño A Grana della bodega Alberto Nanclares. Tra le oltre 4000 cantine che punteggiano il paesaggio della penisola iberica vale la pena menzionare anche Castro Ventosa, Bodega Rafael Palacios, Zarate e Daterra Viticultores, oltre al celeberrimo Dominio de Pingus.

L’industria vinicola spagnola ha visto diminuire leggermente la propria produzione nell’ultimo anno, cosa che curiosamente non è avvenuta nel 2020 nonostante l’inizio della pandemia. Nello specifico, la Spagna ha prodotto quasi 35,5 milioni di ettolitri nel 2022, che rappresentano il 14% della produzione globale. In questa speciale classifica dunque la Spagna si trova sul podio assieme a Italia e Francia. La regione di Castilla-La Mancha svolge un ruolo fondamentale dato che è di gran lunga la comunità autonoma in cui si produce la maggior parte del vino spagnolo. In questa regione si trovano infatti la maggior parte delle cantine della più importante azienda spagnola per fatturato, ovvero il Grupo García Carrión.

Il vino, sia bianco che rosso, è il compagno prediletto degli spagnoli per accompagnare i piatti tipici della cucina nazionale come paella e tapas, oltre ad essere un elemento fondamentale di coesione sociale. Uno spagnolo medio consuma circa dieci litri di vino all’anno. Anche se non raggiunge i livelli di consumo di paesi come Stati Uniti, Francia o la stessa Italia, o il consumo pro-capite del Portogallo, in ogni caso la Spagna è fra i primi dieci paesi al mondo anche in questa classifica. I vini spagnoli stanno diventando sempre più popolari anche dalle nostre parti ed un’eccellente vetrina per queste etichette è rappresentata dall’enoteca online Svino.it, che propone un centinaio di bottiglie delle migliori cantine e denominazioni di Spagna a prezzi convenienti.